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<<Ragazzi lei è Alaska, mia cugina>> spiega Tyler mentre un mormorio di approvazione si fa strada fra i giocatori senza cervello.
Io, dal canto mio, me ne sto ferma a fissare quegli occhi verdi con il cuore che mi martella sul petto.
Axel continua a guardarmi male, per poi voltarsi e andare verso una panchina a prendere qualcosa dal suo zaino come se niente fosse.
Come se io non fossi niente.
Sbuffo spostando gli occhi da lui e guardo Connor con un cipiglio.
<<Sono venuta per dirti che non ti ridarò la tua felpa>>
<<Se è per questo Tigre puoi anche tenertela, non faccio storie>> ribatte con un occhiolino, beccandosi un pugno sulla spalla da mio cugino.
<<Milton non sapevamo avessi una cugina così bella>> dice uno dei suoi compagni di squadra ed io ridacchio notando le sue guance colorarsi di un rosso acceso.
<<Mia cugina non si tocca lurido bastardo>> tuona lui prendendolo per il colletto e sbattendolo contro il pavimento.
<<Cristo santo Tyler, non essere così geloso>> lo rimprovero, cercando di dimenticare la presenza a pochi passi da me.
È difficile muoversi con il suo sguardo addosso, sento le mie mani sudare e il battito cardiaco accelerare prepotentemente nel petto. Mi sento male al pensiero che anche solo la sua presenza mi renda così debole.
Io non sono debole.
Non posso permettermi di fare passi falsi, non posso permettermi di essere come prima: devo guardarmi le spalle, prevedere ogni mossa dal mio nemico, essere forte, combattere e non fidarmi.
Queste sono alcune regole fondamentali.
<<Che ci fa qui questa racchia?>>
Una ragazza dai capelli castani con le punte rosa si avvicina a noi schifata, guardando Summer in un modo per niente carino.
<<S-scusa me ne vado subito>> risponde la bionda facendo un passo avanti.
<<Summer dove stai andando?>> la rimprovero, scontrandomi con il suo sguardo impaurito.
<<E tu chi saresti, una nuova puttanella? Davvero ragazzi siete caduti così in basso?>> ribatte stizzita l'oca pestando un piede per terra. Mi volto avvicinandomi a lei con aria minacciosa, mentre ad ogni passo, noto il suo sguardo sorpreso e impaurito osservare i miei occhi e i miei tratti del viso.
<<Cos'hai detto?>> le chiedo, mentre sento Tyler affiancarmi con Connor al suo seguito, che mi sfiora il braccio con la mano per non farmi male.
<<Non fare cazzate tigre, sai che hai il braccio fasciato>> mi ricorda infatti facendomi fare una smorfia.
<<Cos'hai al braccio? E tu come lo sai? Mi spieghi che sta succedendo tra voi
due?>>
Tyler mi prende per le spalle in modo da guardarmi dritto negli occhi sconcertato e con la mascella contratta.
<<Non è successo niente fratellone>> lo prendo in giro facendolo sbuffare.
<<Senti carina voglio fare un discorsetto con te>> dico poi con voce dolce all'oca difronte a me.
<<Tu, tu sei...>> sospira guardandosi intorno in cerca di aiuto.
<<Non me ne sbatte un cazzo di chi sei, una Milton e quindi? Devo avere paura di te? Sei sparita per anni, scommetto che l'hai fatto per fare scena. Beh mi dispiace per te carina, ma il posto da Cheerleader è già occupato>> sbotta l'oca guardandomi dalla testa ai piedi con un ghigno sul viso.
Ammetto di essere sorpresa da questo suo comportamento, si vede che è nuova qui.
<<Hai fatto dei corsi per essere così ridicola o lo sei di natura?>> le chiedo ridendo per le stupidaggini appena dette, insomma crede davvero che io voglia fare la Cheerleader?
<<Ma come di permetti! Tu brutta stronza>> urla con le guance rosse dal nervoso, mentre le sue amiche si avvicinano per confortarla.
<<Ti ringrazio per il complimento>> le dico sinceramente posandomi le mani sul cuore, mentre il suo viso diventa ancora più rosso di rabbia.
<<Sei solo una puttana, e se sei convinta di rubarmi il posto da Capo Cheerleader e i ragazzi ti sbagli di grosso>>
Noto Melody accanto a lei sbiancare dalle sue parole e prenderle un polso per tirarla via.
Almeno qualche volta quel minuscolo cervello lo usa mia cugina, credevo che si fosse fossilizzato a furia di leggere Gossip Girl e mangiare croccantini.
<<Sai Summer, non devi mai abbassarti al suo livello o sottometterti a loro. Ricorda che quando una leonessa passa, le cagne possono solo abbaiare>> le insegno con una mano sulla spalla e quella sinistra sul cuore.
Sento le risate dei ragazzi in sottofondo e mio beo di questa sensazione di superiorità.
So perfettamente di essere superiore a questa, non ci vuole tanto.

