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<<Se ti esalti tanto per la Coca Cola con il tuo nome, sappi che anche le lapidi sono personalizzabili>> stuzzico Melody, intenta a bere la bottiglietta appena offerta gentilmente da mia zia.
Mia cugina solleva gli occhi al cielo, mi rivolge un ghigno per niente amichevole e richiude la piccola bottiglia, posandola sul ripiano della cucina.
<<Cosa ci fai tu qui?>> domando a quella vipera, trovandola in assoluta difficoltà, intenta ad osservare la gang incuriosita.
Lei non fa ovviamente parte dei Noxious, proviene dalla famiglia di mia madre, ma il motivo principale è la sua stupidità.
<<Io vengo per salutare i miei parenti, non di certo per scroccare vitto e alloggio>> ribatte lei, alludendo sicuramente al fatto che mi trovo qui esattamente per l'ultimo motivo da lei citato. Mi rivolge un sorrisetto da prendere a schiaffi, su un volto troppo truccato.
Sollevo gli occhi al cielo e la guardo con disgusto, mentre la vedo allontanarsi di qualche passo da mia nonna, in modo da non correre alcun rischio.
<<Sai, capirei se tu fossi ritardata, ma non capire proprio un cazzo mi pare esagerato, eh!>> la schernisco con tono fintamente dolce, posando entrambe le mani sulle sue spalle e guardandola dritta negli occhi azzurri.
<<Tu sei solo una piccola marionetta nelle mie mani, se non fosse per me non potresti neanche uscire di casa senza rischiare la morte>> riprendo a parlare, notando la sua espressione vacillare per un breve istante.
<<Sapete, credo che in molti qui fra voi, abbiano preso la mia indifferenza come una specie di resa, o improvvisa debolezza. A quanto pare non potete resistere un minuto, senza svolgere il compito da bravi cagnolini da guardia. La mia indifferenza equivale al completo disinteresse nei vostri confronti, reagisco solo quando ne trovo il bisogno. Ma naturalmente se pensate che questo sia da deboli, allora potrei accontentarvi dandovi in pasto a me stessa, che ne dite?>> ragiono a voce alta, guardando adesso mia nonna.
Sento Summer avvicinarsi a me stupita e posizionarsi alla mia destra, come per accertarsi che io non combini niente di avventato.
<<Non abbiamo mai pensato una cosa simile>> risponde Mason, scambiando un rapido sguardo con i pochi Noxious qui presenti, che annuiscono confusi dalle mie parole.
<<Mason, era un discorso generico, per assicurarmi che il concetto arrivasse alle orecchie di tutti. Ci sono altri Noxious là fuori e al rifugio, che non fanno altro che dubitare di me, pur non avendomi ancora incontrata. Per questo motivo vi invito, nel caso voi notaste una certa resistenza nei miei confronti, di dubitare non di me, ma per la loro incolumità>> gli rispondo tranquillamente, guardando ora tutti e sorridendo loro.
Vedo alcuni rabbrividire, mentre altri mantenere lo sguardo, con occhi forti e compiaciuti.
<<Il mio interesse nei confronti di ogni membro della mia gang, esiste, ma l'indifferenza và a coloro che non dimostrano di esserne degni>>
<<Ti atteggi tanto da fighetta, quando non sei nessuno. Io invece so chi sei! Ti ricordo da bambina, quando accanto a quegli idioti dei tuoi genitori, non facevi altro che rivolgere occhiatine di superiorità a tutti, come se loro due fossero già motivo di invidia per te. Beh, notizia dell'anno: il karma ha agito. Ora non possiedi nè una madre, nè tantomeno un padre>>
Socchiudo le labbra e stringo i pugni lungo i fianchi.
La voce acuta di Melody mi trapana le orecchie e le sue parole creano un intricato vortice di emozioni puramente negative, nel mio stomaco.
In un attimo mi ritrovo su di lei, la spingo per terra con un solo pugno sull'occhio destro e una ginocchiata nel ventre.
La osservo dall'alto, guardando il suo viso contorcersi dal dolore e sorridendo malignamente.
<<Per te invece non credo ci sia più niente da fare, il Karma si è arreso. Ha già agito con i tuoi genitori, che hanno avuto la sfortuna di concepire un essere come te>> ribatto, inarcando le sopracciglia.
Sento mio cugino afferrarmi le spalle da dietro e tirarmi verso di se, mentre Melody mi insulta e piange dal dolore.
La guardo con disinteresse, mentre vengo immediatamente allontanata da lei.
Mi libero da quella presa con uno strattone, rivolgendo un'occhiata furente a tutti per quella scenetta da quattro soldi.
<<Qualcun altro sente la necessità di sparare
cazzate?>> domando, con gli occhi pieni di rabbia, che si posano immediatamente su mia nonna, intenta ad osservare la scena in totale silenzio.
<<Come immaginavo!>>

You'll be MineWhere stories live. Discover now