capitolo uno

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Sbuffo infastidita mentre lego i capelli, sono stanca di questo lavoro e soprattutto sono stanca di aver a che fare con questi uomini

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Sbuffo infastidita mentre lego i capelli, sono stanca di questo lavoro e soprattutto sono stanca di aver a che fare con questi uomini.
Sciolgo di nuovo i capelli e metto un capello di lana per uscire fuori.
"Faccio una pausa" dico al capo, che mi fa un cenno con la mano.

Mi stringo nel cappotto mentre la neve scende leggera.
Che ci faccio in questo posto?
Non era questa la vita che volevo, di certo non sognavo di servire alcolici in uno strip club.
Rientro dalla porta sul retro e torno al mio lavoro.
In questo posto fa un caldo terribile, e mi viene la nausea con tutti questi odori.
"Ma che ci fa' qua?"
"Magari e lesbica"
"Ma no, non penso. Però è bella"
Due ballerine parlano osservando un tavolo al centro della sala.

Una donna è seduta tra due uomini e parla con il capo.
Ha i capelli neri che arrivano sulle spalle, e un vestito nero molto seducente.
"Tesoro porta questi al tavolo del capo" Andreea mi sorride indicando il vassoio.
Mi avvicino al loro tavolo intimorita,
Sembra che stiano discutendo.
Un uomo rozzo e grasotello mi guarda con un espressione che non mi piace affatto.
"Ma signora Rudolf, i termini non erano questi!"
"I termini sono cambiati" risponde lei al mio capo.

La sua voce è fredda, come il suo viso.
Quindi è lei la vedova nera.
Posa i suoi occhi su di me, un brivido mi percorre la schiena mentre osserva il mio viso.
"Quanti anni hai?"
Mi chiede con un tono calmo e quasi dolce.
"Ve,,,ventuno" rispondo intimidita dal suo sguardo.

"Jennifer!"
L'uomo dai capelli argento e gli occhi azzurri la richiama, lei mi osserva un'ultima volta e poi torna a guardare il capo.
"Hai due giorni" gli dice in fine.
Lui annuisce e lascia il tavolo, poso i drink sul tavolo e seguo il capo nel suo ufficio.
"Matthew, posso?"
"Dimmi Johanna"
"Va' tutto bene?"
Chiedo preoccupata.
Lui si passa una mano tra i capelli biondi e mi guarda dispiaciuto.

Nello stesso momento sento la porta chiudersi alle mie spalle.
"Jennifer, ma perché?"
Chiede lui alla donna alle mie spalle.
"Non posso fare niente, ho le mani legate" risponde lei calma fumando una sigaretta.

"Dammi più tempo"la supplica Matthew.
"Ragazzina lasciaci soli"
Guardo Matthew che mi fa segno di uscire e torno al bar.
"Dove ti eri cacciata?"
Chiede Andreea, sta riordinando i bicchieri ormai siamo alla fine del turno.
Le racconto cosa ho appena ascoltato e lei mi dice che non sono problemi nostri.

Mentre esco dal night una macchina si ferma e dal finestrino aperto intravedo il tizio rozzo che era al tavolo con i Rudolf.
"Sali" ordina appena mi vede.
"Non ci penso proprio!"
Rispondo indignata.
Ma l'uomo scende dalla macchina e si avvicina pericolosamente.
"Ho detto sali"
"No!" Inizio ad avere paura, mentre un ghigno si dipinge sul suo volto.

Mi strattona per il braccio trascinandomi verso la macchina.
Tremo come una foglia mentre cerco di liberarmi dalla sua presa.
"Gordon lasciala subito"
La signora Rudolf si avvicina e si posiziona tra me e quest'uomo.
"Tu non ti devi intromettere!"
Ringhia lui furioso.
"Ho appena acquistato il locale, non devi toccare le mie ragazze"
Risponde lei calma.

Lui sgrana gli occhi e sale in macchina furioso" me la pagherai prima o poi!"
Dice prima che il suo autista lo porti via.
"Abiti lontano?" Chiede lei dolce.
Scuoto la testa confusa per l'accaduto.
"Mi chiamo Jennifer"
Mi soffermo sul suo volto, non è poi così grande avrà qualche anno in più di me.
Sembra stanca, e tanto triste. I giornali parlano tanto di questa donna, ma mi chiedo quanto sia vero.
"Johanna" rispondo in fine.
"Bene Johanna, vieni con me dobbiamo parlare"
La seguo in silenzio, arriviamo in una caffetteria poco distante, a quest'ora non c'è quasi nessuno.

Dopo aver ordinato due caffè aspetto che questa misteriosa donna parli.
"Il tuo capo è nei guai, posso tamponare solo per qualche giorno. Ma non posso fare di più, il problema è che Gordon, quella specie di uomo con cui hai avuto il dispiacere di incontrarti, offrirà un lavoro a voi ragazze e non tutte avranno la possibilità di scegliere" dice in fine.

Credo di aver afferrato il concerto, ma non capisco cosa voglia Jennifer.
"In questo momento Matthew sta cercando di avvisare tutte le ragazze, in poche parole stanno facendo i bagagli. Abbiamo deciso che era l'unica soluzione. Questa sera un mio uomo fidato accompagnerà Matthew con un aereo privato in un posto sicuro." Mi guarda come per assicurarsi che io abbia capito tutto.

"Andreea" urlo preoccupata prima di correre verso il night, non ha il permesso per stare in America, e non può tornare al suo paese.
È scappata per salvarsi da un uomo violento e drogato, devo aiutarla.
Mentre corro la trovo seduta sul marciapiede freddo, fissa il vuoto con lo sguardo cupo.
Mi siedo al suo fianco e le do' una leggera spallata.
"Andrà tutto bene" tuona una voce alle nostre spalle.

Jennifer mi ha seguita e ci guarda con sicurezza, le prime luci dell'alba le illuminano il viso, rendendola bellissima.
"Forza seguitemi"
Dice entrando in una limousine appena arrivata. La macchina ci porta in uno degli alberghi più costosi della città.

"È tutta la notte che ti aspetto" la rimprovera un uomo mezzo nudo seduto sul divano.
"Non ora Vincent, abbiamo del lavoro da fare" l'uomo ci guarda e poi torna in camera da letto per rivestirsi.
Passiamo la mattina nella stanza di Jennifer, lei fa telefonate ovunque.
E alla fine arriva con un sorriso enorme.

"Andreea, sono riuscita a farti avere tutti i documenti in regola e se vuoi da domani potrai prendere posto in una sede della mia azienda" comunica alla mia amica.
Andreea rimane senza parole, guarda me poi lei.
"Perché lo fai?" Chiede in fine.
"Perché io sono rimasta sola, ma ho trovato chi mi ha aiutata" risponde come se bastasse a placare i nostri dubbi.
"Però mi dispiace informarti che il lavoro è in Francia"
"Francia!" Urla la mia bella rumena con un sorriso grande come una casa.

Dopo un paio di giorni e una ricca anticipazione sullo stipendio, Andreea prende l'aereo per la Francia.
Lì ci sarà una dipendente che la ospiterà è seguirà nell'inserimento del lavoro.
Ci salutiamo con le lacrime e la promessa che ci rivedremo presto.
"Forza Johanna ora tocca a te!"
Guardo Jennifer sorridere e salire in macchina, oggi indossa un completo con giacca e gonna grigio e camicia bianca.

Arriviamo in un enorme edificio e saliamo al decimo piano.
"Signora Rudolf, la stanno aspettando da quindici minuti nella sala riunione!" Una signora col pancione le viene incontro porgendo a Jennifer un caffè e alcuni documenti.
"Buongiorno anche a te, lei è Johanna prenderà il tuo posto insegnale tutto alla perfezione!" Esclama fredda per poi lasciarci sole.

La donna dai capelli rossi e le lentiggini mi guarda con un sorriso.
"Sono Rebecca, avevo chiesto alla signora Rudolf di trovare una sostituta, sono la sua segretaria se non si è capito" dice in fine ridendo.
Quindi io sarò la segretaria di Jennifer!

Buona sera lettori, allora cosa ne pensate di questo capitolo?
Potrà sembrare un po' noioso come inizio, ma vi prometto che cercherò di darvi una bella storia.
💖💖💖💖

una verità rischiosa (Completa)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora