capitolo trenta

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Johanna

Mi rigiro nel letto senza riuscire a prendere sonno, un leggero capogiro e una forte nausea mi costringono a scivolare fuori dal letto, arrivo in bagno quasi gattonando mentre la testa prende a girare pericolosamente.

Faccio giusto in tempo a mettere la testa nel bagno che un conato mi costringe a vomitare anche l'anima, mi tengo con le mani strette sul bagno mentre vomito, i capelli si attaccano al viso sudato e la gola mi brucia.

"Amore cos'hai?" André mi toglie i capelli dal viso e mi tiene la fronte, sputo la saliva acida che mi è rimasta e cerco di strisciare verso la vasca.
"Johanna mi stai preoccupando" André mi alza e aiuta ad arrivare al lavandino, apre l'acqua fredda e bagna la mano prima di poggiarla sulla mia fronte.

A stento distinguo i suoi lineamenti, mi sento come in una bolla di sapone la sua voce mi arriva distante e ovattata.
"Mi sento male" riesco a dire con un filo di voce portandomi una mano all'addome che inizia a farmi male.
André segue con lo sguardo la mia mano e spalanca gli occhi terrorizzato. Faccio giusto in tempo a vedere il mio slip coperto di sangue prima che i sensi mi abbandonino completamente.

André

"André calmati" quasi urla isterica Jennifer, mentre io cammino da una parete all'altra aspettando che i medici mi dicano qualcosa.
I muri bianchi e l'odore di disinfettante mi danno la nausea, continuo a camminare senza sapere cosa fare è più di un ora che hanno portato Johanna nella sala operatoria senza sapermi dire cosa le fosse accaduto.

"Porca miseria siediti! Mi stai dando la nausea" Jennifer mi spinge su una sedia infuriata e mi tiene fermo con le mani sulle spalle.
"Andrà tutto bene! Ma devi stare fermo" dice con un leggero affanno e gli occhi lucidi.
"Non mi sono accorto che stava male" le dico con i sensi di colpa, sono settimane che ho la testa altrove e le do poche attenzioni.

"Signor Evans" scatto in piedi appena il dottore esce dalla sala e ci viene in contro.
"Come sta?"
"Bene stia tranquillo, a quanto pare la sua ragazza aveva una gravidanza extrauterina, la signorina sta bene ma abbiamo dovuto esportarle una tube e ha perso molto sangue per colpa della emorragia interna."
"Incinta" sussurro senza capire bene la situazione mentre Jennifer si porta una mano sulla bocca.

"Era necessario rimuovere la tube dottore?" Chiede Jennifer
"Si era troppo danneggiata, ma non ci saranno problemi con le future gravidanze, a quanto pare era gravida da sei settimane più o meno" le risponde il dottore.
"Tra un po' si sveglierà dall'anestesia, se volete potete starle vicino"

"Grazie"
"Jennifer resto io, torna da Maicol a casa" le dico baciandole la fronte.
"Resto con te"
"No, davvero preferisco restare solo con lei" le accarezzo il viso e vado nella stanza che ha indicato il dottore.
Johanna è stesa in un letto con una flebo nel braccio sinistro.

Ha il viso bianco e i capelli attaccati alla fronte, la bacio e cerco di sistemare i capelli in una coda legandola con un nastrino che si trova sul comodino.
Mi faccio lasciare un fazzoletto di stoffa pulito e un po' d'acqua da un'infermiera e inizio a tamponare il suo viso.

"Mh" mugola muovendosi appena.
"Amore mi senti?"
"Papà dove sei?" Farfuglia incosciente.
"Sono io amore, André"
"Io non volevo"
"Cosa non volevi?" Si lecca le labbra secche e muove leggermente la testa senza aprire gli occhi.
Le passo il fazzoletto bagnato sulle labbra per darle un po' di sollievo.

"Mentire, non ti volevo mentire" vaneggia muovendo le pupille sotto le palpebre chiuse.
Il cuore mi batte all'impazzata e non so se credergli magari è solo l'effetto dell'anestesia.
"Su cosa avresti mentito" sussurro sentendomi un infame per porgli le domande in questo momento.

"Mi dispiace tanto, io non volevo" piangniucola agitandosi.
"Shhh, tranquilla amore và tutto bene" le bacio le labbra e stringo la sua mano nella mia vederla così mi fa stringere il cuore, probabilmente starà solo dicendo parole a caso.

Passo la notte a cercare di tranquillizzarla finché non si riprende del tutto.
"Perché siamo in ospedale?" Chiede con la voce rauca e il viso gonfio.
"Avevi una gravidanza extrauterina" le dico senza smettere di accarezzare il suo viso.
I suoi occhi grigi si spalancano impauriti e morde le labbra con forza.
"Tranquilla è andato tutto bene, il dottore dice che tra un paio di giorni puoi tornare anche a casa"

"Ci sono state conseguenze?" Chiede spaventata.
"Ti hanno tolto una tube amore, ma non porterà problemi per i nostri futuri figli" la rassicuro sapendo in cuore mio che lei come me un giorno vorrà averne.
"Nostri?" Chiede ironica cercando di smorzare la tensione.
"Di chi se no?"
"M'ha non so, magari rivedo Mark" mi prende in giro cercando di trattenere le lacrime.

"Tu non devi più uscire con Jennifer!" Ringhio facendola ridere, ma ben presto la sua risata priva di gioia si trasforma in un pianto isterico.
Mi tira per stringersi al mio petto e inizia a piangere senza freno.
La stringo tra le braccia respirando il suo profumo, lascio cadere qualche lacrima con il cuore triste, promettendomi di difendere sempre la mia dolce e fragile principessa.

Jennifer

"Mi dispiace tanto per Johanna"dico stringendo la presa intorno al petto nudo di Maicol.
"Anche a me amore, ma ora non farti altri problemi, già stai male di tuo" dice assonnato posando il mento sulla mia testa.
Già ha ragione, ho mille pensieri per la testa e un peso enorme sul cuore, sono terrorizzata.

Due settimane di ritardo non sono nulla, ma prego tanto che sia rimasta incinta, quello ché è successo a Johanna non solo mi rattrista ma mi spaventa tantissimo, non riuscirei a perdere un'altro figlio, non ora che lo desidero tanto, non ora che ho trovato finalmente l'amore della mia vita.

Con Alex era diverso, lui era il mio primo amore, lo vedevo eterno e gli vorrò sempre bene.
Ma rimasi incinta senza volerlo, e quello che mi fece dopo non lo dimenticherò mai, mi ha strappato mio figlio a furia di pugni, perdere quella gravidanza mi ha devastata, e peggio ancora mi ha devastato l'uomo che amavo in ginocchio sul mio corpo inerme mentre mi picchiava con il sangue agli occhi.

Non l'ho mai perdonato, ma avevo comunque deciso di farlo tornare e sposarlo, ero una donna diversa accecata dalla vendetta, volevo vedere lui e suo padre piegati ai miei piedi.
Il grande Daniel Rudolf piegato da una ragazzina.
Ma il mio piano mi si è ritorto contro appena ho rifatto l'amore con Alex, non ho mai perdonato quello che mi ha fatto, ma amarlo era più forte di me.

"Amore, cerca di dormire" farfuglia Maicol interrompendo i miei pensieri.

Buona sera, scusate se ci sono errori ma sono veramente stanca. Spero che il capitolo vi piaccia, buon serata.

una verità rischiosa (Completa)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora