capitolo trentadue

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Le sue mani strette nelle mie mentre si muove lento regalandomi ogni volta un piacere sempre più forte.
"Non dubitare mai più di me!" Ad ogni parola si spinge sempre più forte come a volermi quasi punire.

"Perdonami" sussurro mordendogli il labbro inferiore, raggiungiamo assieme l'apice del piacere con ansimi e gemiti.
André si lascia cadere esausto su di me tenendosi leggermente alzato con le braccia, il suo petto sudato si muove veloce contro il mio.

Si gira di lato e mi afferra una gamba portandola sopra il suo fianco.
"Sei la donna più bella che abbia mai visto, e anche la meno fiduciosa!" Parla piano con la bocca ad un centimetro dalla mia.
Gli vorrei raccontare perché faccio fatica a fidarmi, ma non servirebbe a molto.

"Ho solo paura di perderti"
"Non mi perderai" promette rubando un piccolo bacio.
Mi stringo al suo corpo caldo facendo aderire perfettamente le nostre intimità.
"Amore, però non dirlo ad Andreea che ho pensato di voi" mi lagno mordendomi un labbro e facendolo ridere di gusto.

Gli do uno schiaffo sul braccio fingendomi offesa anche se amo vederlo ridere e non importa il motivo.
"Certo che gliel'ho dico" risponde appena riesce a respirare.
"No! Ti prego non farlo, farò qualsiasi cosa per favore" lo supplico, se lei lo viene a sapere mi uccide.

"Qualsiasi cosa eh" mi guarda con un ghigno malizioso, poche volte gli ho visto questa espressione e non posso negare che mi piace un sacco.
"Intanto perché non mi prepari la colazione?" Se ne esce alzandosi e raccogliendo i box dal pavimento.
"Ho sonno, non ho dormito" rispondo pigra mettendomi sotto le coperte.

"Rimani a letto, io intanto faccio una doccia e poi pranziamo assieme" mi bacia la schiena e si chiude in bagno.
Mi addormento quasi subito stanca e felice avvolta dal suo profumo.

André

"Ora dorme, organizza tutto per stasera, tranquilla" stacco la chiamata e inizio a preparare qualcosa per il pranzo, Johanna ha rovinato la sorpresa che volevo farle ma la porterò ugualmente in Francia.

"Mh, che profumo" alzo lo sguardo e trovo Johanna appoggiata al muro con indosso solo la mia camicia aperta, mi guarda sorridente e il mio cuore perde qualche battito per la sua bellezza.
Ho voglia di lei, di farla ancora mia anche se sono passate appena due ore da quando abbiamo fatto l'amore.

"Hai dormito un po'?" Le chiedo osservando ogni particolare della sua pelle liscia e perfetta.
"Si, ma avrei dormito di più con te accanto" risponde avvicinandosi e baciando il mio petto nudo.
La sua bocca morbida sulla mia pelle mi manda in estasi, le basta un bacio qualcosa di normale e per niente provocante per mandarmi fuori di testa.

"Johanna" quasi ringhio mentre morde leggermente il mio mento.
"Si?" Mi guarda maliziosa passando lentamente le mani sul mio addome per poi fermarsi all'elastico della tuta.
"Ho voglia di te" le dico sempre più eccitato.
"A si?" Chiede mordendosi il labbro e mostrando i suoi bellissimi denti bianchi.

Un campanello suona nella mia testa, non è da lei comportarsi così, ma sto al gioco.
"Si, ti desidero ora" le afferro il sedere e la bacio facendo scontrare la mia erezione con la sua intimità.
"Mh, sono tutta tua" ansima senza smettere di baciarmi accarezzando la mia schiena.
"Ma prima mi devi giurare che non dici nulla ad Andreea" si stacca e mi guarda negli occhi con la sua espressione da furbetta.

Lo sapevo! "Tu devi smetterla di uscire con Jennifer"
"Cosa centra questo?" Chiede ridendo baciando il mio petto con desiderio.
"Centra, stai diventando troppo furba"
La vedo ridere e scuotere la testa.
"Allora me lo giuri?"
Chiede saltellando vittoriosa.

"No" il suo sorriso le muore sul viso e l'espressione da seduttrice cambia in quella da bambina imbronciata, quasi le rido in faccia per come è riuscita a cambiare umore in meno di un secondo.
"Ah no?" Chiede con la bocca aperta, facendomi scoppiare a ridere incapace di trattenermi.
"Ridi pure? Bene allora te la scordi!"
"Cosa am, amore?" Le chiedo piegato in due con le mani sulla pancia e le lacrime agli occhi.

