capitolo cinquantuno

2.5K 153 18
                                    

Johanna

ओह! यह छवि हमारे सामग्री दिशानिर्देशों का पालन नहीं करती है। प्रकाशन जारी रखने के लिए, कृपया इसे हटा दें या कोई भिन्न छवि अपलोड करें।

Johanna

Il sole di fine settembre mi scalda la pelle mentre le risate dei bambini rendono l'aria leggera e allegra.
André come regalo di anniversario ha organizzato due giorni in Nuova Zelanda, nella casa dove abbiamo trascorso la nostra prima vacanza, dove ci siamo dati il primo bacio e dove ho capito di amarlo anche se ancora non stavamo assieme.

Questi ultimi anni sono volati veloci e sono stati carichi di emozioni, osservo le persone che amo con il cuore pieno di gioia.
Ci sono anche Andreea e Francois il suo fidanzato, un uomo affascinante e molto dolce nei confronti della mia migliore amica, anzi di mia sorella dovrei dire visto che la considero così.
Mi è stata accanto ogni giorno anche se si trovava in francia, mi ha sostenuta e incoraggiata quando tutto stava andando male, ed è stata un'ancora nei giorni più difficili.

È stata un'amica fidata a cui devo tanto e mi auguro che abbia trovato finalmente l'uomo che la renderà felice perché lo merita più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Merita un uomo che la ami e che abbia rispetto di lei, la sua vita è stata difficile e piena di dolore, è scappata giovane dalla Romania per colpa di un uomo che non avrebbe neanche il diritto di essere chiamato tale.

Ha affrontato una vita di sacrifici e dolori sempre col sorriso sulle labbra, è una donna forte e ha bisogno di un vero uomo al suo fianco.
Il sorriso mi si allarga sul viso appena vedo francois prenderle il viso tra le mani e baciarla.

Isabella e Jennifer sono sotto un enorme ombrellone e tentano di mettere la protezione solare ai gemelli, la mia piccola principessa e Jennifer Junior, dormono tranquille all'ombra, mentre i nostri uomini sono andati al largo con una barca per pescare qualcosa.
Alzo la testa e osservo il cielo azzurro senza nuvole, così limpido e leggero che mi rilassa e mi fa sperare in un futuro senza dolore.

"Andiamo a fare il bagno monelli" Jennifer prende i piccoli e li porta piano verso la riva ridendo felice.
Li ama più di qualsiasi cosa e sorride nel guardarli anche se fanno i dispetti o combinano qualche pasticcio.
"Papà" urlano i gemelli mentre i ragazzi scendono dalla barchetta con il loro bottino.
André mi sorride alzando un enorme pesce per farmelo vedere.

I denti bianchi risaltano tra il viso abbronzato e le gocce di acqua scendono sul suo corpo facendo a gara tra di loro.
"Visto amore io ho preso quello più grande" dice vantandosi
"Ti avrà scambiato per una donna" lo prende in giro Maicol iniziando una guerra si battute tra di loro.

"Quando avete smesso di gareggiare a chi lo ha preso più grande, iniziate a pulirli che prepariamo il pranzo" li ammonisce Jennifer che tiene i gemelli seduti a riva e sta attenta a non farli allontanare.

********tre mesi dopo.

"No, la mia bambina no..... no no, doveva colpire me, dove avete portato mia figlia dove?" Jennifer urla in preda al panico, io ancora non capisco cosa sia successo, stringo Simon tra le braccia cercando di trattenere le lacrime, il bambino ha il viso pallido ed è spavento.

Siamo al pronto soccorso, dieci minuti fa Jennifer mi ha telefonato sotto shock, hanno provato a rapinarla mentre portava i bambini al parco, uno di loro ha sparato nonostante lei gli stesse dando i soldi che aveva, il colpo è rimbalzato e ha colpito la piccola.
Mi trovavo qui vicino e sono arrivata mentre portavano Michelle in sala, ho chiamato i ragazzi e a momenti arrivano.

Jennifer sembra impazzita urla cercando la stanza dove hanno portato la figlia mentre io non riesco neanche a muovermi, sono pietrificata con questo cucciolo che mi trema tra le braccia, Ginevra si agita nella carrozzina cercando di dare un senso a quello che vede.
"Se le succede qualcosa li uccido, io li uccido" urla mentre un poliziotto cerca di farla calmare.

"Johanna" André e Maicol spaventati ci guardano con i visi bianchi.
"Ciao ometto stai bene?" Maicol accarezza il viso di suo figlio che lo guarda spaventato.
"Amore ascoltami ora andrai a casa con gli zii e stasera ti veniamo a prendere, va bene?" Il bambino scuote la testa senza riuscire a parlare.

"Maicol ci pensiamo noi tranquillo" lo rassicura André, quest'ultimo bacia il piccolo e si avvicina a Jennifer, la tira mentre lei urla ancora e la stringe in un abbraccio stretto, lei scoppia a piangere e si accascia tra le sue braccia iniziando a tremare.
"Vieni amore portiamo i bambini a casa" annuisco senza ribadire non li voglio spaventare più del dovuto.

"Mamma" strilla Simon appena mi giro per uscire, inizia a piangere e colpirmi con i piedi.
"Mamma, mamma" strilla finché Jennifer non si avvicina.
"Amore stai buono su" gli dice cercando di sorridere al figlio.
"Michelle, voglio Michelle" piange cercando di scendere e facendo piangere anche Ginevra.

"Amore vai a casa con gli zii, stasera torniamo a prenderti, ti prego non discutere" gli lascia un bacio poi si allontana per fermare un dottore.
Torniamo a casa un silenzio straziante, Simon ha un'espressione assente si siede sul divano e guarda il vuoto con gli occhioni pieni di lacrime.

André si siede al suo fianco e inizia a parlagli per rassicurarlo, io prendo la piccola e la faccio mangiare per poi metterla a letto, mi tremano le gambe e ho una gran voglia di piangere, la piccola stava bene in un certo senso, il proiettile le ha preso un braccio ma a quanto pare ha perso tanto sangue.

Passano le ore e di mangiare non se ne parla, Simon rifiuta ogni cosa e io non riesco a mandare giù neanche un bicchiere d'acqua.
Il campanello suona e scattiamo come molle, André apre facendo entrare una Jennifer sconvolta che stringe tra le braccia una piccola e spaventata Michelle.
"Simon" sussurra lei con un sorrisino e il viso ancora sporco di sangue.

"Sta bene, ma non è voluta rimanere in ospedale si agitava troppo, il proiettile l'ha presa solo di striscio le hanno messo i punti" dice Maicol prendendo Simon per abbracciarlo.
"Ti sei spaventato?" Chiede dolcemente mentre il piccolo inizia a piangere.
Mi avvicino a Jennifer che tiene ancora la piccola tra le braccia e le abbraccio entrambe.
"È andato tutto bene,stai tranquilla" le sussurro all'orecchio.

Ma tranquilla Jennifer non lo è, tanto che più passano i giorni più rifiuta di uscire, passa le giornate a casa chiusa in camera senza neanche permettere ai figli di giocare, li tiene con lei sul lettone con il terrore che possano farsi male.
Maicol disperato non sa più cosa fare, ha chiamato anche un psicologo ma lei si rifiuta di parlare.

Neanche con noi parla, non esce da camera sua quando andiamo a trovarla ne ci permette di vedere i figli, si chiude in stanza a piangere senza rendersi conto che fa soffrire i figli.

Scusate gli errori, ma non ho tempo per rileggere.

una verità rischiosa (Completa)जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें