capitolo dodici

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André torna sui suoi passi e si avvicina al letto, mi osserva dall'alto e in fine si stende al mio fianco lasciando sfuggire un sospiro appena appoggio la testa al suo petto, non so perché ma non voglio che mi lasci sola, lo sono stata per troppo ...

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André torna sui suoi passi e si avvicina al letto, mi osserva dall'alto e in fine si stende al mio fianco lasciando sfuggire un sospiro appena appoggio la testa al suo petto, non so perché ma non voglio che mi lasci sola, lo sono stata per troppo tempo.
"Mi dispiace" dico accarezzando la pelle che si vede dalla scollatura a v della sua maglia.

Appena lo sfioro deglutisce e mi stringe ancora di più.
"Piccola riposati va tutto bene" la sua voce è roca e sento il cuore accelerato.
Mi lascio accompagnare dalle sue carezze e dal suo respiro sprofondando in un sonno privo di incubi.

André

Sbadiglio rigirandomi nel letto in  cerca del corpo che per tutta la notte mi ha dato calore. Ma noto con dispiacere che il letto è vuoto, avrei voluto vederla appena sveglia con i capelli arruffati, ieri sono dovuto scappare via da lei visto che il signorino la sotto non riusciva più a stare tranquillo e avere il sedere di Johanna attaccato al mio cavallo non aiutava per niente.
Neanche la doccia fredda mi era bastata per calmare la voglia di farla mia.

Scendo in cucina e mi blocco appena la visuale del sedere di Johanna mi si para davanti sta cercando qualcosa sotto ad un mobiletto e il vestito si è alzato abbastanza da farmi intravedere i suoi glutei sodi e tondi.
"Questo si che è un buon giorno" mi lascio sfuggire facendola spaventare e battere la testa sotto al mobile.

"Ahi, accidenti" dice mettendo un amano sulla testa e guardandomi male.
"Scusa non volevo spaventarti" le dico avvicinandomi e baciandole il punto dove ha battuto.
"Non importa, buongiorno" risponde con un sorriso radioso, le accarezzo il viso e il profumo del mio bagnoschiuma le ricopre la pelle.

Sto per dirle che se voleva avere il mio odore addosso bastava chiedere, ma poi mi blocco notando il rossore che si espande sulle sue dolci guance.
"Hai preparato la colazione?" Chiedo sedendomi a tavola e osservando un piatto di muffin.

"Quando non riuscivo a dormire io e papà entravamo di nascosto in cucina e lui mi preparava i muffin" dice con lo sguardo lucido

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"Quando non riuscivo a dormire io e papà entravamo di nascosto in cucina e lui mi preparava i muffin" dice con lo sguardo lucido.
"Di nascosto?"
"Si la strooo.... cioè mia madre diceva che nella cucina doveva stare la servitù e che non era un posto per noi" dice timida stringendo le spalle.
"Tua mamma non sarà la regina dell'Inghilterra" le dico prendendola in giro.
"No, lei non è un bel niente. Mio padre è un conte" risponde con un piccolo sorriso triste, noto che l'argomento la infastidisce e nonostante mi abbia risposto ha usato un tono scontroso.

"Allora vediamo la mia bella contessa cosa ha preparato" dico addentando un muffin al cioccolato, la mascella mi si chiude intorno al docce e subito mi vien voglia di sputarlo.
È talmente salato che bere l'acqua di mare sarebbe meglio, mastico a fatica sotto lo sguardo confuso di Johanna e ingoio cercando di limitare le smorfie di disgusto.

"Oh insomma ma cos'è questa faccia" chiede infastidita prendendo il dolce che ho morso dalla mia mano per mangiarlo, appena la sua bocca si chiude intorno al dolce strizza gli occhi e corre a sputare tutto nel lavandino.
"Ma perché diamine lo hai mangiato?" Chiede sciacquando la bocca e imprecando sotto voce.

Rido e mi alzo per bere un po' di succo dal frigo, lei mi guarda dispiaciuta e poi butta tutto nella pattumiera.
"Stupido sale" la sento sussurrare mentre inizia a lavare gli oggetti che ha usato, chissà da quanto tempo era in cucina per preparare la colazione.
La abbraccio da dietro facendola irrigidire, le bacio il collo e subito mi beo del suo calore, il suo respiro accelera e le posso sentire il cuore battere all'impazzata.
"Grazie" le sfioro l'orecchio con le labbra.
"Di cosa, era uno schifo"
"Non importa, lo avrei mangiato solo per vederti sorridere" le dico pensandolo veramente.

"Ma smettila" risponde ridendo.
"Voglio andare al mare, guarda che bello" alzo lo sguardo dalla sua pelle e osservo il mare dalla finestra, è una giornata limpida e un mare azzurro ci aspetta calmo.
"Bellissimo" rispondo pensando al suo profumo che mi scuote fin dentro la carne, come può un odore fare questo effetto.

"Ma ti muovi" Johanna corre fino alla riva con i capelli al vento e un fare da bambina, la seguo e stendo le tovaglie sulla sabbia rosa corallo, amo questa spiaggia ci troviamo in una zona privata dove solo noi possiamo accedere, è una piccola spiaggetta contornata da una montagna e l'unico modo per accedervi è dalla casa o da una barca via mare.

Ringrazio dio che nessuno può stare qui appena vedo Johanna togliersi il vestito, il suo corpo snello e formoso mi fa salire il sangue in testa.
Un piccolo costume azzurro copre il seno prosperoso e il sedere tondo.
Ho bisogno di entrate in acqua e subito, penso togliendo la maglia e corredo in acqua senza fermarmi.
"È fredda" la sento urlare appena le passo accanto, meglio così.

L'acqua fredda mi da un leggero sollievo e ne approfitto per nascondere la mia erezione, dio non faccio nulla con una donna da troppo tempo.
"Tu non entri?" Le chiedo notando che si limita a giocare con i piedi a riva, si stringe le spalle e gli occhi bassi nascondono qualche lacrima.
Esco e mi avvicino a lei, le alzo il viso e osservo i suoi occhi rossi e lucidi.
"Che hai?"
"Da quel giorno al lago non ho più messo piede in un mare o altrove" sbotta aggrottando la fronte e mordendosi le labbra.

"Hai paura?" Le chiedo con un nodo in gola.
"Non lo so, sogno spesso quel momento" risponde triste, in questo momento sembra piccola e spaesata.
"Allora dobbiamo coprire quel momento con uno migliore" gli dico prendendola in braccio.
"Che fai?"
"Allaccia le caviglie intorno alla mia vita" le dico a pochi centimetri dalla sua bocca.

La sento stringersi intorno al mio corpo e non posso fare a meno di eccitarmi è così bella che quasi mette paura, è una di quelle donne che quando le guardi pensi - una come lei non mi degnerebbe neanche di uno sguardo- e invece io la stringo tra le braccia mentre ad ogni passo l'acqua ci ricopre.

Cammino senza staccare lo guardo dal suo, mi fermo appena arriviamo con l'acqua alla gola, si morde le labbra fissando le mie se non la bacio ora impazzisco.
Appoggio le mie labbra alle sue e subito sento salire il cuore in gola, le do un piccolo morso sul labbro inferiore e poi inizio a baciarla
Johanna ricambia il bacio stringendosi al mio corpo, sento la sua pelle andare a fuoco mentre ci concediamo un dolce bacio, le nostre lingue danzano come se si conoscessero da anni, senza mai lasciarla la tiro con me sotto la superficie.

Non so quanto tempo siamo stati sotto acqua a baciarci ma il suo sorriso timido appena siamo riemersi mi ha fatto sciogliere come neve al sole.
"Che ne dici di ricoprire tutti i brutti ricordi?" Le chiedo tirandola a me e baciandole in collo.

Salve!!!!!
Finalmente si sono dati un bacio 😍😍😍
Cosa ne pensate?
So che non è uno dei miei capitoli migliori ma cercherò di fare meglio. Intanto buona serata😘😘😘

una verità rischiosa (Completa)Where stories live. Discover now