Capitolo 5.

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Mrs Styles.

Capitolo 5

“E’ proprio quando fai attenzione a non perderci la testa che, probabilmente l’hai già persa.”

-A. De Pascalis.

Siamo arrivati a casa di Harry. Ho ascoltato per tutto il tempo la conversazione tra lui e Louis e mi ha sorpreso davvero la risposta che Harry ha dato alla domanda: “Tu la ami?”, “La amo dalla notte dei tempi.”. Sono rimasta di sasso. Non credevo che Harry provasse ancora qualcosa per me che si avvicinasse all’amore. Penso che quell'affermazione abbia incollato i pezzi rotti del mio cuore. È la prima volta che lo sento battere davvero tanto dopo quello che è successo. La verità è che anche io lo amo, da sempre. «Elsie.» la sua voce calda fa capolinea dentro la mia testa. Apro gli occhi e faccio finta di svegliarmi da un lungo sonno. «Harry.» dico con un filo di voce. «Siamo arrivati a casa.» mi informa sorridendomi. Travis dorme ancora ma credo che tra poco avrà fame e inizierà a piangere. Ha mangiato due ore fa’, e il suo orologio è molto puntuale. Scendo dalla macchina, mentre Harry prende Travis e Louis il mio borsone. La casa di Harry è come me la ricordo. Bella, grande e familiare. Quante notti passate qui dentro, quanti pianti e quante risate. I ricordi mi sovrastano. Uno in particolare mi fa male, anzi malissimo. È una ferita ancora aperta, sanguinante e mai chiusa. Mi blocco davanti alla porta d'ingresso.

Ci sono io che corro su per le scale, sorridente e decisa. Sono la signora Styles da circa una settimana e sono felice. Felice perché aspetto un bambino, il nostro bambino. Poi c'è quella dannata porta di camera nostra. Sento dei sospiri. Più mi avvicino e più sono forti e intensi...

Una lacrima riga il mio viso e l'asciugo.

C'è Harry, insieme ad una donna, sul suo letto. Anzi, il nostro letto che profuma di noi. Poi i miei pianti che si tramutano in singhiozzi, in respiri spezzati, il fiato corto. Lui che mi rincorre, mi prende tra le sue braccia e si scusa. «Elsie, ti prego. Mi dispiace.» Guardo i suoi occhi. Non sono più i miei occhi. Mi allontano con disprezzo. «Sono incinta Harry. Come puoi farmi una cosa simile?» quasi urlo in preda alla disperazione. «Ti ho detto che mi dispiace!» grida. «No, cazzo! No! Preferivo che mi dici che non mi ami! Ma non questo!» sono ferma sul vialetto di casa sua. Sospira.«Io non ti amo.» quelle parole, così forti e intense, così dolorose e taglienti, mi trafiggono come una lama in pieno petto. Mi giro e vado via, lasciandolo immobile su vialetto che adesso non è più di casa nostra. 

«Elsie stai bene?» la voce di Louis mi riporta alla realtà. Guardo Harry sconvolto. Ha capito, ha capito tutto.«Sì, tutto bene.» rispondo con un sorriso tirato. Ma non è così, non sto affatto bene. «Va bene, io vado, torno più tardi.» ci avverte Louis salutando. «Mi dispiace.» sussurra Harry avvicinandosi a me. «L'ho superato.» ribatto non curante. Harry non dice nulla. Con Travis in braccio e il mio borsone in spalla riesce a prendermi la mano e condurmi al piano di sopra. Apre una porta del lungo corridoio e mi fa entrare. Se non ricordo male questa stanza dovrebbe trovarsi di fronte alla sua. «Questa è la vostra stanza.» dice tristemente. «Me la ricordavo diversamente.» rispondo sorpresa. In effetti ha cambiato colore alle pareti e anche i mobili, solo in questo piano, chissà perché. «Sì, ho cambiato molte cose.» sussurra. «Vieni.» aggiunge. Posa il mio borsone sul letto, mi prende per mano e mioporta nella sua camera da letto. Quando la vedo rimango a dir poco senza parole. Ha fatto ricostruire nei minimi dettagli la camera dove passammo la nostra prima notte di nozze. La stanza ha le pareti nere e il soffitto color oro, con un letto enorme e lenzuola rosse. I mobili sono pure color oro e sono gli stessi. Ho ricordi bellissimi di quella notte. «Non ho mai fatto entrare nessuno in questa camera dopo quella notte, e visto che non riuscivo a perdonarmi, ho deciso di ristrutturarla.» spiega pacato. «Così non è più solo una stanza, ma è la nostra stanza dove passai la notte più bella della mia vita.» continua soprendendomi. Non riesco a rispondere, Travis sta piangendo. Corro di corsa verso di lui e lo prendo. Lo cullo per un po'. «E’ l’ora della pappa.» ridacchia Harry. Stanotte è rimasto a dormire in ospedale con noi e ha imparato a cambiare il pannolino e a preparare il latte. Sono davvero contenta che ce la stia mettendo tutta, ma ho paura che possa rovinare tutto come sempre. Ci lascia da soli, andando a preparare il latte per Travis. Rimango a fissare questa stanza ancora meravigliata. Credo che i sensi di colpa lo abbiamo divorato dentro in questi mesi. Mi ha tradito, e non c’è cosa peggiore che possa accadere a due persone che si sono amate, e che forse si amano ancora. Harry entra dopo 10 minuti dalla porta con in mano il biberon. Inizio a dare il latte al piccolo e lo guardo. In questo momento faccio fatica a stare qui dentro insieme a Harry. Non so neanche se stanotte riuscirò a dormire e non avere degli incubi. «Hai ragione Elsie. Forse è stato uno sbaglio farti venire qui.» rompe il silenzio. Ha paura adesso, paura di commettere altri errori. «Ti riporto a casa tua, appena Travis finisce i mangiare.» Si alza e va verso la porta. «Harry, io e Travis rimaniamo qui.» non so da dove ho trovato il coraggio per dirlo, ma voglio restare qui con lui, e non mi spiego il motivo. Harry si blocca e si gira verso di me.

«Oh, Elsie. Dove la trovi tutta questa forza?»si avvicina e si inginocchia davanti a me. «Io non ce l'avrei fatta se tu..beh se tu..» non riesce a dirlo.«Se io ti avessi tradito quella notte e in tutti questi mesi?» finisco la frase per lui. «Sì..» borbotta afflitto. «Avevo due cuori dentro, e quello di Travis ha sostituito il mio. » non riesco davvero a parlare. Questo argomento mi fa sempre tremare. Non mi sono accorta che Travis ha finito di mangiare. Lo alzo e cerco di farlo digerire. Harry, non parla. Si limita a fissarmi con i suoi occhi così lucidi e feriti. Sento dei passi provenire dal corridoio. In stanza entra una signora sui 50 anni e mi sorride. Lucia. La governante di Harry. «Signorino Harry, bentornato.» esulta abbracciandolo. «Oh, e chi abbiamo qui? Signorina Elsie, mi è davvero mancata tanto.» aggiunge abbracciando anche me. «Non è stato lo stesso senza di lei, in questi mesi.» butta un'occhiataccia a Harry e continua a parlare. «Che bellissima creatura!» nota Travi e lo prende in braccio. Mio figlio la guarda con i suoi enormi occhi verdi e le sorride. «Come ti chiami eh?» domanda. «Travis.» rispondo. «Che bel nome! Lo sapevi che anche il nonno di Harry si chiamava Travis?» Annuisco. Harry l’ha detto ieri quando abbiamo scelto il nome. «Vabbe', adesso mi porto il vostro gioiellino in giro per casa. Così vi riposate un po'.» Annuisco di nuovo. Sono davvero troppo stanca e voglio riposare. Lucia se ne va e rimango sola con Harry.« Vado in camera.» lo avviso. Harry sembra combattuto, vorrebbe dirmi qualcosa ma si trattiene. Annuisce semplicemente e mi lascia andare.

Il Mare Nel Cuore 1 | MRS STYLES SERIESWhere stories live. Discover now