capitolo quindici

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"Tesoro andiamo?" André raccoglie la valigia  per portarla in macchina mentre io mi accascio sul divano con la stessa eleganza di un orango tango

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"Tesoro andiamo?" André raccoglie la valigia  per portarla in macchina mentre io mi accascio sul divano con la stessa eleganza di un orango tango.
"Johanna" urla dalla macchina.
"Si arrivo" sbuffo per niente contenta di ritornare a casa, André ritorna in casa e mi alza quasi di peso per rimettermi in piedi.
"Ti fanno ancora male le caviglie?" Chiede accarezzando il mio viso che non smette di arrossire ai suoi tocchi.
"Solo un po'" rispondo stampando un leggero bacio sulla sua bocca.

Ci avviamo in aeroporto e nel giro di poche ore decolliamo, osservo il paesaggio dal finestrino ripensando a questo mese trascorso con André, ancora non ci credo che stiamo assieme, anche se abbiamo deciso di tenere la cosa per noi visto che sono una sua dipendente e poi Jennifer è ancora incasinata con le udienze vorrei parlargli io appena posso.

Le caviglie mi fanno un male terribile visto che abbiamo passato tre giorni con un gruppo di escursionisti, ci hanno portato in una splendida foresta ed è stata un'esperienza indimenticabile, la natura gli animali.
-André pazzamente geloso- aggiunge la mia coscienza facendomi ripensare a come si arrabbiava quando Stuart un nostro compagno di gruppo faceva qualche apprezzamento sul mio entusiasmo.

"A cosa pensi?" André mi guarda dolcemente intrecciando le nostre mani ha un fascino irresistibile tanto che più di una volta ho sorpreso qualche ragazza a guardarlo rapita.
"Solo che mi mancherà questa calma" rispondo triste.
"Amore, possiamo avere tutta la calma che desideri anche a casa" risponde baciandomi con dolcezza.

Una settimana dopo

"Lo uccido!" Ringhio tra i denti picchiettando le unghie sulla scrivania.
"Johanna tutto bene?"
"Si signora black" la segretaria di Maicol mi guarda con un sopracciglio alzato e con le labbra strette.
È una donna in gamba e anche molto buona ma sul lavoro non tollera nessun comportamento in appropriato.
Infatti ora fissa lo spettacolino che stavo guardando io, André appoggiato alla scrivania mentre parla con la ragazza del ballo, Kristina se ricordo bene.
Lei continua a fare la cretina e a passare quelle mani da oca giuliva sul petto di André, sto impazzendo anche perché lui non si smuove più di tanto e la lascia fare.

-così impari a non dargliela!-
Replica la mia coscienza facendomi strizzare ancora di più.
"Bisogna firmare questi documenti, li porti al signor Evans" mi giro e guardo la signora black come se fosse un alieno, solitamente è lei che si occupa di questo, ma credo abbia capito già dal primo giorno che tra me e André c'è qualcosa.

La imploro con lo sguardo di andare lei ma inutilmente visto che mi lascia i documenti sulla scrivania e mi dice che li rivuole tra dieci minuti.
Mi alzo con il cuore in gola, non voglio fare la parte della fidanzata gelosa!
Apro porta senza bussare e subito il mio sguardo si posa sulla mano di lei che accarezza il petto di André.

"Ci sono questi documenti da firmare" ho la voce roca e sto facendo fatica a non urlare come una matta isterica.
"Ora siamo impegnati, torna dopo!"
Squittisce la cagna in calore  guardandomi male.
André sta per rispondere ma io scoppio tirando via la mora dal suo petto.
"Ascoltami bene carina, metti un'altra volta i tuoi artigli addosso al mio uomo e io te li faccio ingoiare!" Le dico ad un centimetro dal suo viso facendole spalancare gli occhi.

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now