capitolo quattordici

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Sconosciuto

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Sconosciuto

"Stiamo facendo di tutto ma non la troviamo" ripete con voce grave.
Mi passo una mano tra i capelli e cerco di trattenere la rabbia.
"Non voglio sentire scuse! Dovete riportarla a casa" rispondo agli investigatori cercando di tenere un contegno da signora.

"La contatteremo presto, abbiamo una pista a Manhattan partiamo subito!" Congedo gli uomini e mi siedo frustata sulla poltrona di pelle, allento un po il coperto cercando di respirare meglio.
"Hey, giornataccia?" Due occhi scuri mi scrutano con attenzione soffermandosi sulle mie gambe che si intravedono dallo spacco del vestito.

"Quella piccola ingrata sta rovinando i nostri piani!" Rispondo irritata.
"Tranquilla amore, andrà tutto come previsto. Ci impiegeremo solo più tempo" dice avvicinandosi e iniziando a baciare le mie spalle.
Sorrido rincuorata almeno mi posso consolare con del ottimo sesso, avere un uomo più giovane ha i suoi vantaggi.

Johanna

Esco dal bagno e la visione di André sul mio letto a petto nudo mi blocca, indietreggio leggermente non sapendo cosa fare, abbiamo passato un bellissimo pomeriggio e il peluche che mi ha regalato è stupendo, ma non so se me la sento di dormire con lui è tutto così avventato.
"Ehy, hai intenzione di restare a fissarmi?" Sposta leggermente il lenzuolo mostrandomi il suo petto scolpito e batte la mano sul materasso.
"Guarda che non ti mangio" dice con un sorrisino soffermandosi con lo sguardo sul mio corpo coperto dal corto pigiama.
"La tua amica aveva ragione"
"Di cosa parli?" Chiedo facendomi coraggio e prendendo posto al suo fianco.
"Che con questo pigiama sembri una dea scesa in terra. Lo disse la prima volta che venni a casa tua. " dice ad un palmo dal mio viso.
Non resisto e avvicino le labbra alle sue, mi sento come attratta da una calamita i mille pensieri che mi frullano per la testa trovano pace nel preciso momento che la sua lingua inizia a danzare nella mia bocca.

André porta una mano dietro la mia testa e con un braccio mi avvolge la vita facendomi aderire al suo corpo, ci concediamo un bacio passionale mentre con le mani accarezzo il suo petto nudo.
Un piccolo grugnito roco gli esce dalla bocca appena alzo una gamba e la porto sul suo fianco facendo aderire ancora di più i nostri corpi.

In pochi secondi mi ritrovo sotto di lui e con le gambe avvolte intorno alla sua vita, mi bacia con foga ho i seni doloranti e mi sento stranamente bagnata, non so che fare e mi limito ad accarezzare la sua schiena.
Le sue labbra lasciano le mie e iniziano a scendere sul collo, respiro in modo affannato e ho il corpo pervaso da mille brividi.

Appena una sua mano si stringe intorno al seno mi blocco di colpo realizzando cosa sta per accadere, le mani mi cadono sul letto e credo di avere un espressione di puro terrore sul volto, tanto ché André appena mi guarda si stacca preoccupato.
"Scusa, non avrei dovuto" dice alzandosi di colpo e passandosi una mano sul volto.

Mi sento imbarazzata e stupida non ho mai voluto una cosa simile con nessuno, ma con André lo desidero e lo temo allo stesso tempo.
"Ho solo bisogno di un po' di tempo" blatero a bassa voce aggiustando la canottiera.
"Se preferisci  dormo di là" dice prendendo la maglia per metterla, gli vorrei dire che può anche non metterla ma preferisco tenerlo per me.

"Resta "dico solamente guardando ovunque tranne lui.
"Si ma è meglio se non allunghi le mani" risponde rimettendosi a letto.
"Cosa?" Urlo con le guance rosse facendolo ridere.
Afferro il cuscino e inizio a dargli colpi in testa "calma, calma, scherzavo" urla afferrando il cuscino e lanciandolo a terra.

