capitolo quarantacinque

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"Papà vieni con me, ho voglia di fare una cavalcata" "Amore il dottore ha detto che non devi affaticati" mi riprende papà leggendo il giornale senza alzare lo sguardo

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"Papà vieni con me, ho voglia di fare una cavalcata"
"Amore il dottore ha detto che non devi affaticati" mi riprende papà leggendo il giornale senza alzare lo sguardo.
Sbuffo annoiata e mi alzo per fare una passeggiata nel giardino di casa, che poi giardino è per dire, un chilometro quadrato di siepi e aiuole, ci sono panchine lungo il sentiero e una  enorme fontana al centro del giardino, ho praticamente un parco dietro casa.
Il sole batte forte mentre passeggio tra i fiori colorati, il cinguettio degli uccellini mi rilassa e vedere tante farfalle svolazzare mi rende felice.

Siamo alla fine di agosto, ormai i miei tre mesi di gravidanza si vedono, papà ha voluto organizzare il matrimonio per settembre, ci sposeremo nel giardino di casa, e solo la famiglia si André e la mia Andreea saranno presenti. Appena penso a lei mi vien un sorriso, è stata un'ora a sgridarmi per telefono.

Ritorno in casa troppo stanca per continuare a camminare, il dottore ha insistito che non mi affaticarsi da quando ho avuto quelle macchie di sangue, ha detto che era una minaccia di aborto e che devo assolutamente stare tranquilla.
Infatti da quel momento mio padre e André sono diventati opprimenti, a momenti mi tagliano anche la carne nel piatto se non lo facesse già Beatrice.

"Amore che hai?" André è seduto sul divano e parla piano con mio padre, ha il viso rigato dalle lacrime e un'espressione sconvolta.
"Nulla non agitarti, problemi di lavoro devo tornare a New York" farfuglia alzandosi dal divano.
Mi avvicino con le mani ai fianchi guardandolo male.

"Sono incinta non scema!" Ringhio facendo alzare mio padre che si intromette.
"Piccola non ti agitare, André torna presto" dice mettendo una mano sulla mia spalla.
"Papà, non prendermi in giro! Lo conosco bene, quindi o mi dite cosa succede o do di matto" ringhio fissando il mio futuro sposo che non osa alzare lo sguardo su di me.

Gli afferrò il mento e lo alzo per guardare i suoi occhi, sono lucidi e non riesce a trattenere una lacrima, inizia a tremare e mi abbraccia con fare disperato.
"Che succede?" Sussurro accarezzando la sua schiena percorsa da un leggero tremolio.
"Bel, è in ospedale. Mi ha chiamato Jennifer l'hanno investita ed è in coma" scoppia piangendo, mi si blocca il respiro e senza rendermene conto inizio a piangere.

"Papà, ti occupi tu del ritorno a casa?" Chiedo staccandomi da André e fissando mio padre.
Annuisce e mi fa una leggera carezza sul viso " però vengo con voi" dice andando a chiamare Tony per organizzare il viaggio.
"Non voglio che ti agiti" dice André posando una mano sulla mia pancia.
"Mi agito se cerchi di nascondermi le cose" lo riproverò severa.

Jennifer

"Clarissa grazie mille" riattacco il telefono e mi avvio verso la sala d'attesa, fortuna che la compagna del nonno si occupa dei bambini, nove mesi di capricci sono diventati.
"Ehy amore, perché non vai a casa?" Dico a Maicol accarezzando il suo viso stanco, mi abbraccia posando la testa sulla mia pancia, sono tre giorni che Isabella è in coma e Lukas non sa ancora nulla.

Un camion è andato fuori strada prendendoli in pieno, fortuna che avevano le cinture, ma il colpo è stato forte, lei è andata subito in coma, mentre Lukas è ancora sotto shock.
E ci credo, con una gamba rotta ha tirato fuori il corpo privo di sensi di Isabella dalle lamiere della macchina.
Quest'ultima è esplosa scaraventando i loro corpi a metri di distanza.

"Scusate siete i signori Evans? " ci giriamo di scatto osservando un uomo alquanto strano, una barba folta e molti tatuaggi non intaccano la sua eleganza.
"Si lei è?" Chiedo incuriosita.
"Prince, Robert Prince" mi porge la mano e gliela stringo con gli occhi spalancati, Maicol a sua volta si alza e si presenta.

"Johanna e André, sono nel reparto di ginecologia, non so se vi hanno informato"
"Si, ho parlato con entrambi, non doveva dirle nulla quel cretino" sbotto irritata, farle fare un viaggio con il pensiero di Isabella non aiuta la sua salute.
"Mia figlia è molto testarda e da quando ti ha conosciuta è diventata anche molto impavida" dice fissandomi fino a farmi arrossire.

"Oh, io ecco" farfuglio imbarazzata.
"Sono salito prima per ringraziarti, Johanna mi ha raccontato ogni cosa e sono felice che abbia aiutato la mia bambina, per qualsiasi cosa contate su di me" spiazzata lo guardo stringere la spalla di Maicol come a dargli forza.

Devo ammettere che è un uomo affascinante e alquanto seducente con il suo modo di porsi, questo pensiero che mi attraversa diventa evidente visto che Maicol mi lancia uno sguardo assassino e io distolgo lo sguardo per non arrossire ancora di più

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Devo ammettere che è un uomo affascinante e alquanto seducente con il suo modo di porsi, questo pensiero che mi attraversa diventa evidente visto che Maicol mi lancia uno sguardo assassino e io distolgo lo sguardo per non arrossire ancora di più.

"Fratello" André arriva e abbraccia Maicol mentre io guardo Johanna avvicinarsi, i lunghi capelli lisci legati con una treccia e la mano aperta sulla pancia.
"Ciao" le dico abbracciandola.
"Perché non ti sei fatta aiutare eh!" Ringhio stringendola forte, Robert ci guarda e devo fare fatica a non fissarlo, ma cosa mi prende?

Accidenti a me, saluto André e decido di tornare a casa dai miei figli.
"Johanna vieni con me?" Le chiedo non considerando che ci sarebbe anche il padre.
"Oh no, preferisco andare a casa, così mostro l'appartamento a papà" risponde con un sorriso.

Johanna

"Sei silenziosa" papà è seduto sul divano intento a fumare il suo sigaro.
"Senti perché non esci a fumare fuori?" Gli chiedo nervosa.
"Si scusa" si alza ed esce a fumare fuori, ho i nervi a fior di pelle!
Ho notato lo sguardo che ha lanciato a Jennifer e la cosa non mi è piaciuta affatto, non si tratta solo di essere gelosa, anche se lo sono.

Ma è il fatto che l'ho visto troppo interessato a lei, se Maicol se ne accorge come minimo lo ammazza.
Ma guarda un po' se doveva fare gli occhi da pesce lesso proprio a lei!
" mi dici che hai? È da quando siamo usciti dall'ospedale che mi guardi male" papà si appoggia alla porta e mi osserva con le braccia incrociate.

"E tu mi dici che sguardo era quello?"
"Di cosa parli?"
"Del modo in cui guardavi Jennifer papà! Potrebbe essere tua figlia, ed è sposata" urlo isterica facendolo vacillare.
"Ma cosa dici piccola, gli sono solo grato per quello che ha patto per te" gli lancio uno sguardo assassino e tronco la conversazione visto che André sta rincasando.

Buona sera, mi scuso per il capitolo breve e soprattutto per gli errori!!!
Domenica parto e per un po' non pubblico nulla, per questo sto cercando di darvi ora i capitoli che riesco a scrivere.
Ora tornando alla storia......
Il nostro Robert ha messo gli occhi su Jennifer😱😱😱😱😱
Oddio cosa ne pensate????
E la povera Isabella😭😭😭😭

una verità rischiosa (Completa)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang