capitolo ventinove.

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Johanna

Maicol entra senza salutare nessuno e si chiude nel suo ufficio con una faccia da cane bastonato, prendo il caffè appena fatto e lo raggiungo prima che lo faccia la cagna in calore.

"Toc toc"
"Avanti"
"Buongiorno, ti ho portato un caffè" gli dico poggiando la tazza sulla scrivania.
"Grazie Johanna, dovresti spostare gli impegni di Jennifer oggi non verrà"
"Notte insonne?" Chiedo sedendomi

Si passa una mano tra i capelli e il suo viso stanco mi preoccupa, ha delle occhiaie evidenti e un aria stressata.
"Non so come fare, piange e trema tutta la notte e io non posso aiutarla"
Sbuffa prendendo la tazza tra le mani.

"Tranquillo, andrà tutto bene. È una donna forte ha solo bisogno di ritrovare un po' di tranquillità." Gli dico sapendo bene cosa tormentata Jennifer, desidera un figlio con tutta se stessa e non riuscirci la stressa molto.
" per i suoi impegni non ti preoccupare, me ne occupo io" continuo alzandomi per uscire.
"Johanna"
"Dimmi"
"Grazie, da quando siamo tornati sei sempre stata presente, e anche prima ti sei sempre occupata di tutto in modo eccellente, Jennifer ha avuto buon occhio con te, non solo per il lavoro" arrossisco e gli sorrido non sapendo cosa dire.

"Sono contento di averti in famiglia"
"E io sono onorata di farne parte" rispondo ormai con gli occhi lucidi, esco dal suo ufficio prima che le lacrime abbiano la meglio, so che può sembrare esagerato ma a parte mio padre e Andreea non ho mai avuto nessuno che mi amasse davvero.
Sin da bambina ho avuto amicizie di convenienza, io ero quella ricca con la villa i cavalli e le feste più belle di tutta londra, tutti mi stavano attorno e mi riempivano di sorrisi falsi.

*****flashback

"Amore dove vai?" Mio padre mi guarda con un enorme sorriso e mi passa una mano sulla guancia.
"A cercare  Tina e Gianni, tra un po' tagliamo la torta" rispondo contenta entrando in casa, forse sono andati a prendere il mio regalo.

Dopo aver girato nel salone e in veranda salgo in camera mia, la porta è socchiusa e le voci dei miei amici arrivano cristalline, sto per aprire quando una frase di Tina mi blocca.
"Guardami sono Johanna la principessina tutta rosina" dice cercando di imitare la mia voce e girando su se stessa con un mio vestito addosso, Gianni scoppia a ridere mentre io continuo a spiarli dalla porta semi aperta.

"È solo una piccola ragazzina ingenua, crede che verremo qui se non fossimo costretti" continua lei osservando ogni mio abito con i suoi enormi occhioni blu.
"Io ci vengo volentieri, è carina" gli dice Gianni guadagnandosi una pantofola in faccia.
"Tu sei un idiota, e poi non sei alla sua portata! Hai sentito la strega, <lei sposerà un conte>" dice imitando la voce della mamma.

"Assurdo al suo quindicesimo compleanno già le fa la lista nozze quella arpia"
"È una contessa cosa ti aspettavi, snob e con la puzza sotto al naso, forse hai ragione manco ci sarei venuto se mio padre non avesse insistito" risponde Gianni.
******

"Tesoro stai bene?" André mi guarda preoccupato mentre mi tiene le mani intorno al volto, mi trovo ancora fuori all'ufficio di Maicol, ero così presa dal ricordo del mio quindicesimo compleanno che non mi sono resa conto di essermi imbambolata.
"Ero pensierosa scusami, devo occuparmi degli impegni di Jennifer oggi non viene." Rispondo tranquilla.
Gli lascio un leggero bacio sulle labbra sotto lo sguardo di Samantha e torno alla mia scrivania.

Passo la mattinata a lavorare senza sosta cercando di svolgere anche il lavoro di Jennifer.
"Buongiorno dolcezza" dice quest'ultima dandomi un bacio sulla guancia.
"Ciao Jennifer, come mai qui?"
"Sono stanca di stare a casa, Maicol è in ufficio?"
"Credo di si, non aveva riunioni che io sappia" rispondo osservandola bene.

I lunghi capelli raccolti in una coda disordinata  il viso bianco e i suoi bellissimi occhi contornati dalle occhiaie.
La vedo entrare nell'ufficio di Maicol e rimanere sulla porta.
"Andiamo a pranzo fuori?" Isabella mi distrae facendomi girare sto per rispondere quando la voce stridula di Samantha mi esplode nelle orecchie.

"Lasciami puttana" urla indemoniata mentre Jennifer la trascina per i capelli fino alla sua scrivania e la scaraventa sul pavimento.
"Ora ascoltami bene lurida cagna, hai due minuti per prendere le tue cose e sparire dalla mia vista o giuro su Dio che ti riempio talmente di botte che non sarai in grado di muovere neanche la lingua!"
Le dice furiosa Jennifer, Samantha si guarda intorno per poi alzarsi e mostrare metta sedere, visto che la gonna si è alzata quasi del tutto, raccoglie le sue cose e corre via con il viso in fiamme.

Mi scambio un'occhiata con Isabella e scoppiamo a ridere attirando l'attenzione di Jennifer.
"Non avete nulla da fare voi? Tornate a lavoro?" Urla quest'ultima ancora furiosa.

"Non ci posso credere, cosa avrà fatto?" Sussurro a Isabella mentre Jen e Maicol si chiudono in ufficio.
"Chi lo sa? Quello che fa sempre. Allora vieni fuori a pranzo devo prendere un regalo per Lukas"
Chiede prendendo il mio cappotto.
"Un regalo per cosa?"
"Per San Valentino, è tra quindici giorni."

Mi colpisco la fronte e inizio a far girare le rotelle del mio cervello.
"Te ne sei dimenticata" ride prendendomi in giro.
"Non sono abituata a queste cose" mi difendo, non ho la minima idea di cosa regalare ad André.

Ci immergiamo nelle fredde e affollate strade alla ricerca di un regalo, lei ha già le idee chiare e compra un bracciale d'oro con pietre nere incastonate, molto elegante e costoso.
Ma io non ho la minima idea di cosa prendere, giro in qualsiasi negozio senza riuscire a trovare nulla.
Isabella di tanto in tanto mi dice prendi questo o quello, ma voglio qualcosa di speciale.

Torno a casa stanca e con il morale a terra, non sono riuscita a trovare nulla che mi piacesse, nulla alla pari con quello che provo per lui.
Apro la porta ed entro in silenzio, in cucina c'è la luce accesa e la voce di André arriva limpida.
"Tranquilla ho pensato a tutto" dice sbuffando.
"Ma no, come vuoi che se ne accorga, è così presa dal lavoro che neanche ci farà caso. Ma smettila, non stressarmi ti ho detto che ho organizzato tutto nei dettagli" mi blocco davanti alla porta, André è seduto di spalle e parla a telefono in modo pigro.
"Certo ché sarà fantastico, renderò tutto meraviglioso, tu devi stare solo tranquilla" un capo giro improvviso non mi permette di sentire il resto della convenzione, perdo i sensi crollando sul pavimento.

André

Un tonfo mi fa girare di scatto, e vedo Johanna stesa sul pavimento priva di sensi, stacco il telefono lasciandolo cadere sul tavolo e corro da lei prendendola tra le braccia.
"Amore che hai?" Le chiedo scuotendola un po'.
Apre leggermente gli occhi e mi guarda spaesata.
"Come ti senti ?"
"Mi gira la testa" risponde lei chiudendo gli occhi.

La porto a letto e inizio a spogliarla dai vestiti umidi, prendo una coperta per coprirla e mi stendo al suo fianco stringendola al mio petto.
"Ti preparo qualcosa di caldo, hai mangiato oggi?"
"No, sono stata in giro con Isabella e non abbiamo mangiato" risponde con un filo di voce.

Buona sera......
Che starà combinando il nostro André😱😱😱😱😱
E il capo giro di Johanna è un caso oppure no......😂😂😂
Mi scuso per gli errori e spero che il capitolo sia piaciuto💖💖💖

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now