capitolo trentasei

2.4K 162 29
                                    

Johanna

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Johanna

Gli eventi che si sono abbattuti su di noi questi mesi ci hanno sconvolto e non poco.
A quanto pare gli ospedali e le tragedie vanno a pari passo con la famiglia Evans, ancora una volta siamo in un ospedale, ancora una volta a pregare per la vita di chi amiamo.
André seduto su una sedia con le mani tra i capelli e gli occhi assenti si starà tormentando per non aver fatto nulla.

Ancora non ci credo a quello ché è successo negli ultimi mesi, mi avvicino alla finestra e osservo la luna piena che riempie il cielo di fine ottobre.
Jennifer era stata rapita dal padre del suo ex fidanzato, che in questo momento è seduto sul pavimento a piangere per la sua amata.

Perché se c'è una cosa su di Alex che ho capito è che la ama tanto quanto la ama Maicol.
Nonostante Jennifer sia riuscita a scappare è dovuta ritornare dai suoi rapinatori perché avevano preso in ostaggio Maicol Alex e Vincent, che d'altro canto anche lui ammaliato dalla bellezza di Jennifer se ne era innamorato.

Gli agenti segreti sono intervenuti arrestando tutti ma durante la sparatoria Jennifer è stata colpita in petto, dopo ore in sala operatoria il dottore ci ha detto che solo domani sapremo con certezza se è fuori pericolo.

Osservo i ragazzi che stanno in silenzio nella sala d'attesa e provo un forte dispiacere nei loro confronti, hanno già perso Jennifer come amore ma vederla spegnersi del tutto è qualcosa che non sopporterebbero.
Mi avvicino ad André e gli prendo il viso tra le mani per specchiarmi nei suoi occhi lucidi.

Un debole sorriso si dipinge sul suo viso facendomi sentire bella anche con gli occhi gonfi e il viso rigato dalle lacrime.
"Andrà tutto bene" sussurro sulle sue labbra cercando di trasmettergli un po' di fiducia.
"Ne sembri convinta" risponde con la voce roca strofinando il suo naso contro il mio.
"Lo sono, è di Jennifer che parliamo"
"Lo spero amore mio, lo spero" risponde stringendomi al suo petto.

Sono venti ore che ci troviamo qui a pregare per la sua vita, i dottori più volte ci hanno detto di andare a casa, ma non vogliamo lasciare l'ospedale.
Solo Isabella è stata costretta a stare a casa, ha pianto fino a crollare e Lukas l'ha portata via con la forza.
Mi stacco dalle braccia di André e mi rivolgo ad Alex e Vincent.

"Ragazzi tornate a casa, vi chiamo appena ho notizie, se Jennifer vi vede così le fate venire un infarto" dico cercando di sdrammatizzare.
Ma tanto non mi ascoltano rimango piantati dove sono.

Entro nella stanza di Jennifer e appoggio una mano sulla spalla di Maicol che non l'ha lasciata neanche un secondo.
"Perché non vai a casa, resto io" gli dico osservando il corpo di Jen steso sul lettino e il suo pancione che è veramente grande.
"Ti ringrazio, ma tra un po' si sveglia e voglio essere presente" risponde con la voce rotta dai singhiozzi.

Esco lasciandoli soli e torno da André che mi guarda stanco.
"Amore vuoi tornare a casa?" Chiede premuroso.
"No tranquillo" mi siedo al suo fianco e appoggio la testa sul suo petto, chiudo gli occhi solo momento giusto il tempo di riposare la mente troppo stanca per capire altro.

La luce mi abbaglia facendomi portare una mano davanti agli occhi, il profumo di casa mi avvolge come una dolce coperta che ti riscalda in un giorno di freddo.
E ultimamente il freddo è stata una costante dentro e fuori.
"Come ci sono arrivata a casa?" Bisbiglio ad André che mi stringe da dietro, so che è sveglio ho imparato a riconoscere il modo differente in cui si muove il suo petto quando dorme.

"Sei crollata e ti ho portata a casa, Jennifer sta bene si è svegliata stanotte è tutto finito" una lacrima mi riga il viso e sospiro per la felicità, sta bene.
"Ora riposati è stato un periodo pesante per tutti" continua André senza smettere di accarezzare il mio collo con le labbra.

*********novembre

"Jennifer!" Strillo togliendole la pentola dalle mani.
"Ho fame" si lamenta lei con le mani sulla pancia ormai enorme e un espressione da cane bastonato.
"Maicol ti prego portala via dalla cucina" urlo facendo ridere Isabella che sta girando il sugo.
Jennifer sbuffa ed esce mentre io torno a sistemare gli strati di pasta fresca per farle la lasagna.
Da quando è uscita dall'ospedale passo le ore libere a cucinare e pulire assieme ad Isabella.
Le abbiamo proibito di fare qualsiasi cosa, anche perché qualche giorno fa è caduta e stava rischiando di rotolare per le scale.

"Quindi non ci diranno nulla sui bambini?" Chiedo ad Isabella che mi aiuta con il pranzo.
"No, vogliono aspettare alla nascita" risponde occupata a sistemare tutto nella lavastoviglie.
"Gemelli, ancora non ci credo" le dico felice per la mia amica.

"Jennifer!" Sentiamo Maicol urlare dal salotto e scoppiamo a ridere.
Jennifer si è ripresa alla grande o almeno è quello che vuol far credere.
Ride e scherza tutto il giorno mangiando peggio di un camionista, ma dentro sta male, quel porco di Gordon ha abusato di lei e la cosa la fa star male. Piangendo mi ha confidato che non riesce a far l'amore con Maicol, come se avesse un blocco e appena la tocca lei inizia a piangere.

Mi rattrista molto questa cosa ma Maicol come André è un uomo fantastico e sono sicura che troverà il modo per farla stare bene.
"Piccola andiamo da te?" Le braccia accoglienti di André mi stringono da dietro facendomi sorridere.
"Si ho finito di cucinare per quel pozzo senza fondo"
"Ti ho sentita!" Strilla Jennifer entrando in cucina.

"Amore ha ragione Johanna" si intromette Maicol.
"Tu zitto! E tu Johanna, giuro che appena aspetterai un figlio ti darò il tormento" dice indicandomi con il dito cercando di assumere un espressione minacciosa.
"Oddio devo fare pipì" aggiunge stringendo le gambe facendo ridere tutti.

"Su andiamo ti accompagno" le do una mano a salire le scale ed entro in bagno con lei.
"Dio sono una balena" dice guardando il suo riflesso allo specchio.
"Sei bellissima" le sorrido mentre con fatica si siede sulla tazza.
"Sono esausta, loro sono enormi e ho una gran paura ormai manca un mese al parto" si lamenta  sbuffando.
"Andrà tutto bene, ci siamo noi con te" le accarezzo la testa.

"Sarebbe veramente una scena commovente se non ci fosse il suono della mia pipì" dice con le lacrime facendomi scoppiare a ridere.
" ha ragione Maicol sei uno scaricatore di porto tu" dico ridendo di gusto.
"Cosa succede Johanna?" Mi chiede cambiando espressione, si avvicina al lavandino per lavarsi le mani mentre io rimango impietrita.

"Non capisco"
"Mi riferisco al fatto che nascondi qualcosa, te lo leggo negli occhi"
"Ma cosa dici, sei sicura che non hai battuto la testa?" Le chiedo con il cuore che batte a mille.
"Ascoltami attentamente, ti voglio bene come una sorella, ma André è la mia famiglia. Non so cosa ti stia succedendo ma lo vedo che nascondi qualcosa, fa solo attenzione a non ferire nessuno perché poi te la vedi con me!" Lo dice con un tono duro sicura delle sue parole, abbasso lo sguardo sul pavimento con gli occhi lucidi incapace di risponderle.

"Amo André più di qualsiasi altra cosa te lo giuro, non farei mai nulla per ferirlo." Le dico solamente per poi uscire dal bagno, scendo le scale e vado subito fuori senza salutare nessuno.
Corro nella neve senza giubbotto allontanandomi dalla casa con il viso rigato dalle lacrime.
Quando sono abbastanza lontana mi lascio cadere nella neve e caccio un urlo disperato.
Ancora mi risuona nella testa la telefonata di pochi giorni fa.

Presto ti porterò tutto via.
Ti ho trovata!

Buona sera.......
Ecco a voi un nuovo capitolo, mi scuso se sto procedendo a rilento con questa storia.
Spero che il capitolo sia piaciuto, se vi va' lasciatemi un vostro commento. 💖💖💖💖💖

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now