capitolo quarantasette

2.6K 172 53
                                    

"Cosa intendi fare?" André entra nella camera da letto e mi guarda male

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.


"Cosa intendi fare?" André entra nella camera da letto e mi guarda male.
"Ho bisogno di alzarmi non riesco più a stare ferma" mi lamento desiderando di uscire di casa, due settimane fa' ho rischiato un aborto e da quel momento non mi fanno neanche uscire di casa.
"Hai sentito il dottore devi stare a riposo" mi rimprovera ancora una volta.

"Non ho intenzione di passare i prossimi cinque mesi chiusa in casa, così mi innervosisco solamente" urlo accaldata.
"Che succede?" Chiede mio padre entrando.
"Ho bisogno di uscire" ringhio arrabbiata.
"Amore i dottori"
"Ahhhhh" lo interrompo con un urlo disperato.

Quindici giorni chiusa in casa, potrei impazzire.
"È permesso?" La voce di Jennifer arriva dall'ingresso ed entra nella stanza seguita da Isabella che si aiuta con una stampella.
Ha recuperato in fretta ma le fratture alla gamba ancora non le permettono di camminare bene.

"Forza vestiti andiamo a prendere un po' d'aria" dice entrando e posando i gemelli con delicatezza sul lettone.
"Non può uscire" interviene André
"Non deve affaticarsi, mica deve essere reclusa" gli risponde senza guardare nessuno e iniziando a prendere qualche vestito da farmi indossare.
"Jennifer"
"No André, niente Jennifer, va' in ufficio a fare il tuo lavoro e smettetela di soffocare questa povera ragazza" lo sgrida lanciando un'occhiata di rimprovero anche a mio padre.

Alla fine si arrendono e mi lasciano scendere con le ragazze, Jennifer sistema i gemelli nel passeggino che aveva lasciato al portiere e finalmente usciamo dal palazzo.
Respiro a pieni polmoni l'aria di fine settembre, un sole timido fa capolinea tra le poche nuvole che ci sono.
"Grazie mille ragazze" dico seguendo le ragazze che hanno deciso di fare colazione in un bar all'aperto, si trova nel parco vicino ad un laghetto con le anatre e tanti altri uccellini.

"Sono stata chiusa per mesi, il solo pensiero di non poterti muove è un angoscia" risponde riferendosi al periodo del rapimento.
"Vogliono essere protettivi li capisco, ma stare chiusa in casa mi innervosisce" le dico prendendo posto al tavolo più vicino al lago.
Isabella è stranamente silenziosa, posso capire che stia ancora frastornata è stata una settimana in coma, e ha dovuto firmare molti moduli e andare contro il volere di tutti per uscire prima dall'ospedale.

"Buongiorno cosa vi porto?" Chiede un ragazzo moro, i suoi occhi  verdi si posano su di me e mi regala un bellissimo sorriso contagioso.
"Se vi posso consigliare abbiamo appena fatto una torta al cioccolato con ripieno di marmellata ai frutti di bosco" continua senza smettere di sorridere.

"Oh, deve essere buona"
"Lo è signorina" risponde facendomi l'occhiolino.
"Me ne porti una porzione, e anche un cappuccino caldo"
"Gliel'ho faro personalmente, mentre voi bellissime donzelle cosa gradite?"
Trattengo a stento una risata mentre il nostro affascinante cameriere scrive le ordinazioni.

"Qualcuno ha fatto colpo eh?" Mi prende in giro Jennifer.
"Ora capisco perché mio cugino vuole tenerti chiuso in casa" si unisce Isabella.
"Oh ma smettetela" le liquido senza riuscire a trattenere un sorriso.

Ci viene servita la colazione e devo ammettere che la torta è buonissima, come il cappuccino, osservo rapita le anatre che navigano indisturbate da una parte all'altra del laghetto.
Michelle inizia a lamentarsi costringendo Jennifer a mollare la sua torta di mele per prenderla in braccio.
"Mi dici cosa succede con mio padre?" Le chiedo prima di riuscire a fermarmi.

Lei spalanca gli occhi e il suo viso diventa rosso.
"Cosa?" Chiede quasi in un sussurro.
"Jennifer dai"
"Si Jennifer sputa il rospo" la esorta Isabella.
"Nulla, cosa volete che sia successo" si mette sulla difensiva guardando altrove.
Mi scambio un'occhiata con Isabella e ci rendiamo conto che qualcosa c'è.

"Jennifer non ti daremo pace finché non parli" le dice Isabella.
"Mi ha baciata ok! A timbro" apro la bocca e quasi la mascella tocca il tavolo, le parole bacio, papà e Jennifer mi frullano in testa senza avere un senso, distolgo lo sguardo da una Jennifer rossa a un Isabella incredula e viceversa.

"Wow, peccato che non abbia baciato me" esclama in fine.
"Isabella" urliamo assieme facendo voltare la gente ai tavoli del bar.
"Ma dai, tuo padre è un gran fico e se non ero fidanzata non mi sarebbe dispiaciuto"
"Isabella" urliamo di nuovo attirando l'attenzione di tutti nel giro di molti metri.

Lei alza le mani in segno di resa e ridacchia divertita.
"Certo che anche tu Jennifer, solo a timbro però" oh santo cielo, alzo gli occhi trattenendo l'ennesimo urlo.
"Mi dispiace Johanna, ma mi ha promesso che non ci proverà più, ti giuro che non ho fatto nulla per provocarlo" Jennifer mi prende la mano e mi guarda mentre una lacrima le riga il viso.

"Non farei mai nulla che possa rovinare la nostra amicizia, e poi io amo Maicol, non lo tradirei mai" cerca di giustificarsi.
"Tranquilla lo so, ma mio padre avrà una gran lavata di testa"
"No" urlano questa volta le mie amiche contemporanee.
"Se mio fratello dovesse saperlo finisce male" sbuffo perché so che ha ragione, anche se morivo dalla voglia di urlare un - te l'avevo detto- ad André.

"Bene ora che il problema gran fico è risolto" dice Isabella ridacchiando per la mia espressione
"Devo informarvi di una cosa"
Alza le mani e mima un rullo di tamburi.
"Certo che avete un entusiasmo voi due" si lamenta posando le mani sulle sue gambe.
"Credo di essere incinta" dice in fine arrossendo.

"Wow"
"Bellissimo"
"Non cantate vittoria troppo in fretta, è un ritardo di poco e dall'incidente non prendo la pillola, potrebbe anche non essere" sussurra un po' dispiaciuta.
"Ne hai parlato con lukas" chiedo stringendole una spalla.
" non ancora ne voglio essere sicura"

Passiamo il resto della giornata in giro tra negozi e locali dove le ragazze mi costringono a sedermi e bere o mangiare qualcosa, una vetrina attira la nostra attenzione, un negozio per neonati.
Entriamo e non posso fare a meno di innamorarmi dei mille articoli che mi trovo davanti.

Tornata a casa entro in camera da letto e inizio a sistemare quello che ho comprato sul lettone, poco dopo rientra André e mi raggiunge.
"Amore come st" le parole gli muoiono in bocca appena guarda sul letto.

"Lo so che è presto ma non so saputo resistere" gli dico emozionata

¡Ay! Esta imagen no sigue nuestras pautas de contenido. Para continuar la publicación, intente quitarla o subir otra.

"Lo so che è presto ma non so saputo resistere" gli dico emozionata.
"Amore" mi prende il viso e mi guarda mentre una lacrima gli scende sulla guancia.
"Avremo una bambina" sussurra con un sorriso enorme per poi baciarmi con tutta la passione di cui ne è capace.

Buona sera, come va'?
Mi farebbe tanto piacere come state trovando questa storia? e se c'è qualcosa che non vi piace.
💖💖💖💖

una verità rischiosa (Completa)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora