capitolo trentotto

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- il tempo sta per scadere! Fatti trovare sotto la grande quercia, nel parco di Manhattan alle nove, o non avrai più un padre!-
Leggo e rileggo il messaggio con le lacrime agli occhi, sono mesi che mi arrivano queste minacce e non so cosa fare.

È la prima volta che mi chiedono di vederci, ormai siamo in primavera e l'aria è leggera, ho trascorso il periodo natalizio con i ragazzi ed è stato bellissimo, i gemelli, Jennifer e Maicol, Isabella e Lukas, tutti loro mi hanno riempito il cuore di gioia nonostante avessi una paura dentro che mi divorava, non ho avuto il coraggio di parlare con nessuno, più volte mi è stato detto che se lo raccontavo a qualcuno mio padre avrebbe fatto una brutta fine.

"Amore sei pronta?" La voce di André mi fa tremare e subito nascondo la lettera.

"Cos'è questa?" Raccoglie la foto che era caduta sul pavimento e mi guarda curioso

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"Cos'è questa?" Raccoglie la foto che era caduta sul pavimento e mi guarda curioso.
"Oh, lui è mio padre, l'ho trovata tra i vestiti"
"Wow, non sembra proprio un conte" ridacchia porgendomi la foto.
"Stai bene?" La sua mano calda si appoggia alla mia guancia, chiudo gli occhi e mi godo questo contatto.
"Sono solo stanca" rispondo fingendo un sorriso.

"Stanotte non volevi fermarti mai" mi prende in giro afferrando i miei fianchi, lo spingo fino al letto facendolo sedere e salendogli sopra.
"Amore, è tardi dobbiamo andare in chiesa è la sposa che si fa aspettare non i testimoni" blatera inutilmente visto che gli ho già aperto i pantaloni.
Mi tolgo gli slip e lascio che mi prenda così, mezzi vestiti e con la fretta di uscire.

"Amore" sussurra sulla mia pelle spingendosi mentre io mi muovo piano.
"André giura che avrai sempre fiducia in me, qualsiasi cosa accada" glielo chiedo ansimando sulla sua bocca con lo sguardo incatenato al suo.
"Non capisco" risponde smarrito.
"Ti amo André non ne dubitare mai" non gli do il tempo di rispondere e mi fiondo sulle sue labbra, lo bacio con desiderio lasciando che mi riempi del suo seme.
*****

"Finalmente" urla Maicol mentre entriamo in chiesa sotto lo sguardo degli ospiti che per fortuna sono pochi.
Appena ci mettiamo ai nostri posti entra Jennifer accompagnata dal nonno, è stupenda in un vestito con il corpetto stretto che scende largo, i capelli sono sciolti e ricci.

Semplice ma bellissima, con un sorriso mozzafiato e gli occhi lucidi.
Il nonno la lascia a Maicol e raggiunge Clarissa la sua compagnia e i gemelli che tiene al suo fianco.
Seguo la cerimonia piangendo per tutto il tempo sono felice per loro e tanto addolorata per la decisione che ho preso.
Ma non posso coinvolgerli nei miei problemi per questa volta dovrò cavarmela da sola.
L'unico mio timore è quello di perdere André, i suoi occhi si posano nei mei e mi sorride scuotendo la testa.

Penserà che queste lacrime sono di felicità ma non è così.
Finita la cerimonia andiamo in un casolare bellissimo, tra i giardini colorati e un laghetto con gli anatroccoli.
"Hey siamo ad un matrimonio mica ad un funerale" Jennifer si avvicina e mi osserva attenta.
"Jen devo chiederti un favore" le dico con la voce tremante.
"Prenditi cura di André e dirgli che lo amo tantissimo"

"Ma cosa stai dicendo?" Chiede afferrandomi per le spalle e guardandomi in faccia.
"Io devo partire non so per quanto tempo, devo andare da sola non posso spiegarti il motivo" la vedo spostare lo sguardo preoccupata.
"Ma ti puoi fidare di noi" mi dice amareggiata.
"Lo so ma ti prego, io lo amo non posso permettere che gli succeda qualcosa"

"Johanna mi stai preoccupando"
"Ascoltami Jennifer, se vado sola non ci saranno problemi, devi solo dirgli che tornerò" la imploro mentre lei si allontana scuotendo la testa.
"E dove dovresti andare eh? E poi hai il coraggio di lasciarlo così? Gli spezzerai il cuore" quasi urla, le lacrime gli bagnano il viso facendomi sentire male per averle rovinato il matrimonio.

Mi stringo i capelli tra le mani cercando una soluzione, nel girarmi vedo una figura che mi osserva appoggiato ad un albero con le mani incrociate.
I capelli biondi perfettamente curati e gli occhi verdi, senza un filo di barba e vestito in modo elegante.
Il solo vederlo mi provoca la nausea, scuoto la testa mordendomi le labbra.

Qualcuno ci chiama e Jennifer si avvia verso il giardino preparato per il pranzo, io vado dal lato opposto avvicinandomi a lui.
"Williams, ora fai anche il lavoro sporco?" Dico acida guardandolo male.
"Sei bellissima, questi anni lontana da londra ti ha resa più bella"

"Saltiamo i convenevoli, non sono le nove e non siamo a Manhattan" ringhio furiosa.
"Calmati tesoro, tua madre ha urgenza di vederti" prima che possa sfiorarmi il viso con la mano gli mollo in ceffone facendogli il segno sul viso.
"Non sono il tuo tesoro, e a quella non me la devi manco nominare" sibilo a denti stretti.

In tutta risposta vengo sbattuta contro l'albero con le sue mani alla gola.
"Vedo che non sei più una contessina tutta miele e vaniglia! Tra due minuti tu vieni via con me, e non ti azzardare a dire qualcosa" ringhia mostrando la pistola sotto la giacca. Lo spingo via e corro da André, appena mi vede il suo sorriso si spegne, forse per il mio viso pallido o per le lacrime che non vogliono smettere di uscire.

"che succede?" Chiede mentre io mi stringo a lui.
"Perdonami ti prego, ti amo. Giuro che ti amo"
"Mi dici che hai?" Afferra il mio viso e mi guarda preoccupato.
"Hem hem" la voce di Williams mi fa tremare, mi stacco da André con lo sguardo fisso sulla terra.

"Tu chi sei?" Chiede André guardandolo male.
Williams appoggia una mano sulla mia spalla e sorride cattivo.
" Williams Clinton, fidanzato e futuro marito di Johanna, a quanto pare la mia dolce fidanzata si è goduta i suoi anni di libertà prima del matrimonio" tremo dalla rabbia ma non posso dire nulla, finché mio padre non sarà salvo devo restare zitta.

"Cosa? Ma che cazzo dici?" Urla André facendo girate tutti. Si avvicina e prende Williams per la camicia con l'intenzione di picchiarlo.
"No! Fermati" mi metto tra i due con la paura che succeda qualcosa e spingo via André.
"Devo andare via perdonami" mi guarda incredulo scuotendo la testa mentre Maicol e Jennifer si avvicinano.

"Mi hai preso solo in giro?" Lo dice con un filo si voce ma è come se lo avesse urlato.
Senza più guardare nessuno mi giro e corro via seguita da Williams, salgo nella sua macchina senza parlare e vado via con il cuore a pezzi e i suoi occhi distrutti a farmi compagnia.

André

È uno scherzo, non può essere altro che questo.
"Tornerà lei ti ama" dice Jennifer abbracciandomi e iniziando a piangere.
"Sono sicura che ha una spiegazione, ne sono sicura" strilla sul mio petto.
"È andata via con quello, probabilmente sono stato solo un gioco per lei" dico amareggiato afferrando l'anello per la proposta di matrimonio che ho in tasca e lanciandolo lontano.

"No! Non lo devi dire. Lei ti ama" urla Jennifer spingendomi lontano.
"Infatti mi ha solo mentito" rispondo pensando a quando mi ha detto che il suo ragazzo era gay, che stupido che sono stato.

Buona sera......
Cosa ne pensate?
Spero che la storia vi stia piacendo e se ci riesco cercherò di pubblicare più spesso.
Al prossimo capitolo un bacio.

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now