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Prima di iniziare, vi ricordo di lasciare una stellina e un commento alla fine di questo capitolo per farmi sapere cosa ne pensate.
Buona lettura!

La villa è in completo ordine, una musica classica risuona fra le pareti e la servitù, per la prima volta al completo, porta degli abiti eleganti e formali, mentre si posiziona in fila con le spalle alla parete.
Accarezzo il mio abito rosso e morbido con una profonda scollatura sul seno e non riesco a trattenere un ghigno, pensando all'espressione che quell'arpia di mia nonna farà nel vedermi "conciata in questo modo".

Mia zia si trova difronte al portone d'ingresso, lo guarda con insistenza per poi aprirlo e controllare che il tappeto rosso sia posizionato in maniera maniacale dall'entrata fino al cancello.
<<Devi essere impazzita>> commenta Tyler squadrandomi dalla testa ai piedi e rivolgendomi un'occhiata severa.
<<Sei troppo protettivo cuginetto>> gli dico e lui sbuffa stressato.
<<Quante volte ancora dovremo partecipare a questa falsa?>> mi domanda ed io faccio spallucce.
<<Axel?>> gli chiedo, non notando la presenza del mio vecchio amico d'infanzia.
<<Arriveranno fra poco>>
Io annuisco, rimanendo ferma sulle scale alla sinistra di mio cugino che, sempre più stressato, sbuffa in continuazione.
Mia zia è intenta a distribuire svariati petali di rosa blu sopra il tappeto rosso, senza avere alcuna intenzione di sbagliare più colore, dopo la scenata avvenuta anni fa.

<<Non capisco perché continuino a leccarle il culo, è una povera scema, dovrebbero farsi rispettare>> commento a voce alta, beccandomi un'occhiataccia da Jason, che dopo un cenno della moglie, capisce che i suoi genitori sono arrivati.
<<Diamo il via alle danze>> commento io ridacchiando e beccandomi una gomitata da parte di Tyler.

In lontananza riconosco mio nonno, che con sguardo fiero esce dall'auto e si dirige all'interno della villa, lasciando che ad aprire la portiera di quella pazza megera, sia il suo autista personale.
Mio nonno Roger possiede la stessa caratteristica mia e di Tyler: gli occhi eterocromi.
Non riesco a trattenere un sorriso nel vederlo e, sotto gli occhi non più abituati dei presenti, corro giù dalle scale e lo abbraccio.
<<Alaska nipotina mia, che bello vederti>>
Sento la sua stretta farsi più forte e dopo qualche secondo mi allontana per potermi osservare il volto.
<<Sei uguale ai tuoi genitori>> mi sorride paterno.
<<Mi sei mancato nonno>> ammetto e lui ridacchia abbracciandomi nuovamente.
<<Spero che il tuo carattere si sia solo rafforzato in tutto questo tempo, ne avrò un'ottima prova oggi, Caroline era molto ansiosa di incontrarti>>
<<Nonno!>>
Tyler ci raggiunge salutandolo con più rispetto, ma la dolcezza corrisposta e stampata sul volto.
Noi due abbiamo sempre avuto un bel rapporto con quest'uomo, tanto stronzo quanto affezionato a noi.
<<Siete identici>> commenta guardandoci l'uno accanto all'altra  con espressione stralunata ed io sorrido, essendo abituata a questa affermazione.

Le nostre chiacchiere vengono interrotte.
Caroline, cammina lentamente e con sguardo colmo di astio, calpestando quei poveri petali con i suoi odiosi tacchetti a punta color giallo piscio.
Non riesco a trattenere una risata, quando noto la parrucca enorme e bianca posata sulla sua testa, la grande quantità di cipria sul viso e il neo disegnato costantemente sulla sua guancia destra con la matita nera.
Il suo abito è tipico dei balli ai quali le donne dell'800 erano solite partecipare: sfarzoso, interamente decorato e con il bustino stretto fino a farti mancare il respiro.
Per avere solo cinquant'anni, è matta da legare, ha una fissazione per quel periodo ed è convinta di essere una contessa o non so cosa.
I miei nonni sono molto giovani per essere tali lo so, il punto è che i genitori miei e di Tyler ci hanno avuti quando avevano solo diciotto anni.
<<Ricordami perchè l'hai sposata?>> domando a mio nonno trattenendo un conato di vomito nel vedere quella montagna di capelli bianchi sopra la sua testa.
<<Ero completamente fatto quel giorno>> risponde semplicemente lui ed io sbuffo, per nulla contenta della risposta.
Quella pazza di mia nonna entra dentro la villa e fa una smorfia, quando zia Christine le si avvicina con un sorriso per salutarla.
<<Odio questo posto, ma come sempre sono costretta a commettere qualche granciporro per incontrarvi>> dice lei con voce sprezzante, per poi prendere una lente con il bastoncino e osservarci uno ad uno.
<<Ricordami cosa significa granciporro?>> domanda Tyler al nonno, che non si lascia sfuggire una risata divertita.
<<Errore madornale>> sospira poi scuotendo la testa, e spero domandandosi di quale droga avesse abusato nel momento in cui l'ha sposata.

You'll be MineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora