capitolo quarantuno

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Un mese è passato un mese!
Pugno dopo pugno cerco di scaricare la rabbia e la frustrazione, fare box non è stata una cattiva idea.
Il matrimonio è fra due settimane e io sono al punto di partenza, sferro l'ennesimo pugno al sacco con un ringhio doloroso, ho le braccia intorpidite e non mi sento più le dita.
"Johanna può bastare" urla Clark il ragazzo che mi ha allenata da quando mi sono iscritta in questa palestra.
"Dammi altri dieci minuti" rallento un po' perché il fiatone non mi permette di andare più veloce.

Fuori mi aspetta l'uomo che la strega mi ha messo alle costole, non mi è permesso telefonare ne uscire sola!
Penso ad André e a quanto mi manchi ma non potevo e non volevo coinvolgerlo, sono andata via di casa con pochi soldi e qualche vestito, mi sono trovata in una città sconosciuta e ho dovuto partire dalla strada!

Quando sono arrivata a New York, ho cercato subito lavoro ma non è stato facile, alla fine un fast food mi ha presa per pulire i tavoli, lavoravo tutto il giorno per avere pochi soldi, passavo le notti in aeroporto e mi lavavo nei loro bagni, nessuno faceva caso a me.
Con il tempo sono riuscita a farmi assumere in una ditta di pulizie e nel giro di un anno ho preso una stanza in affitto nella parte più degradata della città, ma era pur sempre un posto riparato dove stare, sempre meglio della strada!
Perdonami André ma ho bisogno di affrontare tutto questo da sola e dimostrare che posso farcela, perdonami perché ti amo tanto, e ti ho lasciato ben sapendo di farti male.

Un ora più tardi esco dalla doccia e inizio a prepararmi stasera c'è un ricevimento dalla Regina, vuole vederci prima del matrimonio, in queste settimane ho dovuto sopportare tante cene e troppi ricevimenti, sono stanca di tutti questi finti sorrisi.
Mio padre sta molto meglio, ma ancora deve andare in giro con la carrozzina, mi vesto e liscio i capelli, faccio la mia parte senza alzare obiezioni, e lei non mi stressa più di tanto.

Un leggero capogiro mi obbliga a sedermi mentre la nausea aumenta, sarà l'ansia a farmi stare male.
"Johanna posso?"
"Entra papà" entra nella stanca e mi guarda dispiaciuto.
"Non devi farlo" dice portandosi le mani davanti alla faccia.
"Si vede lontano un miglio che non lo ami"
"Papà so cosa faccio" gli dico alzandomi per farmi guardare.
"Come sto?"

Porto le mani ai fianchi e gli sorrido

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Porto le mani ai fianchi e gli sorrido.
"Sei bellissima principessa"
"Bene andiamo a fare visita alla regina"
"Dimmi cosa ti prende! Questa non sei tu" mi afferra il braccio e mi guarda severo.
"Papà sta tranquillo, ti giuro che presto capirai" gli bacio la fronte e mi metto dietro la carrozzina per spingerlo, appena esco dalla stanza Anthony prende il mio posto, nel giro di poco arriviamo a corte dove Williams e i genitori ci aspettano assieme a tutti i più ricchi e insopportabili snob che abbia mai conosciuto in vita mia.

Mi dipingo sul viso un enorme sorriso e passo a salutare tutti scortata da Williams, il solo dover stare appoggiata al suo braccio mi provoca un enorme rabbia, bevo più bicchieri di champagne e cerco di trattenermi dal dare di matto.
"Mi concede un ballo contessina" mi viene la pelle d'oca e mi giro di scatto.
"Mark!" Mi stacco da Williams e vado verso la pista con Mark.

"Mi sono perso qualcosa,ti ho lasciata che morivi per il biondino" chiede mentre iniziamo a ballare.
"Oh Mark, mi devi aiutare" gli dico cercando con lo sguardo mia madre per essere sicura che non capisca le mie intenzioni.

André

"Alzati idiota!" Urla Jennifer aprendo le finestre della mia camera.
"Al diavolo!" Rispondo con la bocca impastata dal sonno e dal troppo alcool.
"Oh per la miseria, ma voi Evans appena perdete la vostra donna vi attaccate alla bottiglia! Ti stai comportando come fece Maicol quando sono stata rapita" urla ad un centimetro dalla mia testa che già mi fa male di suo.
"Lei se ne andata!" Dico amareggiato, questo è tutto l'amore che provava per me, neanche un messaggio o una telefonata nulla di nulla, le è bastato un mese per scordarsi di me!

"Ora ascoltami bene imbecille, lei ti ama! E tu te la vai a riprendere mi hai capito"
"La smetti di urlare?" Le chiedo cercando di alzarmi.
"No! Mi sentirai urlare finché non cacci le palle e fai l'uomo" urla ancora più forte svegliando i gemelli che iniziano a piangere.
"Accidenti a te!" Impreca lanciando una ciabatta sulla mia schiena e uscendo irritata.

Mi tiro su a fatica cercando di capire cosa fare, ieri in un locale tutti parlavano della contessina Johanna che presto sposerà un tizio davanti alla regina e cazzate simili. Mi sono ridotto ad uno straccio solo perché ho sentito il suo nome.
Non posso credere che lei lo faccia, non dopo il modo in cui si è concessa a me, non dopo quella mattina e dopo aver fatto l'amore in quel modo.
Le sue parole mi risuonano ancora nelle orecchie, so che era sincera so che mi ha amato, e allora perché?

Frustato mi trascino sotto la doccia, penso a lei e al suo profumo, al modo in cui mi diceva di amarmi e al rossore che si espandeva sul suo viso appena la guardavo, così bella ed orgogliosa quando le dicevo che l'amavo, non mi capacito di averla persa.
Decido di meritare almeno una spiegazione, preparo una borsa con pochi indumenti per andare da lei, Jennifer mi guarda felice mentre dico ai ragazzi che parto per l'Inghilterra, naturalmente Maicol mi dà subito la sua approvazione, non so cosa troverò alla fine di questo viaggio, ma se realmente ama lui lo voglio sentire dalle sue labbra.

Buona sera, so che è un capitolo breve ma ho voluto pubblicarlo ugualmente.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e se André riuscirà a raggiungere Johanna e impedire il matrimonio.....😢😢😢
Buona domenica a tutti😘😘😘
( per chi segue "deliziosi perversioni" la riprenderò appena possibile😘)

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now