capitolo undici

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La luce tenue di un tramonto mozzafiato entra dalla finestra illuminando la stanza di rosso, rimango ferma stringendo il cuscino e ripassando gli ultimi avvenimenti, ho dormito tutto il giorno pensando di abbracciare André, ma al mio risveglio mi ...

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La luce tenue di un tramonto mozzafiato entra dalla finestra illuminando la stanza di rosso, rimango ferma stringendo il cuscino e ripassando gli ultimi avvenimenti, ho dormito tutto il giorno pensando di abbracciare André, ma al mio risveglio mi sono accorta di stringere un cuscino.

Il suo profumo è ancora nella camera, su questo letto lo sento sulla pelle come a dirmi non hai sognato.
Pensando alle sue labbra così vicine non riesco a non chiedermi che sapore abbiano.
Scuto la testa come a voler scacciare via questi pensieri e decido di fare una doccia fredda, pendo un cambio pulito e mi dirigo nel bagno, appena entro un profumo di bagnoschiuma maschile mi invade facendomi ripensare alla sua pelle.

Entro la doccia e sorrido nel vedere una bottiglia di tesori d'oriente al fiore di loto con un piccolo fiocco sopra. Mentre dormivo avrà fatto la spesa, passo almeno dieci minuti sotto il cetto freddo cercando di calmare la mente e il corpo.
Asciugo come meglio posso i capelli e li alzo in una coda disordinata, metto una semplice maglietta bianca e un pantalone comodo dello stesso colore.

Scendo le scale sentendo un buon profumo provenire dalla cucina, entro silenziosa e osservo André di spalle che prepara da mangiare.
La maglia aderente mostra la sua schiena robusta, il pantalone della tutta mi da una visuale del suo sedere facendomi fare pensieri che non avrei mai immaginato.

"Hey bella addormentata stavo per venire a svegliarti la cena è quasi pronta" dice accorgendosi di me e avvicinandosi per stamparmi un bacio sulla fronte.

Flashback

"Hey bella addormentata stavo per venire a svegliarti la cena è quasi pronta"
"Scusa papà ma ho provato tutto il pomeriggio e mi sono addormentata sul divano" mio padre mi guarda con un sorriso triste e mi bacia la fronte con fare amorevole.
"Sei già bravissima non hai bisogno di passare le ore su quel pianoforte" dice accarezzandomi il viso.
"Johanna non ti sei cambiata per la cena?" Mia madre spunta e alle sue spalle entra anche William che mi guarda sorridendo.

"Scusa mamma ma non ne ho avuto il tempo" le rispondo timida
"Sai che non voglio cenare come se stessi seduta con dei barboni" ringhia lanciando un'occhiata a mio padre.
Lui si passa una mano tra la barba lunga e sorride nervoso.
"Suono qualcosa prima di cena?" Chiedo per smorzare la tensione.

Inizio a suonare la melodia preferita di mia madre ma come sempre non mi degna neanche di un sorriso, papà invece si siede e ascolta con gli occhi chiusi.
"Brava amore" dice Williams baciandomi la testa appena finisco di suonare.
Lo osservo con un sorriso imbarazzato, siamo fidanzati da due mesi mia madre dice che è l'uomo perfetto per me, dell'alta società e di bel aspetto.
Magari con il tempo riuscirò anche ad amarlo è molto bello ed educato anche se mio padre continua a ripetere che sto sbagliando e che devo seguire il mio cuore e non il volere di mia madre.

"Johanna stai bene?" André mi scrolla leggermente facendomi tornare al presente. I suoi occhi mi scrutano preoccupati e le mani mi prendono con delicatezza il viso.
"Hai avuto altri incubi mentre sono uscito?"
Scuoto la testa incapace di rispondere ho di nuovo la bocca asciutta e il cuore mi batte all'impazzata.

"Bene, allora possiamo cenare" dice staccandosi da me e trafficando con le pentole, mi passo la mano sulla guancia desiderando ancora un po' il calore del suo corpo, devo darmi una controllata altrimenti finirà male questa vacanza!
"Potevi svegliarmi ti avrei aiutato" dico cercando di riprendere il controllo del mio corpo che a quanto pare si diverte a farmi sentire perennemente in bilico su un filo di seta.

