25. Happy

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Newt prende un respiro profondo, si rende conto di dov'è in pochi secondi. Apre leggermente gli occhi, si sente incredibilmente calmo. Li richiude, troppa luce. Si gira su un fianco, sospira ancora. Improvvisamente tutti i ricordi lo investono, come un solo grande schiaffo in pieno viso. Che cosa ha fatto? Ci è ricascato. Ha fatto un casino. Un milione di pensieri si riversa nella sua testa come un fiume in piena. Si sente incredibilmente male. Riapre un po' gli occhi per vedere se c'è dell' acqua nel bicchiere sul comodino. Una cosa bianca gli impedisce di vedere. Un foglio. Allunga subito la mano per prenderlo, è una cosa totalmente inusuale per lui. Se sua madre gli deve dire qualcosa gli lascia un messaggio sul telefono o sulla lavagnetta in cucina. Tutti i suoi pensieri si fermano. Il foglio è una pagina della sua agenda, in condizioni normali si metterebbe a borbottare perchè ci tiene ad aveve il suo diario in ordine, ma adesso muore solo dalla voglia di sapere cosa ci sia scritto. Il foglio è ripiegato diverse volte. Newt realizza che è stato Thomas a lasciarlo prima ancora di vedere la sua scrittura veloce e obliqua. Il suo cuore perde un battito. Si sente una ragazzina innamorata alle prese con i primi messaggini. Ci sono scritte poche parole, in matita. Gli occhi di Newt si sono abituati alla luce quanto basta per leggerle. "Magia e rimettiti stronzetto, ti amo." Firmato solo '-T'. Newt sorride, Thomas è stato il suo primo pensiero. Tossisce piano, si sente la gola secca. Ripiega il foglio e abbandona il pensiero per un attimo, la sua priorità adesso è alzarsi e bere. Pensa che potrebbe semplicemente mettersi la tuta e scendere in cucina, ma immagina che ci sia Hannah di sotto ad aspettarlo per fargli il terzo grado. Si porta una mano sulla faccia e geme. Il dolore alla pancia è sparito, ha un leggero mal di testa adesso. Il ricordo della notte precedente ritorna prepotente nella sua mente. Si ricorda di Thomas, soprattutto. Si ricorda vagamente di averlo baciato dopo aver preso la pillola. Si ricorda di aver preso la pillola, si sente ancora peggio se ci pensa. Era quasi un anno che non prendeva quelle pillole, le aveva nascoste nell' armadio quando si era trasferito ma evidentemente Hannah fruga ancora fra le sue cose. Questa volta però è stata una fortuna, se non avesse preso il farmaco in tempo crede che sarebbe morto di dolore. Ripensa al tempo in cui quella merda la prendeva quasi ogni giorno. Poi la sua mente devia di nuovo su Thomas. Gli ha detto che lo ama, di nuovo. E non sembrava stare mentendo. 'Forse Thomas crede che amandomi io mi senta meno una troia.' La sua autostima è ancora sottozero, anche se adesso è più lucido della sera prima. Sa che non dovrebbe biasimare Thomas per quello che fa, Newt deve avergli fatto prendere uno spavento e gli è infinitamente grato per non essere scappato. Il biondo si mette a sedere sul letto, sente il freddo del pavimento sotto i piedi, si guarda le gambe nude. Più che gambe sono solo ossa. Si fa schifo. Si alza e si infila subito la tuta presa dall' armadio, poi si passa le mani nei capelli. Sospira, fermo in piedi al centro della sua stanza. Ragiona sul fatto che se non ci fosse stato Thomas quella mattina a tenergli la mano, probabilmente non avrebbe preso la pillola e avrebbe continuato a fare il cretino e litigare con Hannah. Vorrebbe tanto, tantissimo non aver fatto il coglione la sera prima. Adesso sarebbe tutto a posto. E invece si è dovuto far venire un attacco da depresso e poi è svenuto tanto per aggiungere un po' di dramma. Vorrebbe poter avere Thomas lì adesso, direbbe siuramente una delle cose che lo fanno sorridere. Pensa che però adesso Thomas non lo vorrà più, perchè dovrebbe voleve come fidanzato un anoressico sfigato che piange ogni cinque minuti e che non può neanche baciare sul collo come fa ogni maledetta coppia di adolescenti? Si risiede sul letto. Insipira profondamente. Sente la voce di Thomas dirgli: 'Non hai rovinato proprio niente.' E ci crede. Newt ci crede, perchè detto dal suo Tommy sembra vero. O almeno vorrebbe crederci, ma come può? Rimane fermo, con la schiena ritta e sente come una scarica elettrica passare dalla base della spina dorsale fino al collo. 'Devo farlo. Devo crederci. Voglio crederci.' è tutto così semplice da pensare. Ma ce la farà davvero a sostenere gli occhi di Thomas quando gli dirà qualcosa di infinitamente stupido e patetico tipo: 'Hey Tommy, mi dispiace per aver pensato che volessi solo scopare, ti amo, adesso facciamo finta che non sono svenuto fra le tue braccia e andiamo oltre il fatto che sono mentalmente instabile e ho dei seri disturbi alimentari?' Sarebbe un' ottima dichiarazione d' amore, sorride leggermente anche se nessuno può vederlo. In effetti è una cosa che farebbe il Newt coraggioso. Il Newt coraggioso sorriderebbe, farebbe "quella smorfia carina" e direbbe queste stesse parole a Thomas, forse con qualche parolaccia in mezzo per rendere il tutto più romantico. Non riesce a smettere di pensare che muore dalla voglia di farlo per vedere come reagirà Thomas. Poi si sente stupido. Stupido come quando ha baciato Thomas sul collo per farsi perdonare, stupido come quando gli ha detto che ha pensato ad Adam mentre si baciavano, stupido come quando gli ha detto 'Salvami.' stile principessa Disney disperata. Ma un po' è felice, felice perchè finalmente ha chiesto aiuto. Un senso di nausea e malessere si propaga nel suo petto. Newt sospira. Potrebbe mandargli un messaggio, sarebbe più semplice. Ma anche da vigliacco. Potrebbe chiamarlo, magari se non ce lo ha davanti riesce a reprimere la voglia matta di baciarlo fino a rimanere senza fiato. Arrossisce leggermente. Questa è un' altra cosa che farebbe il Newt coraggioso, il Newt coraggioso probabilmente prenderebbe Thomas per la maglietta e non esiterebbe a lasciargli un succhiotto. Perchè è una cosa normale fare i succhiotti al prorio fidanzato. Ma invece lui deve fare il traumatizzato di turno che non si può toccare altrimenti piange. Sbuffa. Adesso vorrebbe Thomas accanto a lui. Vorrebbe tanto parlargli, dirgli la pura verità: 'Mi piaci tantissimo, mi piace il modo in cui sorridi e parli. Vorrei non essere una testa di cazzo, scusa. Grazie per essermi stato accanto nel mio crollo. Ti amo.' Tossisce ancora. Decide di scendere a bere, eviterà le domande di Hannah ad ogni costo. Servirebbero solo a farlo sentire ancora peggio, lei non ha mai approvato in suo orientamento sessuale. A Newt non importa molto in realtà, non è lei che deve decidere chi deve amare. Solo, non gli va di parlare adesso. Non con lei. Ma con Thomas sì. La tristezza è scivolata in secondo piano adesso, forse è ancora sotto effetto delle medicine. Racimolando un po' di coraggio, si promette di scrivere un messaggio a Thomas almeno per dire grazie di essere rimasto con lui tutto il tempo. Si rende conto che non sa nemmeno che ora sia. Cerca il suo cellulare sul comodino e sulla scrivania, poi si ricorda che deve essere rimasto nella sua giacca, che Hannah avrà sicuramente lasciato di sotto. Alla fine scende, si tiene saldo al corrimano delle scale, cominciando a pensare alle balle da raccontare ad Hannah e Frank. In realtà Frank, il nuovo marito di sua madre, è un tipo apposto, a Newt piace. Non si fa mai troppo i fatti di Newt, non ha mai cercato di fare il padre sostituto. Scende le scale senza fare rumore, si avvicina alla porta della cucina per sentire se c'è qualcuno dentro. Non sente nulla, entra sospirando e si avvicina alla credenza per prendere un bicchiere. Quando si gira, sua madre è appoggiata allo stipite della porta con le braccia incrociate, che lo guarda con occhi da falco. Newt per poco non salta dallo spavento. -Ben svegliato.- Dice, in tono piatto. Newt non ha davvero voglia di litigare, neanche di parlare. -Che ora è?- chiede invece, dando le spalle ad Hannah, mentre si riempie il bicchiere d' acqua. -Sono le cinque del pomeriggio. Te la fai con quel ragazzino adesso? Non ti piacevano biondi?- Il tono di sua madre è affilato come un coltello, Newt sa quanto le piaccia metterlo in difficoltà così. Lo fa da quando Newt prendeva le medicine, perchè ogni volta che litigavano le urlava di non trattarlo come un ragazzino. E così Hannah aveva cominciato a trattarlo da ragazzino quando le serviva e da coinquilino adulto quando le andava. Gli viene voglia di urlare. -Non me la faccio con lui.- Quelle parole fanno più male del previsto. Adesso ha voglia di litigare, succede sempre. Con Adam si arrendeva sempre, lascia passare le battute brucianti di tutti gli amici, non è un attaccabrighe. Ma con Hannah, con lei ha sempre voglia di discutere. Sembrano fratelli più che madre e figlio. -E non è un ragazzino. Abbiamo la stessa età.- Per impedirsi di aggiungere una bella imprecazione alla fine, si porta subito il bicchiere alle labbra, prende un lungo sorso. Rimane di spalle mentre Hannah borbotta qualcosa di incomprensibile. Newt non ce la fa più, non si tiene, come ogni volta. -Senti Hannah, non è che siccome sono gay scopo e basta, ci arrivi? Ho dei sentimenti proprio come voi etero.- Sputa quelle parole mentre si volta, guardando negli occhi sua madre. Questa é la prima volta che dice una cosa del genere, di solito gli diceva solo di lasciarlo stare e di non immischiarsi. Questa è la prima volta che si riferisce ai sentimenti che prova. Si sente incredibilmente bene, come se fosse finalmente libero da un peso che non si era accorto di sostenere. Mantiene uno sguardo serio, sua madre é senza parole. -Devo uscire con Frank, hai casa libera stasera. Torniamo tardi.- parla in tono piatto. Poi si gira ed esce dalla cucina. -Mangia qualcosa!- Gli ordina urlando dal corridoio pochi secondi dopo. Newt si morde un labbro per non urlare. Le fa il dito medio anche se non può vederlo, una piccola rivincita personale. Finisce il bicchiere d'acqua e poi va a prendere il cellulare nell' ingresso. Risale le scale di corsa mentre Hannah e Frank escono di casa senza nemmeno salutare.

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