<<Noi dovremmo allenarci, perciò se avete finito di fare spettacolo potete anche andarvene>>
La sua voce mi raggela il sangue, facendomi bloccandomi di scatto.
Sento il cuore pulsarmi nelle vene e il suo battito perforarmi le tempie.
Guardo il suo viso oscurato dalla rabbia e i suoi occhi concentrati su mio cugino, non guarda neanche per un attimo me.
<<Bro se sei così gentile da portarle fuori>> gli dice premunendosi di non sporcare i suoi occhi guardando me.
Resto per un attimo incantata dalla sua bellezza, ma poi mi riprendo notando la rabbia che il suo volto scatena.
Rabbia nei miei confronti.
Odio.
Guardo la Capo Cheerleader notando la sua espressione compiaciuta e stringo i pugni lungo i fianchi per non strapparle i capelli.
Ce la posso fare, sono una persona mentalmente stabile, non farei mai del male a nessuno. Non ho problemi di rabbia, scatti d'ira, di violenza. Non ho nemmeno mai toccato alcol in vita mia.
Mi ripeto con una nota sarcastica, lasciandomi scappare poi una risata per le cazzate appena pensate.
Tyler mi guarda con la fronte corrucciata e io scuoto la testa.
<<Tranquillo, devo allontanarmi da qui>> gli dico alludendo a ciò che io non posso controllare: il mio carattere, il mio passato.
Tyler annuisce e senza lui di seguito esco da quel campo con Summer alle calcagna.
<<Mi spieghi cos'era... quello?>> mi chiede sconcertata, muovendo le mani davanti a se senza farmi comprendere nulla.
<<Intendo, lo sguardo furioso di mio fratello>> mi spiega notando la mia confusione.
<<Tuo fratello?>> le chiedo bloccandomi sui miei passi, mentre sento una strana sensazione nel mio petto.
<<Axel>> sussurra guardandomi di sbieco, mentre io cerco di prendere aria per lo sconcerto.
Guardo gli occhi verdi di Summer con una luce diversa e i pochi tratti del suo viso simili al mio migliore amico.
<<Axel ha una sorella?>> domando con una punta di tradimento nella voce.
<<Si beh sai, l'abbiamo scoperto da poco, io uhm, ho un padre diverso ecco>> mi spiega spostando il suo peso da una gamba a un'altra.

Sua madre ha tradito suo padre?

<<Non mi va di parlarne Alaska>> mi spiega guardandosi intorno con circospezione ed io annuisco ancora in shock.
<<Ma perché ti guardava così?>> mi chiede incuriosita ed io riprendo a camminare toccata dal suo sguardo.
<<Lui mi odia, ma non mi ha mai guardato così>> aggiunge poi pugnalandomi al cuore.

Mi sento così sbagliata, non sono al mio posto.
Se solo la nostra lettera di Hogwarts fosse arrivata, adesso non mi troverei in questa situazione. 

You'll be MineWhere stories live. Discover now