"Ahhh" ringhia andando in bagno, rido per un tempo che sembra infinito e appena mi riprendo torno a cucinare, Johanna esce dal bagno truccata e profumata e mi guarda con un ghigno che non promette nulla di buono.
"Come mai sei vestita?" Chiedo girando le verdure.

"Perché andrò a pranzo con le ragazze" risponde prendendo il cellulare.
Non le rispondo e lascio che componi il numero.
"Buongiorno Jennifer, pensavo di andare a pranzo fuori sono stanca di stare chiusa in casa" si lamenta lanciandomi un'occhiata.
"Cosa? Oddio quando?" Sbanda e si lascia cadere atterra disperata.
"No,no,non può essere. Parto subito"

"Amore che succede?" La prendo di peso alzandola mentre il suo viso diventa pallido.
"Andreea ha avuto un incidente a lavoro, dice che non è grave ma voglio vederla" piagnucola disperata.
"Mi vesto e partiamo, ma stai tranquilla amore"

Johanna

"Calmati tesoro siamo quasi arrivati" André mi accarezza la gamba che non vuole saperne di stare ferma.
Siamo su un suo aereo privato uno dei più veloci che esista.
"Non chiedermi di stare calma!" Sbraito spostando la sua mano in modo nervoso.
Però poi mi pento e appoggio la mia sulla sua.

"Scusa amore, sono agitata"
"Tranquilla" atterriamo e dopo i vari controlli che sembrano infiniti ci lasciano andare, nella fretta ho lasciato il cellulare e ogni cosa a casa.
"Da questa parte" André mi prende la mano e mi porta fuori, troppo agitata per guardare la francia e quello che mi circonda, lo seguo senza sapere dove mi sta portando.

Sembra sapere dove va ed è sicuro di quale strada prendere, ci avviciniamo a quello che credo un albergo e fa per entrare quando lo tiro per un braccio.
"Dove siamo?" Chiedo sfasata.
"Fidati" dice solamente portandomi all'interno, entriamo in ascensore per salire al terzo piano e poi mi tira fino alla porta settantadue.

"Ma si può sapere che ci facciamo qua? Devo vedere Andreea!" Urlo isterica.
La porta si apre mostrandomi una figura snella e alta.
"Sorpresa" urla Andreea abbracciandomi.
"Tu stai bene?" Sussurro con un filo di voce.
"Si principessa"
"Sei una stronza" le dico dandole un colpetto sulla spalla.
"Così impari a dubitare di me!" Risponde lei.

Ci abbracciamo felici nonostante mi abbia spaventata a morte.
"Tu lo sapevi vero?" Chiedo tra i denti ad André che ci osserva felice.
"Te lo sei meritato" risponde lui con un ghigno."ora io vi lascio, ci vediamo domani amore mio" dice la mia bella mora lasciandoci soli.
"Ora facciamo i conti!" Sbraito furiosa entrando nella suite.

Una lussuosa stanza con divani beige e un tavolino in vetro mi accoglie, passo oltre e vado in camera da letto per togliere le scarpe e il giubbotto.
"Non ti arrabbiare" la sua bocca sul mio orecchio e il petto che aderisce perfettamente alla mia schiena.
"Oggi mi hai mandato fuori di testa quando mi hai sedotto"
Mi tira fuori al balcone senza staccare i nostri corpi e appena esco il panorama mi lascia senza fiato.

Un tavolo preparato in modo perfetto e come sfondo la torre Eiffel, il profumo di vaniglia si espande nell'aria fredda e le candele accese rendono tutto molto romantico

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Un tavolo preparato in modo perfetto e come sfondo la torre Eiffel, il profumo di vaniglia si espande nell'aria fredda e le candele accese rendono tutto molto romantico.
"Avrei dovuto prepararlo per San Valentino, ma tu hai rovinato la sorpresa" dice André baciandomi il collo e mordendolo.

"Mi dispiace" mormoro non capendo più nulla. Mi giro e lo bacio con passione lasciando le nostre lingue danzare in modo frenetico e voglioso.
Lo amo dio se lo amo, voglio tutto di quest'uomo, ogni piccolo grammo del suo essere.

una verità rischiosa (Completa)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum