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Se anni fa mi avessero detto che avrei ceduto come ho fatto oggi, probabilmente non ci avrei creduto. Un po' come quando da piccola mi dicevano, che presto tutto ciò in cui credevo sarebbe stato messo a repentaglio, per poi crollare, che era uno sbaglio contare su chi avevo intorno, perché le persone durante la loro vita compiono delle scelte.
Si, scelte, non errori, come spesso vengono erroneamente definite.
Queste scelte nascono in base alla sincerità, che ognuno ripone nelle sue gesta, nelle parole; se siamo onesti con chi abbiamo intorno, nelle nostre scelte non porteranno rancore o delusione.
La falsità purtroppo dilaga fra gli esseri umani, i quali più volte hanno dimostrato in più modi, di non essere all'altezza per questo povero mondo: troppo accecati dalla superbia, per accorgersi della propria piccolezza nei confronti della natura, per ritenere erroneamente di avere diritti sulla vita degli animali, i quali vengono da molti ritenuti inferiori rispetto all'uomo.
L'essere umano: una creatura capace di grandi, grazie alla sua sola ragione, un'arma di cui spesso viene sottovalutata la forza. Si fanno forti della loro superiorità dettata dalla ragione, ma, a mio parere, questa viene utilizzata in modo così sbagliato, da rendere evidente invece la nostra piccolezza. Paradossalmente, nel momento in cui cerchiamo di elevarci al di sopra del regno animale e della natura nella sua totalità, attraverso i nostri punti di forza, finiamo per mettere in luce irrimediabilmente, come questi siano invece segno delle nostre insicurezze, dei nostri limiti, l'immensa necessità di illuderci di essere più degli altri, come se da questo dipendesse la nostra serenità. Abbiamo un enorme potere, la ragione, eppure la nostra superbia ci porta a compiere scelte sbagliate. Gli animali non avranno la nostra ragione, il nostro intricato sistema nervoso, certo, ma quella che possiedono la sfruttano al meglio, e ciò in cui si distinguono enormemente da noi è il loro cuore, la loro leggerezza, la lealtà, l'onestà, la costante presenza. Il loro cuore non conosce il tradimento, l'abbandono, la menzogna, il nostro invece ne fa di questi il pane quotidiano. Queste sono scelte.
Un errore invece è sostenere che loro hanno bisogno di noi per essere felici, perché in realtà siamo noi a necessitare loro, il loro affetto: è grazie a loro se conosciamo il termine "lealtà".

<<Alaska!>> sento una voce gridare il mio nome, facendosi strada pian piano tra i miei pensieri. La ignoro, o perlomeno ci provo, mentre continuo ad osservare l'intonaco chiaro della parete, seduta con le gambe incrociate sul letto.
<<Alaska!>> urla nuovamente, scuotendomi la spalla nel tentativo di risvegliarmi da questo torpore. Non capisco perché dovrei: sto così bene, sento finalmente pace, come se tutto il mondo avesse finalmente deciso di darmi tregua, come se quelle innumerevoli voci abbiano preferito ascoltarmi e tacere una volta per tutte.
Sospiro serena, beandomi di quella sensazione, la quale pare farmi levitare: mi sembra quasi di poter spiccare il volo, la mia testa è così leggera da farmi credere di poter attraversare le pareti e sorvolare i tetti della città.
<<Che cazzo hai combinato?>>
Vorrei chiedergli perché grida tanto, cercando di interrompere questo briciolo di felicità, che finalmente sono riuscita a trovare. Sbuffo, nella speranza che se ne vada e che mi lasci qui da sola, ad osservare questa parete così vuota, bianca e fredda.
Se la sfiorassi, probabilmente la corroderei con tutto il fuoco che tengo dentro, l'acido che scorre nelle mie vene la renderebbe irriconoscibile.

Il ragazzo mi afferra per le spalle scuotendomi con più veemenza, poi mi osserva dritto negli occhi, scrutandoli con ardore.
<<Sono rossi, non puoi averlo fatto davvero>> grugnisce.
Per un attimo immagino che i suoi canini possano crescere, fino a divenire zanne, che il suo volto si allunghi in un soffice muso color carbone e che i suoi occhi verdi possano divenire gialli, proprio come quelli di un licantropo.
Anzi, pensandoci bene, lui non li avrebbe gialli, ma rossi: non mi da proprio l'aria di essere un Beta.
Io invece, al contrario suo, sono più una lupa solitaria, un Alpha senza branco, sola al mondo, dispersa nei boschi, nelle foreste di questo mondo, una fuggitiva, una cacciatrice, una selvaggia senza emozioni né dimora.
<<Vuoi marchiarmi?>> gli chiedo in un sussurro.
Osservo il suo sopracciglio destro inarcarsi, le labbra piegarsi in un sorrisetto divertito, il quale poi si trasforma rapidamente in una smorfia.
<<Perché l'hai fatto? È colpa mia? O il dolore è troppo forte?>> mi chiede ora, con tono lievemente più calmo. Mi sembra di sentire la sua mano accarezzarmi i capelli e quella sinistra tenere il mio braccio, come per assicurarsi che io non perda l'equilibrio, nonostante sia sul materasso, circondata da cuscini fin troppo colorati.
<<Se mi marchi, anch'io saprò dove sei, anch'io potrei controllarti>> continuo imperterrita nelle mie convinzioni. Lui sospira, posando il palmo della mano sulla mia fronte.
<<Scotti, vado a prenderti qualcosa, tu resta qui, va bene? Posso fidarmi?>>
Mi solleva il mento, tenendolo fra l'indice e il pollice, senza però ricevere alcuna risposta da parte mia. Dopo un profondo sospiro decide di uscire dalla camera, lasciando vagare nell'aria la scia del suo profumo.
<<Voglio le patatine fritte>> borbotto fra me e me, scostando le pesanti coperte dal mio corpo, a causa del calore improvviso.
Noto ai piedi del letto una felpa scura e, gattonando sul materasso, la raggiungo, per inspirare a fondo quel profumo.
<<Alaska, cosa cazzo stai facendo?>>
La sua voce interrompe quel breve momento di serenità, facendomi sbuffare.
<<Hai un buon profumo mio bell'Alpha>> ridacchio, tenendo stretta a me la sua felpa.
Axel scuote il capo, sedendosi sul letto al mio fianco, per poi porgermi il bicchiere colmo d'acqua.
<<Bevi, ti farà bene>> mormora, aiutandomi a compiere quel gesto.
Nel mentre osservo le sue bellissime iridi color foresta, rammentando l'ultima occasione in cui ho potuto guardarle da una distanza così ravvicinata.
Aspetto pazientemente che posi il bicchiere sul comodino alla mia destra, poi mi avvicino maggiormente a lui, decisa a comprendere cosa mi stia succedendo.
<<Perché mi hai baciata?>> gli domando, con una nota forse più alta del necessario.
Lui non risponde, bensì tenta di riavvolgere il mio corpo con quelle coperte color panna, che prontamente rifiuto.
<<Rispondiiii>> quasi grido, lasciandomi andare successivamente ad una risata fragorosa.
<<Cosa vuoi che ti dica Asky?>> domanda dolcemente.
Una marea di brividi percorrono interamente il mio corpo, la mia testa comincia a vorticare con più prepotenza e quando lui posa una mano sulla mia, forse per constatare il mio stato di salute, una lieve scossa parte dalle mie dita, fino a raggiungere il mio avambraccio e dar vita ad altri brividi.
Cosa diamine mi sta succedendo?
<<La verità>> sussurro, in preda ad emozioni inspiegabili ed estremamente contrastanti.
<<Non credo tu voglia saperla>> scuote la testa in segno di diniego.
<<E dimmi... se io ti baciassi saresti disposto a rispondermi?>>
Axel indietreggia un poco per la sorpresa, poi inarca un sopracciglio cercando forse di capire quanto io possa essere seria.
<<Sei completamente fatta>> sostiene infine.
<<Da quando sei così noioso?>> sollevo gli occhi al cielo, decidendo saggiamente di prendere in mano la situazione.
Mi avvicino maggiormente salendo a cavalcioni su di lui, poi avvolgo le braccia dietro la sua nuca e gli sorrido innocente.
<<Comando io mio bel puledrone>> ridacchio, mentre la mia coscienza nel profondo mi sferra un pugno dritto nel naso, ma la sua voce è fin troppo distante al momento e non ho alcuna intenzione di darle ascolto.
<<Si, sei completamente fatta>> ribadisce Axel con gli occhi sbarrati.
Posa le sue grandi mani sui miei fianchi per allontanarmi, ma io oppongo resistenza rimanendo ancorata a lui.
<<Sbattimi come faresti con il mouse quando non funziona>>

Stavolta sento la sua risata venir fuori da quelle labbra così rosee e morbide, così terribilmente vicine alle mie da farmele desiderare ardentemente. Ascolto la sua risata come un eco lontano, osservando le sue labbra muoversi per comporre parole che non sono più in grado di udire, tale è la mia sopraffazione.
In un gesto rapido lo interrompo, premendo con forza le mie labbra sulle sue e muovendole con urgenza, quasi fosse una mia necessità.
Innumerevoli brividi percorrono il mio corpo, mentre le sue mani, inizialmente rigide, cominciano ad accarezzare lo sprazzo di pelle lasciato scoperto dalla mia maglia.
Mi accorgo di non riuscire ad accontentarmi di quel contatto, quando le nostre lingue si incontrano e il bacio assume una nota più travolgente.
Sento il calore diffondersi nel mio bassoventre, mentre i miei denti affondano sulla sua pelle facendogli strappare un suono gutturale appena percepibile, che mi manda rapidamente in estasi.
<<Fammi tua>> mormoro in un soffio, allontanandomi un poco per osservare i suoi occhi verdi dal colore vagamente più intenso.
<<Non posso Alaska, non così, non è quello che vuoi>> scuote la testa, sfiorando la mia guancia sinistra con il pollice e sollevando le labbra in un mezzo sorriso.
<<Invece voglio>> ribatto testarda. Axel si prepara ad allontanare la mano dal mio viso, ma io prontamente la afferro lasciando che quel contatto proceda senza interruzioni.
La faccio scendere lentamente sul mio collo, dove le sue dita cominciano a comporre cerchi immaginari, per poi abbassarla maggiormente verso il mio seno.
Vedo la sua mascella serrarsi, lo sguardo divenire più rabbioso e la sua lingua percorrere le sue labbra con estrema lentezza.
<<Sei sicuro di non volermi?>> gli domando sottovoce, sorridendo appena al suo sguardo intimidatorio.
Porto la sua mano sotto la mia maglia e al contempo ricongiungo le nostre labbra in un bacio più passionale del precedente, il quale lo spinge a stringere un poco la presa sul mio seno. Con la mano sinistra mi avvicina maggiormente a se, per poi capovolgere la situazione e far scontrare la mia schiena contro il materasso.
In un attimo lui si trova sopra di me, le sue labbra scendono sul mio collo, mordendolo e dando vita a causa del suo respiro caldo, una marea di brividi sulla mia pelle.
<<Scopami>> sussurro, notando però la luce sul soffitto muoversi fino a sdoppiarsi come per magia.
Aggrotto la fronte, ma cerco di non farci troppo caso, mentre le sue labbra si allontano da me ponendo fine a quella lenta tortura.
Le sue dita armeggiano con la zip dei miei jeans, per poi sfilarli con urgenza e portare via con se anche il mio intimo, lasciandomi ben visibile al suo sguardo bramoso.
Sbarro gli occhi, stringendo il lenzuolo sotto di me con forza, mentre le sue dita accarezzano la mia intimità, facendomi fremere dal desiderio.
<<Quanto sei bagnata>> sorride.
La sua voce è roca, lo sguardo pare luccicare, ma la serietà con cui mi osserva è tale da farmi eccitare maggiormente.
Axel allontana la sua mano da me, avvicinando il suo viso al mio e continuando a sorridere pieno di soddisfazione.
<<Non potrei mai andare oltre sapendoti in questo stato, fosse per me ti scoperei in ogni angolo di questa casa e se vorrai lo farò un giorno, ma solo sapendoti cosciente. In quel caso, solo in quel caso, sappi che non avrai più alcuna voce in capitolo, sarai a mia completa disposizione e non potrai più fermarmi>>
Deglutisco, mentre osservo le sue dita ancora bagnate dei miei umori raggiungere le sue labbra. Le lecca senza distogliere lo sguardo dal mio neanche per un istante, poi sorride nuovamente, illuminando il suo volto di una luce che pare renderlo ancora più affascinante ai miei occhi.
<<Sei così buona, piccola>>

Poco dopo la mia vista si fa offuscata, le forze vengono a mancare e gli occhi lentamente si chiudono.
Morfeo torna a farmi visita, portandomi via fra le sue possenti braccia come un vecchio amico.

Spazio Autrice:
(Pagina Instagram : @ asiapretta)
Ciao a tutte, se vi va, ricordatevi di farmi sapere, con una stellina e un commento, cosa ne pensate della storia.
Ps: non uccidetemi vi prego, lo so che aspettavate questo momento da tanto, ma nel prossimo capitolo potreste avere qualche soddisfazione in più.

Ps (2022) : Ci tengo a ricordare, per chi ancora non l'avesse letto, che la storia è in revisione, quindi STO PUBBLICANDO I CAPITOLI SOLO DOPO AVERLI REVISIONATI, infatti i capitoli successivi di questa storia completa, sono nelle mie bozze.

-Asia.

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