3. Paintings

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Thomas entra a casa, lascia le chiavi sul bancone e sale le scale. In camera sua, lascia lo zaino sul letto, poi si toglie i jeans e si mette in tuta. Va in cucina e tira fuori dal frigo il solito sottovuoto con il pranzo che gli lascia la mamma. Mette il contenitore in microonde e va a prendere il suo computer, deciso a cercare il suo nuovo amico su tutti i social. Mette il pranzo in un piatto e accende il computer, mentre aspetta che il pc carichi, mangia un boccone di pollo bruciante e si scotta la lingua. Impreca e pensa che per fortuna non c'è nessuno in casa con lui, a vedere quanto è sbadato. Va a su instagram e digita "Newton" sulla sezione cerca. Solo in quel momento si rende conto che non sa il cognome del biondo. Potrebbe scriverli un messaggio ma sarebbe strano. Chiede a Kate, magari lei se lo ricorda. Lei conferma solo il dubbio di Thomas: non lo hai mai detto. Preme invio con solo il nome scritto, 'quanti Newton biondi possono esistere e che oltretutto abbiano instagram?' pensa. Scorre un po' sui risultati ma non c'è nessuno che ci somigli, solo page strane. Quando sta per rinunciare, nota un profilo:  Newton Sangster. Come immagine del profilo c'è un dipinto che Thomas non riesce a identificare come di qualcuno di famoso, ritrae palazzi a pennellate veloci. L' immagine è piccola e non si vedono tutti i dettagli. L'account è privato e lui chiede l' amicizia anche se non è sicuro che sia lui, male che vada è solo un account inutile. Finisce velocemente di mangiare e poi si mette a studiare in camera sua: prima biologia, poi matematica e infine storia. Aprendo il libro di storia i suoi pensieri tornano al nuovo ragazzo. Si ricorda dell' abitudine del ragazzo di bere frequentemente e gli viene un'improvvisa sete. Va a prendere un bicchiere d' acqua e quando torna in camera vede che lo schermo del suo telefono si è illuminato, c'è una notifica sotto alla scritta 16:44.

[Newton Sangster ha accettato la tua richiesta di seguirlo.]

Posa il bicchiere sulla scrivana e apre la notifica. Scorre un po' di foto sul profilo, che sono maggiormente foto di quadri che sembrano del movimento impressionista. C'è qualche foto di paesaggi e solo un paio dove ci sono persone. Una raffigura proprio il suo nuovo amico in versione un po' più pallida che mangia un panino in un parco. Sorride non molto convinto, come se non volesse essere fotografato. La foto non ha descrizione nè commenti. Thomas nota che ha un' aria più triste. Newt è, se possibile, più magro di quanto non sia ora. La foto è datata meno di un anno prima. Il telefono vibra, risvegliando Thomas dalla sorta di trance in cui è caduto.

[Newton Sangster ha richiesto di seguirti.]

Accetta subito la richiesta e poi spegne il telefono, cerca di concentrarsi sui libri di nuovo ma viene tormentato dall' immagine di quel ragazzo che non sembra proprio il Newt sicuro e riservato che con cui ha parlato stamattina. Che sia una condizione medica quella magrezza eccessiva? Costituzione? Decide di fare una pausa di dieci minuti per rilassarsi e poi ricomincia studiare più o meno tranquillo.

La mattina dopo Thomas prende l' autobus come al solito, con la faccia ancora assonnata e i capelli un po' in disordine, ci penserà Kate a sistemarglieli poi. Lo fa quasi tutte le mattine. Si è quasi scordato di Newt e della foto, finché non lo vede salire poche fermate dopo la sua. -Newt!- Chiama, attira la sua attenzione e gli indica il posto accanto al suo. Newt gli fa un cenno e lo raggiunge, -Buongiorno, Tommy.- Ancora quel nomignolo, nota Thomas, non che gli dispiaccia però. Il ragazzo si siede accanto a lui, Thomas vorrebbe chiedergli se quei dipinti sul suo profilo sono suoi, come mai sembrava tanto triste in quella foto. Newt lascia la borsa sul sedile davanti al loro e accavalla le gambe. Di mattina fa fresco, infatti porta un maglione bordeaux leggero sopra la t-shirt, che non incontra per niente i gusti dell' americano. Non per dire nulla, ma sembra un po'... finocchio. Vorrebbe dirgli qualcosa anche riguardo a quello, come farebbe con Peter, ma non è sicuro di essere già abbastanza in confidenza con Newt. -Oggi che lezioni hai?- chiede invece, si gira a guardare il biondo ma ne vede solo la sagoma, dato che la luce del mattino gli impedisce di vederlo bene. -Ehm, arte, matematica, motoria e altre che non mi ricordo.- Newt rimette le gambe giù e si guarda le mani, Thomas nota che c'è un segno blu vicino al polso. Evidentemente se ne accorge anche lui, perché lo gratta via con una delle sue unghie mangiucchiate e poi tira giù il polsino. Sembrava vernice. -Grande, anche io oggi ho motoria, finalmente incontri il prof. Gallary, un tipo particolare. Una volta ci ha fatto correre sotto la pioggia. Solo noi maschi, mentre le femmine le ha lasciate andare tutte in caffetteria.- Newt ridacchia. Thomas racconta qualche altro aneddoto sul mitico professore di ginnastica della scuola e due ridono sempre di più. -Hey, ho visto il tuo profilo ieri, sono tuoi quei dipinti?- le parole scivolano fuori dalla bocca di Thomas senza che lui se ne renda neanche conto. Newt esita: -Si beh, si sono miei... io dipingo ogni tanto.- Sembra a disagio, si porta una mano dietro la nuca. -Sono belli, sei bravo. Se ci provassi io verrebbe un ammasso informe di colori.- Il moro cerca di riparare il suo errore. -Già, lo penso anche io.- ribatte Newt. Thomas scoppia a ridere. -Ma almeno posso correre sotto la pioggia con quel cretino di Gallary che ti urla dietro, quello fa invidia, eh?- Newt continua a ridere sommessamente. L' autobus frena bruscamente e la borsa di Newt si rovescia a terra improvvisamente: libri e quaderni si sparpagliano sul pavimento del bus, insieme all'astuccio, il telefono e un pacchetto di sigarette marlboro classiche. Newt si piega subito in avanti, le copre con la mano e le rimette dentro la borsa nascondendolo fra i quaderni. Thomas fa finta di niente e recupera l' astuccio grigio e il cellulare dell' amico e glieli porge. Newt mormora un grazie e risistema la borsa sul sedile dove stava prima. -Non lo dire agli altri, però, non mi piace parlarne...- Il biondo guarda Thomas negli occhi, ma lui non sa a cosa si rifersca, se al fumo o ai dipinti. Decide di dare una risposta neutra e di stare zitto riguardo tutti e due gli argomenti con Kate e Peter. -Si tranquillo, sto buono.- Newt ritorna a guardarsi le mani poggiate sulle gambe magre. Dopo qualche secondo di silenzio il londinese chiede: -Secondo te dovrei cercare di nascondere il mio accento?- Sta sorridendo anche se il tono è abbastanza serio. -Non lo so Newt, a me non da fastidio se è questo che intendi.- Thomas sa che si riferisce "agli altri", gli altri compagni, ma la verità è che non sa cosa rispondere. -Mh, magari con il tempo se ne andrà- Thomas scuote la testa e cerca un modo di rassicurarlo. -Secondo me rimorchi un sacco. Siccome non sei bello, almeno una cosa carina la devi avere... cioè non lo so se piace alle ragazze ma immagino che lo possano trovare carino.- Newt intende lo scherzo, ma non sembra rallegrarsi. -Ah, penso che se mi mettessi a recitare Shakespeare come facevamo per le strade di Londra io e Adam, avrei tutte le ragazze della scuola ai miei piedi.- Newt sorride leggermente. Thomas guarda fuori dal finestrino.  -Ok, sta salendo Kate, scommetto cinque dollari che non si fa abbindolare.- Thomas indica l' amica che è appena salita sull' autobus. -Ci sto pivello, adesso ti faccio vedere come si rimorchia a Londra.- Toglie la borsa dal sedile e ne estrae il libro di letteratura. -Però se ridi non vale.- Lo ammonisce serio il londinese. Thomas annuisce diligente. Vuole proprio vedere come andrà a finire. Newt apre il libro di letteratura e se lo mette sulle gambe, come se stesse leggendo, e china la testa un attimo prima che Kate li noti. A Thomas viene già da ridere ma si trattiene.  -Ciao ragazzi!- Kate prende posto davanti a Thomas, lui la saluta con la mano, Newt alza lo sguardo come se l'avesse appena notata, le sorride. Thomas pensa che reciti molto bene. Il biondo comincia a parlare, recita davvero Shakespare in versi, passando lo sguardo su Kate e sul finestrino, alza gli occhi ogni tanto come se stesse cercando nella memoria il continuo del sonetto. Ci mette molta enfasi pur senza mai alzare la voce.

-Shall I compare thee to a summer's day?

Thou art more lovely and more temperate:

Rough winds do shake the darling buds of May,

And summer's lease hath all too short a date:

Sometime too hot the eye of heaven shines,

And often is his gold complexion dimm'd;

And every fair from fair sometime declines,

By chance, or nature's changing course, untrimm'd;

But thy eternal summer shall not fade

Nor lose possession of that fair thou ow'st;

Nor shall Death brag thou wander'st in his shade,

When in eternal lines to time thou grow'st;

So long as men can breathe or eyes can see,

So long lives this, and this gives life to thee.-

Newt recita senza esitare e senza smettere di sorridere, muove la mano leggermente e circa a metà chiude il libro come a dimostrare che sta recitando a memoria e non sta nemmeno sbirciando. Thomas è veramente colpito. Il poeta improvvisato termina il sonetto e sorride a Kate, che arrossisce violentemente mentre Newt si appoggia allo schienale: -Sei veramente bravo, dove hai imparato?- Newton si passa una mano nella spazzola di capelli: -Autodidatta.- Thomas gli manda un' occhiata sbieca, ammirato. Lui risponde con un cenno di testa. Kate non si fa sfuggire niente e chiede se i due avessero scommesso in qualche modo su questo. Newt le risponde tranquillo: -No, non ho bisogno che questo americano mi sproni ad essere fantastico.- guarda Thomas che non ce la fa a reggere il gioco. -Gli devo cinque dollari.-

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now