Capitolo 9.

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Mrs Styles.

Capitolo 9

“Vivimi senza paura, che sia una vita, o che sia un'ora.”

-Laura Pausini.

HARRY'S POV

È notte fonda, ed io e Elsie abbiamo parlato per molte ore. Si è addormentata tra le mie braccia e mi tiene stretto a lei. Ho scoperto che durante la mia assenza ha lavorato come cassiera in un mini-market in centro, fino a quando il proprietario non ha scoperto della sua gravidanza e l'ha licenziata. Si è poi guadagnata da vivere in una sartoria, ricamando tutte tovaglie e altre cose da donne. La signora per cui lavorava l'ha capita e protetta per gli altri 5 mesi dalla nascita di Travis. Guadagnava una miseria ma riusciva a sopravvivere a stento a fine mese. Infatti, con qualche risparmio ha comprato una catenina dove inserire gli anelli. Le ho chiesto se aveva mai pensato di venderli per pagare le bollette. La sua risposta è stata a dir poco toccante. “Non potevo. Era come se avessi venduto me stessa. E poi ti volevo vicino, e l'unico modo era quello di sentirti nel mio cuore.” Ha detto giocarellando con il tessuto nero della mia maglietta. Mi ha davvero commosso. L'amore che ci unisce è più forte di qualsiasi cosa. Ma ogni volta che lei mi racconta della sua vita senza di me, una rabbia forte e furiosa risale in me perché mi sento in colpa. È, forse, l'unica cosa che non mi perdonerò mai per tutta la vita. Lei viveva di me e del nostro bambino, senza un soldo e sola, ed io me la spassavo tra soldi, alcol e donne. Se avessi potuto ritornare indietro nel tempo, l'avrei fatto.

Il suono del mio cellulare mi distoglie dai mie pensieri mentre guardo Elsie dormire beatamente accanto a me. Chi può essere alle 3 del mattino? Il mio display indica il nome di Jess tra le chiamate in entrata. Mi allontano per un attimo da Elsie e rispondo. «Pronto?» sussurro con voce roca. «Dove sei?» balbetta Jess dall'altro lato del telefono. «A casa. Sai che ore sono?» domando infuriato. Il mio tono di voce è basso ma autoritario e serio. Elsie si gira nel lato sinistro del letto e abbraccia il cuscino dove c'ero io poco prima. Rimango in silenzio per paura di svegliarla. «Io ti aspettavo, Harry.» risponde Jess esitante. Sa che quando sono arrabbiato non rispondo delle mie azioni. È come se avessi una doppia personalità.  «Be', non posso venire, vai a dormire.» ringhio a denti stretti. Cammino sù e giù per la stanza impaziente. «No, Harry. O vieni subito, o tra noi è finita.» dice severa. Bene, almeno mi ha tolto il pensiero di lasciarla domani. «È finita, Jess.» il suono della mia voce è calmo. Sento solo un gran rumore e la chiamata chiudersi. Conoscendola ha appena lanciato il telefono da qualche parte. Sospiro, e riprendo fiato. Una cosa è andata. Ho già fatto un passo enorme verso Elsie, la distanza si è ridotta. Devo solo riconquistarla.

ELSIE'S POV

Sobbalzo quando Harry entra nel letto, alzando le coperte e facendomi prendere freddo. Faccio un piccolo mugolio di disapprovazione. Lo voglio vicino a me. «Buongiorno.» dice dolcemente mentre mi tira a sé, tra le sue braccia e lascia un piccolo bacio esitante sulla mia guancia. «Ciao.» farfuglio ancora assonnata. Sta sognando oppure è vero? Ho immaginato per tutti i 9 mesi della gravidanza come sarebbe stato svegliarmi ancora una volta tra il calore delle sue braccia e quel profumo dolce e di casa che mi faceva sentire bene e al sicuro. Harry mi guarda e sorride, senza parlare. «Louis è venuto?» domando lasciando un bacio sull'incavo del suo collo. Un gemito di apprezzamento si fa largo dalla sua gola. «Mi sono mancati i tuoi baci.» sussurra a pochi centimetri dalla mia bocca. «A me sono mancati i risvegli dolci che solo tu sai fare.» rispondo diminuendo le distanze e lasciandogli un bacio sulle labbra. «Uhm..Oh Elsie.» ride. Guardo le sue fossette e sorrido anche io. Le adoro. Mi avvicino ad esse e le bacio entrambe. «Allora?Louis?» domando una seconda volta, visto che prima non ho ottenuto una risposta. «La porta è aperta.» dice spostando lo sguardo dai miei occhi verso la direzione dell'entrata. Lo fisso confusa. «Sapeva che non avremmo avuto il coraggio di girare la maniglia, Elsie. Ci conosce troppo bene.» aggiunge un secondo dopo. Annuisco silenziosa, incerta su cosa dire. In effetti però voglio imporre delle regole a questo nostro nuovo 'rapporto'. Ci ho pensato stanotte, e per eventuali complicazioni o altro, forse è meglio porre dei paletti per non farsi male. «Perché sei rimasto con me?»  domando guardando le sue iridi verdi.  «Volevo stare con te.» risponde dolcemente. Ride quando sfiora la mia guancia.  «Harry, però devo dirti delle cose.» Siamo ancora abbracciati. Mi guarda confuso, e smarrito. Quello che mi ha fatto è stato atroce, e il perdono lo deve meritare. Non è giusto lasciarmi andare così. Lui lo sa: è il mio punto debole. Anche se mi avesse tradito con mille persone, l'avrei perdonato. «Qualcosa non va?» ha lo sguardo terrorizzato. Lo rassicuro passando una mano tra i suoi riccioli. Ricordo che sono il suo punto debole. «No. Va tutto bene, adesso.» faccio una pausa e alzo lo sguardo incontrando i suoi bellissimi occhi. «Ho solo delle proposte da farti.» aggiungo timida. Ho paura di una sua reazione eccessiva. Ma se ci tiene davvero a me deve accettare. «Ok-okay. Ti ascolto.» I suoi occhi sono un accumulo di emozioni contrastanti. «Voglio. Fare. Le. Cose. Con. Calma.» scandisco ogni parola. «Voglio un primo appuntamento, un secondo e un terzo. Voglio le passeggiate romantiche, i baci dolci, le carezze che tolgono il respiro. Amarsi, con la gioia e la tenerezza della primo colpo di fulmine, di due ragazzi che si sono visti e si sono amati dal primo momento. Voglio ripercorre insieme a te la dolcezza della prima volta, dei primi sguardi, del modo di sfiorarsi le mani, le labbra e il corpo per la prima volta.» sospiro, e riprendo fiato. «Mi capisci? Voglio vivere di nuovo con te. Riprendere in mano la mia vita e consegnarla a te, Harry. Vivimi senza paura, che sia una vita, o che sia un'ora.» finisco il mio discorso. Tremo per paura che tutto questo per lui sia..stupido. Harry mi stringe ancora di più a sé. Abbasso lo sguardo non avendo ricevuto una risposta e pronta a lasciare tutto e ritornare a casa. Una lacrima riga il mio viso. Sento la sua mano grande e calda sotto il mento. Mi feca alzare lo sguardo, e incontro i suoi occhi lucidi. È davvero commosso. Mi sorride, e le sue fossette appaiono più evidenti di prima. «Accetto.» dice ridendo. «Avrei accettato qualsiasi cosa mi avessi chiesto.»

Il Mare Nel Cuore 1 | MRS STYLES SERIESWhere stories live. Discover now