Prendo un paio di piatti e subito André mi blocca per toglierli dalle mie mani.
"È tutto pronto, ceniamo in veranda"
Lo seguo stranita mentre porta un enorme pentola, neanche mi ero accorta della veranda.
Usciamo fuori e una leggera brezza mi scompiglia i capelli, un tavolo tondo è apparecchiato in modo impeccabile tante piccole candele riscaldano l'atmosfera e con il sole ormai spento regalano una bella sensazione di tranquillità.

Ceniamo un in silenzio con il suono delle onde in sottofondo, André ha preparato un roast beef di vitello con contorni diversi, devo ammettere che è veramente bravo nel cucinare.
Divoro ogni cosa e lascio che mi riempia il bicchiere di vino ogni volta che lo svuoto.
"Sei silenziosa" dice posando le posate e guardandomi negli occhi.
"André" sospiro preparandomi a dare voce ai miei pensieri.

"Ehy, che hai? " guardo il mare e cerco le parole giuste, ma appena le trovo sento la sua mano prendere la mia e subito il cuore inizia a battere ad un ritmo selvaggio.
"Johanna mi stai spaventando"
Ritorno con lo sguardo nel suo e mi decido nel dare una fine a tutto questo.
"Sto bene, anzi volevo scusarmi per ieri non so cosa mi abbia preso, ma non capiterà più! Non so quali siano le tue intenzioni ma io non sono come quelle ochette che ti girano intorno. Se il tuo scopo era portarmi a letto mi dispiace ma hai puntato sulla persona sbagliata!" Tolgo la mano dalla sua e lo lascio con un'espressione confusa.

Senza dargli tempo di rispondere mi avvio barcollando verso la riva "stupido vino" mormoro inciampando e portandomi una mano sulla testa dolorante.
"Certo che sei proprio una stupida eh!" André mi afferra e io nel respingerlo cado, mi guarda mordendosi le labbra ed è così dannatamente bello da mettermi i brividi.

"Pensi veramente che voglio solo portarti a letto?" Chiede guardandomi severo, non lo so cosa penso so solo che se non mi allontano da lui mi farò molto male.
"Allora?" Il suo tono impaziente mi innervosisce e con molta attenzione mi alzo in piedi cercando di restare in equilibrio.

"Non ti permetteró mi farmi ancora male, ne ho avuto abbastanza. Tu non sai cosa ho passato non sai cosa vuol dire vedere ogni tua certezza andare in frantumi." Gli urlo rendendomi conto che non è con lui che sto parlando, nella mia testa ci sono altre persone altri dolori, André non può sapere come ci si sente ma non è colpa sua, non è con lui che sono arrabbiata.

"Allora dimmelo, raccontami cosa ti affligge aiutami a conoscerti a non farti più stare male" risponde con una sincerità disarmante, inizio a ridere mentre la nausea sale sempre di più.
"Cosa vuoi che ti dica, tanto anche tu mi tradirai non vale neanche la pena sprecare le parole" la rabbia e la cattiveria nella mia voce lo fanno arretrare di un passo come se avesse avuto uno schiaffo.

Sta per ribattere ma un conato mi fa piegare in due e inizio a vomitare, mi raccoglie subito i capelli e mantiene la mia fronte sudaticia.
Vorrei sprofondare in questo preciso momento e sparire sotto la sabbia "stupido vino" dico appena riesco a parlare, non ho mai retto nulla di alcolico.

André senza fiatare mi prende in braccio per portarmi in casa, sto per dirgli che posso camminare da sola e che non deve per forza fare il gentiluomo con me, ma il suo profumo mi inebria talmente tanto che appena mi mette a letto e si gira per uscire gli dico l'unica cosa che non avrei dovuto.
"Non te ne andare, resta con me"

Buona sera, cosa ne pensate?
La nostra Johanna riuscirà a passare un giorno senza litigare con André? E quello che gli ha detto lo porterà ad allontanarsi da lei?
Ditemi se preferite il pov André o Johanna per il prossimo capitolo😘😘😘😘

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now