Mi alzo di scatto per riprenderlo ma lui lo fa prima di me.
"Bene bene, ora sono io ad avere il coltello dalla manica"
"Cosa dici?" Rispondo ridendo, appena scatta per colpirmi inizio a correre uscendo dalla stanza e andando al piano di sotto.
"Tanto ti prendo" urla seguendomi.
Quasi inciampo tra le scale, e appena arrivo al divano afferro i cuscini per lanciarli contro.

Sono bloccata tra il divano e il tavolino, André sorride vittorioso alzando il cuscino per colpirmi, salto sul divano e lo scavalco per correre in cucina riesco ad arrivare al tavolo quando sento le sue mani stringersi intorno alla mia vita.
"Ora non mi scappi più!" Sussurra con la bocca attaccata al mio orecchio facendomi salire mille brividi lungo la schiena.
Mando giù il nodo alla gola appena inizia a baciarmi il collo e inclino la testa all'indietro lasciando che la sua lingua tracci linee invisibili sulla mia gola.

L'attrazione tra di noi è forte, stringo le gambe sentendo uno strano formicolio nel basso ventre, devo fermare questo dolce tormento.
Afferrò la panna avanzata nel piatto e gliela spalmo sul viso.
"Ma che fai?" Chiede staccandosi da me e cercando di pulirsi.
"Hahahha sei buffo"
Mi guarda indispettito e si allontana per prendere un tovagliolo, mi decido a pulire i piatti che abbiamo lasciato sul tavolo dopo cena,  ma appena apro il rubinetto la mano di André mi blocca la faccia mantenendo la mascella e con il corpo mi tiene ferma al lavandino.

Una cascata di panna si abbatte sul mio viso lasciandomi di stucco, cerco di spingere via André ma appena mi muovo sento la sua erezione spingere contro il mio fianco mi blocco per un secondo ma poi decido di fruttare la cosa a mio vantaggio.
Mi giro il tanto che posso e inizio a strusciare il sedere sul suo cavallo.
Lo sento respirare in modo anomalo e la presa sulla mia faccia diminuisce.

- stai giocando con il fuoco stupida- mi avverte la mia coscienza.
La cosa strana e che mi piace questo lato che non avevo mai avuto con nessuno.
"Cazzo!" André si stacca da me ed esce dalla cucina lasciandomi sporca di panna, forse ho esagerato?
Dovrei andare a parlare con lui?
Mi chiedo mordendomi un labbro e picchiettando la gamba in modo nervoso.

André

Mi fa impazzire! Apro la doccia e mi lancio sotto il getto ghiacciato cercando di riprendere il controllo del mio corpo, quella ragazzina mi manda gli ormoni in subbuglio, passo almeno quindi minuti sotto la doccia pensando al suo corpo da infarto e il modo in cui mi bacia.
"Mh Johanna" sussurro appoggiando la testa alle mattonelle lasciando che l'acqua lavi via ogni brivido.

Mi rivesto e raggiungo Johanna in camera, sta scrivendo qualcosa al cellulare e neanche si accorge della mia presenza, ne approfitto per guardarla mentre digita in modo veloce le parole e contrae la faccia ad ogni risposta.
"Spero che non sia un uomo!" Le dico facendola sobbalzare per lo spavento.
"È Andreea" mormora arrossendo e posando il cellulare sul comodino.
"Mi dispiace se ho fatto qualcosa di sbagliato" dice tormentandosi le mani.

"Cosa? Ma che dici, non hai fatto nulla di sbagliato, solo che non" mi blocco non sapendo come spiegarlo prendo posto al suo fianco e la stringo al mio petto.
"Meglio se eviti alcuni movimenti se non vuoi che ti attacco al muro e ti faccio mia" le dico in fine, non posso vedere il suo viso perché ho il mento sopra la sua testa ma sento la sua pelle andare a fuoco.

Salve******
Cosa vi pare del capitolo?
Chi cerca chi?
E soprattutto questo lato impavido di Johanna vi sembra prematuro?
In fondo anche se lavorano assieme da mesi ormai i due non si conosco ancora affondo.
Fatemi sapere come vedete la situazione, e mi scuso per gli errori sono anche più distratta del solito in questo periodo. Baci💖💖💖

una verità rischiosa (Completa)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant