capitolo venticinque

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Apro leggermente gli occhi e accarezzo il viso di André che dorme tranquillo sul mio petto,ho solo un lenzuolo che mi copre, un calore mi invade appena penso a quello che è successo ieri sera

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Apro leggermente gli occhi e accarezzo il viso di André che dorme tranquillo sul mio petto,ho solo un lenzuolo che mi copre, un calore mi invade appena penso a quello che è successo ieri sera.

Sorrido come una bambina il giorno di natale e gli bacio la fronte.
"Mh, buongiorno" mormora ancora addormentato.
Cerco di liberarmi dal suo abbraccio ma lui aumenta la presa.
"Non alzarti ancora" dice baciandomi il collo.
"Devo fare la doccia" rispondo desiderando altro.
"Bene la facciamo assieme" risponde alzandosi facendo scivolare via il lenzuolo. 

"No, la faccio sola!" Rispondo mettendo la sua camicia e andando in bagno. Dopo essermi lavata esco trovando André in cucina con la colazione pronta.
Ci sono alcuni frutti in un piatto, il pane con la cioccolata e il caffè macchiato pronto e fumante.
"Mentre fai colazione faccio una doccia anche io, avremo sprecato meno tempo assieme"
"Tu dici?" Chiedo mordendomi un labbro mentre lo sguardo cade sul suo addome.

"Non mi guardare così, già fatico a non saltarti addosso" sussurra facendomi salire i brividi lungo la schiena.
Scuoto la testa e mangio un po' di frutta aspettando che André sia pronto.

"Tesoro gli asciugamani?" Urla dal bagno.
"Aspetta ora li prendo" prendo vari asciugamani dal cassetto in lavanderia e busso alla porta del bagno.
"Entra che ho freddo" si lagna
Mi copro gli occhi con una mano ed entro lenta in bagno, la risata di André mi arriva chiara e cristallina.
"Hai paura di non sopravvivere alla mia bellezza?" Chiede malizioso.

Tolgo la mano e lo fisso male, i capelli bagnati gli ricadono sulla fronte lasciando scivolare alcune gocce di acqua.
Ne seguo una con lo sguardo, lascia i capelli e gli cade sotto l'occhio, lenta scivola sulla guancia. Cade sul petto liscio e leggermente muscoloso, scende fino a perdersi tra i pochi peli che ha intorno al suo membro grande,  -cavolo se è grande!- penso chiudendo gli occhi di scatto.

Sento che si avvicina e prende la mia mano per appoggiarla sul suo petto.
Tremo un po' e lascio cadere gli asciugamani sul pavimento.
"Non ti vergognare, è normale avere certe voglie" dice calmo baciandomi la fronte.
Accarezzo il suo petto e scendo leggermente sulla pancia, mi tremano le mani, non ho mai visto un uomo nudo.
"I...io, non so come fare" balbetto sentendomi una stupida.
"Come fare cosa?"
"Tutto" sbuffo girandomi per uscire, ma André mi trattiene.

"Non hai mai fatto nulla, cioè con il tuo ragazzo intendo" chiede nervoso.
Scuoto la testa e sorrido timidamente.
"Nulla che andava oltre al bacio, io ecco.... non ero attratta da lui, e anche se cercava di andare oltre lo allontanavo" confesso con il viso rosso.
"E di me, sei attratta?" Chiede con un filo di voce che mi smuove tutti gli organi interni, annuisco imbarazzata e punto i miei occhi nei suoi.

Gli leggo tanta voglia nello sguardo, e la sua erezione conferma che non ne può più, penso a quando mi disse che dal momento che ci siamo conosciuti non ha avuto altre donne.
Timidamente inizio ad accarezzare il suo petto scendendo sempre di più, gli sfioro il membro facendolo gemere.
"Se non te la senti, non farlo" sussurra con voce strozzata
"Insegnami come fare" rispondo sicura appoggiando le labbra alle sue.

La sua mano accompagna la mia sul suo membro, la chiudo e seguo i suoi movimenti con imbarazzo.
André appoggia la fronte alla mia e ansima per il piacere, continuo a muoverla sotto la sua e con l'altra mano gli accarezzo la schiena.
"Mh" sospira afferrando i miei capelli e baciandomi con prepotenza, lo sento tremare mentre il suo seme esce sporcando le nostre mani.

"Mi fai impazzire" sussurra ansimando mentre gli spasmi si calmano, rossa come un peperone affondo la testa nell'incavo del suo collo.

Restiamo vari minuti così, senza muoverci con il suo respiro ancora affannato, mi stacco ancora imbarazzata e mi lavo le mani.
"Ho un tuo pantalone della tutta, ora vado a prenderlo così stai comodo" gli dico pensierosa.
"Sempre se non devi andare" aggiungo indecisa.

Scuote la testa e si lava le mani, ancora nudo, fortuna che aveva freddo.
"Come mai hai un mio pantalone?"
"Deve essere finito nella mia valigia quando siamo andati in nuova Zelanda" rispondo andando in camera mia a prendere il suo pantalone, e gli porto anche la maglia, nonostante l'avevo presa intenzionalmente per metterla io.

"Perché la mia maglia ha il tuo profumo?" Chiede mandando il mio viso in fiamme.
"Era tra i miei vestiti" rispondo andando in salotto e iniziando a piegare le coperte.
"Le sistemi dopo"dice André buttandosi su di esse e prendendo il telecomando della televisione.

"Mettiti a letto, la guardi di là mentre io pulisco" rispondo raccogliendo il cartone della pizza.
"Ok, ma prima ti aiuto" risponde alzandosi e iniziando a rimettere le coperte e i cuscini nell cassetto sotto al divano.
"Solitamente che fai la domenica?"
"Mh, pulisco casa e mi porto il lavoro avanti, se piove come oggi. Se invece è una bella giornata vado al parco per correre"

André mi guarda pensieroso per poi annuire e sparire in cucina, finisco di sistemare il salotto e lo seguo.
"Hai il frigo vuoto" dice togliendo la testa da esso.
"Solitamente ordino al ristorante, mi annoia cucinare solo per me"
"Domani dopo il lavoro andiamo a fare spese, per oggi ordineremo qualche pietanza italiana"

Mi fa strano sentirlo parlare così, nelle sue frasi c'è un noi, ed è emozionante vederlo così spontaneo.
"Andiamo a letto, con questo tempo bisogna stare al caldo" dice prendendo due tazze di cioccolato fumante.
Ci mettiamo a letto e appoggio le tazze sul comodino, la stanza è illuminata dalla televisione che trasmette un film natalizio, il rumore della pioggia fa da sottofondo e dalla finestra di tanto in tanto si vedono i lampi illuminare il cielo nero.

Un tuono assordante mi fa stringere ancora di più al suo petto, il cuore di André batte forte e con la testa sul suo petto riesco a sentire nitidamente ogni battito.
Mi accarezza i capelli con dolcezza facendomi credere che niente e nessuno possa rovinare il nostro futuro, perché in fondo io ci spero.
Spero di avere un futuro con lui, una famiglia dei figli e tutto l'amore che non ho mai avuto.

"Pensi di tornare in Inghilterra per Natale?" La sua domanda mi fa mancare qualche battito.
"No"
"Non vai a casa?"
"È questa la mia casa" rispondo secca intenta a mettere fine a questo discorso.
"Tesoro, non ti innervosire voglio solo sapere qualcosa di più su di te"
Mentre lo dice accarezza il mio braccio lasciando mille brividi al suo passaggio.

"Ho solo mio padre, e anche se mi manca tanto non me la sento di tornare a casa" rispondo più calma.
"Tua madre?"
"Morta!"
"Mi dispiace, io..."
"André non importa davvero, solo che non mi và di parlarne"
"Capisco, magari possiamo invitare tuo padre qui"
"No, mi costringerebbe a tornare a casa" gli dico cercando di mettere fine a questa tortura, il solo pensarli mi scatena una tempesta di emozioni contrastanti.

"Allora resteremo a letto per tutto il periodo natalizio" blatera mordendomi il lobo e girandosi per farmi finire sotto il suo corpo.
"Saremo solo noi, sussurra baciando il mio collo"
"Non sembra una brutta idea" rispondo passando il pollice sulle sue labbra.

"Puoi contare su me, sempre" la sua è una promessa e so che la manterrà.
Iniziamo a baciarci con dolcezza, mi aggrappo al suo corpo come fosse un'ancora, la mia ancora di salvezza.

Capitolo sdolcinato..... blah....😂
Questo capitolo lo dedico all'amore mio Andreea-Michela. Tutto per te sorella.....💖💖💖💖💖💖💖💖💖
Spero che vi sia piaciuto.😘😘😘

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now