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<<Amore, non vedevo l'ora di tornare a casa per stare un po' con te>> sentii dire dal mio papà, mentre ero ancora nella mia cameretta al piano di sopra.
<<Mi sei mancato tantissimo>> gli rispose la mia mamma.

Continuai a giocare con le mie bambole e le macchinine sportive, che avevo ordinato accuratamente in fila sul pavimento.
Pettinai la bambola con i lunghi capelli biondi, per poi cambiarle l'abito, mettendone uno rosa stretto.
Sistemai la mia bambola difronte alle auto, poi sorridendo ne presi un paio e le feci scontrare contro il suo corpo di plastica.
Sorrisi prendendo l'altra mia bambola dai capelli castani, ma stavolta a questa le diedi un piccolo bacio sulla testa, la feci camminare verso la Barbie bionda e la calpestai più e più volte: senza romperla sia chiaro, nonostante tutto tenevo ai miei giocattoli.
<<Principessa, la tua dolcezza mi fa sciogliere sempre il cuore>> ridacchiò mio padre sulla soglia della porta.
Lasciai cadere le Barbie dalle mie mani e corsi in braccio a lui, che ruotò su se stesso sorridendo e tenendomi stretta al suo corpo muscoloso.
<<Quella bionda è la cattiva bambina che mi ha trattato male giorni fa e quella mora sono io>> gli dissi compiaciuta, sentendo mia madre accarezzarmi i capelli alle mie spalle <<Quando sarò grande tu mi comprerai una Maserati, andrò da questa bambina e gareggerò contro di lei, poi vedremo chi è più forte>> continuai a parlare, con il mento sollevato in una posizione fiera.
Lui rise e mia madre scosse la testa divertita.
<<Tesoro, sarai bravissima certo, ma non penso che a quella bambina piacciano le gare>> sospirò mia madre, entrando nella mia cameretta e sistemando i giocattoli che avevo sparso con cura sul pavimento.
<<Ehy no! Sai quanto c'è voluto per svuotare quella cesta?>> la rimproverai con il broncio, udendo la risata dei miei genitori.
<<E tu sai quanto io adori il tuo sarcasmo? Nella tua bella parlantina hai preso tutto e per tutto da tuo padre>> mi disse la mamma, mentre io ne approfittai silenziosamente per dare il cinque a papà di nascosto.
<<Vi ho visti dal riflesso della finestra>> sospirò lei, facendomi imbronciare nuovamente.
La vidi riporre con cura le mie macchinine sul ripiano dedicato a loro e tornai ad osservare il mio papà: carnagione olivastra come la mia, occhi eterocromi come i miei, ma uno verde e l'altro marrone, mentre il mio nero come la notte, tale e quale a  Tyler.
Guardai anche il suo naso, confrontandolo con il mio, all'insù e allo stesso modo, ma più piccolino.
Mi accorsi di assomigliare leggermente più a lui, comprendendo anche il carattere, ma la forma del viso, il fisico alto e snello, le labbra piene e i capelli castani e boccolosi, erano quelli di mia madre.

<<Sei bello>> dissi al mio papà <<E anche tu sei bella mamma>> commentai.
<<Grazie principessa, ma tu lo sei di più>> sorrise il mio papà, facendomi annuire rapidamente.
<<Questo era ovvio, insomma guardami>> dissi, confondendo qualche lettera come mio solito, a causa della mia tenera età.
Lui sorrise, fiero di sentimi parlare esattamente come lui, mentre mia madre rise, scuotendo la testa, al pensiero di come mi stesse facendo diventare.
Non mi vantavo, ma nonostante questo mi sentivo sempre bella come una principessa, ma testarda e ribelle come una piccola combattente.
<<La nonna invece è orribile>> commentai subito dopo, parlando ovviamente della madre di mio padre e portando quest'ultimo a ridere con più forza.
<<È bella senza tutte quelle cianfrusaglie addosso>> commentò lui.
<<Lo so, l'ho vista una volta per sbaglio. Papà quell'iguana non mi piace, l'altro giorno ha provato a morsicare Tyler>> gli confessai, lasciando che mi portasse giù dalle scale, per andare in soggiorno a vedere la tv.
<<È molto cattiva, la nonna le da da mangiare bistecche e una volta a settimana le fa bere un po' di vino rosso di nascosto>> borbottò mia madre, sbuffando nel parlare di sua suocera.
<<Forse ha scambiato Ty per una bistecca>> osservai con gli occhi sbarrati, poi tornai a guardare il mio papà pensierosa <<Forse potremmo provare a rubargliela e darla a qualcun altro, dobbiamo trovare un modo per levarcela dai piedi>> commentai arrabbiata e parlando sottovoce: nessuno poteva fare male al mio cuginetto.
Mio padre annuì con vigore, ma poi rise per niente convinto delle mie parole e disse: <<Tesoro, non credo proprio che la nonna se ne libererebbe tanto facilmente>>

You'll be MineTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang