46. Us

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Quando Newt torna in camera di Thomas dal bagno, trova il moro già sotto le coperte, che lo aspetta sorridente. Newt si avvicina in silenzio e lentamente si accoccola fra le braccia di Thomas. -Stai bene?- Gli chiede Thomas, leggermente preoccupato. Se Newt si fosse pentito? -Assolutamente sì Tommy...- Newt si gira e lo guarda negli occhi, gli posa le mani sulle guance. -Tutto quanto è stato perfetto.- Gli sorride e Thomas non può fare altro che imitarlo. -Lo penso anche io.- Ammette tingendosi un po' di rosso in viso. -Posso rivelarti una cosa?- Chiede Newt, abbassando lo sguardo ma senza smettere di sorridere. -Sì, certo.- Replica subito Thomas, mentre da sotto le coperte gli coccola la schiena. -Non avevo mai ricevuto un pompino...- Sussurra. Thomas spalanca gli occhi. -Cosa?!- Chiede, sorpreso. Newt appoggia la testa sulla sua spalla. -Non prendermi in giro...- Mugola Newt, però non sembra Newt-triste, la voce è da Newt-felice-imbarazzato. -No amore non ti prendo in giro mica... Sono...- Thomas cerca le parole esatte. -Sono anche un po' contento che tu abbia avuto una prima volta... co-con me.- Sente Newt ridere piano contro la sua spalla. -TI stai chiedendo come ho fatto a scopare con Adam senza ricevere un pompino, vero?- Thomas esita un secondo. -Sì...- Ammette piano. Attende paziente che Newt parli. Ha imparato che Newt ci mette un po' a tirare fuori le parole giuste, ma Thomas rispetta sempre i suoi tempi. Ogni informazione, anche piccola che sia, per lui è un passo avanti verso i pensieri Newt, verso di lui. Ormai ha smesso di avere paura del passato di Newt, lo vuole sapere, vuole che Newt si apra totalmente con lui. -Lui non... non si curava tanto di me...- Fa una pausa, la voce neutra. -Io facevo da passivo e credo che... che pensasse che godessi abbastanza così.- Thomas cerca di non immaginare troppo bene la scena. Inspira forte. Non sa come sentirsi. Che cosa dovrebbe dire? Non mentiva quando ha detto che è felice del fatto che Newt avesse avuto una prima volta con lui. Alla fine è Newt a distrarlo dai suoi pensieri. -M-mi dispiace...- Mormora. Thomas scuote la testa. -Di che ti devi dispiacere?- Chiede, seriamente dubbioso. Fa quasi male pensare come ormai si è abituato a cercare di capire le macchinazioni depresse del suo ragazzo. -Insomma, non lo so ma immagino che avrai la tua prima volta con me e... Cioè, se lo vuoi e quando vuoi e...- Fa una pausa, incontra lo sguardo di Thomas, finalmente. -E io non posso darti la mia verginità, non posso... Sono molto più sporco, capisci? Tu stai facendo così tanto per me e io mi sento come se non potessi darti niente... come se...- Thomas scuote la testa più forte. -Newt, Newt, Newt, ma che dici?- Thomas gli accarezza ancora la schiena piano, lo guarda con occhi colmi d'amore. -Tu mi dai amore ogni giorno, non lo sai? Ogni giorno mi dai una visone tutta tua del mondo e della vita. Tu, Newt, proprio tu, mi stai dando le mie prime volte e io le voglio solo e solamente da te. Anzi, guarda il lato positivo: siccome tu hai più esperienza di me, almeno non siamo due incapaci.- Sorride, per niente triste. -Pensa se siamo tutti e due come me, che casino...- Newt sorride, esita un attimo. -Se fossimo.- Dice in un soffio. Thomas vorrebbe sparire. Poggia anche lui la testa sulla spalla di Newt e sbuffa sonoramente. -Sono stanco.- Si giustifica, poi ridacchia. -Vedi? Mi dai anche lezioni di grammatica.- Sente il petto di Newt vibrare della risata, stringe il suo ragazzo forte a se e Thomas ricambia l'abbraccio. -Ti amo, Tommy.- Thomas fa scorrere il naso sul collo di Newt, si avvicina tanto che sembra voglia nascondersi nella sua pelle. -Ti amo, Newt.- Thomas ce le ha proprio lì sulle labbra le parole da dire, ma non gli sembra il momento. Newt è così felice. Così sta zitto e si promette di dirglielo il giorno successivo. E si addormentano così, abbracciati forte, respirandosi l'un l'altro.

Quando Thomas si sveglia, non c'è nessun raggio di Sole che gli illumina il viso, nessun uccellino canta. Fuori piove e Thomas si sveglia con il rumore dei tuoni in lontananza, Newt è abbracciato a lui, con un braccio a circondargli il busto e un braccio sotto il cuscino. Appena Thomas riesce a mettere a fuoco e si rende conto di dov'è, sorride. Si gode il tepore del corpo di Newt accanto al proprio e del piumino sopra di loro, si gode il rumore della pioggia che scroscia insistente e nota il modo perfetto in cui la luce bianca di quella mattina illumini fiocamente ogni cosa nella sua stanza. Ogni cosa compreso il viso angelico del suo ragazzo dormiente. La luce fa sembrare i capelli di Newt bianchi con i riflessi dorati, fa sembrare la sua pelle un po' pallida della sfumatura perfetta. Le sue piccole lentiggini intorno al naso sembrano messe a posto con il pennello, le sue ciglia nerissime poggiano delicate sulle guance un po' scavate. La linea affiliata della sua mascella termina il viso per sfociare nel collo marchiato in alto dall'amore di Thomas. Il petto esile di Newt si alza e si abbassa regolare, è tutto così perfetto che Thomas ha paura anche solo di respirare troppo forte e rovinare l'equilibrio. Si chiede che cosa stia sognando, se loro due insieme o qualcos'altro. Deve resistere l'impulso di baciargli il naso o le guance, così distoglie lo sguardo. Decide di alzarsi, le mani che gli prudono dalla voglia di scrivere il viso di Newt, di scrivere tutte le sensazioni che prova accanto a lui. Non sa neanche lui come, quaranta minuti dopo Thomas è davanti al suo computer, seduto alla sua scrivania, con un testo di quattromila parole davanti a se, tutto su Newt. In qualche modo è riuscito a non svegliare il biondo con il rumore dei tasti, comunque coperti dal rumore della pioggia, che adesso non è più forte come prima. Adesso batte leggera e senza tuoni, calma come l'animo di Thomas. Sta per concludere il testo con una qualche frase poetica, quando sente Newt muoversi sotto le lenzuola. Subito si gira a guardarlo e lo trova con le mani sul viso, ancora steso sotto il piumone. Appena Newt toglie le mani da davanti al viso, è chiaro come il Sole che si sta chiedendo dove sia Thomas. -Sono qui.- Annuncia lui mentre si alza, in tono dolce e basso, sorridendo. Percorre cauto i pochi passi che lo dividono dal letto e intanto incontra lo sguardo di Newt, che gli sorride di rimando senza però muoversi dal letto. Thomas si siede sul letto e si toglie i calzini che si era messo, si intrufola di nuovo sotto le coperte trovandole ancora tiepide, subito si accoccola a Newt, che lo sta aspettando a braccia aperte. -Sei freddo.- Si lamenta il biondo con la voce impastata di sonno, mentre i loro piedi si strusciano piano. Thomas sorride come per scusarsi e Newt chiude di nuovo gli occhi. -Non voglio alzarmi.- Mugola, affondando la faccia nel cuscino. -Non dobbiamo.- Lo rassicura Thomas, cominciando ad accarezzargli piano i capelli. Newt mormora qualcosa di incomprensibile ancora con la faccia premuta contro il cuscino e solo quando Thomas gli chiede di ripetere alza il viso e lo guarda. -Mh... Ho detto: che stavi facendo?- Thomas va nel panico. Una parte di lui non glielo vuole dire e un'altra non vede l'ora di fargli leggere il testo. Ancora si vergogna un po' delle sue storie, ancora non le ha mai fatte leggere a nessuno. -Tommy? Mi stavi tradendo con la tua sedia? Perché quella faccia?- La voce di Newt è ancora sonnolenta, però adesso ha un sorrisetto sulle labbra. -Scrivevo...- Ammette il moro, adesso affondando lui la faccia nella federa del cuscino. Newt sta in silenzio qualche secondo, poi si alza un pochino e si puntella su un gomito, sorride. Comincia lui a coccolare Thomas sulla schiena, infilando la sua mano calda sotto la maglietta. Thomas mugola un apprezzamento. -Tommy...- Newt ha la voce dolce come il miele, il tono basso e caldo. Continua a far scorrere la mano su e giù, scalda la pelle di Thomas, si sofferma di tanto il tanto sulle spalle. -Non è che me lo vuoi far leggere?- Thomas fa un verso secco che dovrebbe significare no. Newt non demorde. -Sei sicuro?- Thomas sta cominciando a cedere, per fortuna il cuscino gli copre il sorriso. Mugola ancora quello che dovrebbe essere un sì. La mano di Newt lo sta rilassando particolarmente, non è abituato a ricevere questo tipo di coccole. E poi è nel letto, con il suo ragazzo, fuori piove... Thomas decide che potrebbe morire felice adesso. -Andiamo Tommy... Lo so che lo vuoi... ti giuro che se fa schifo non te lo dico.- Thomas alza la testa e sorride a Newt. -No, se fa schifo me lo dici.- Afferma. Gli occhi di Newt brillano. -Quindi mi stai dicendo di sì?- Chiede e Thomas ritorna con la faccia nel cuscino. Si mette a mugolare cose incomprensibili e Newt sbuffa, però sorride. Newt tira via le coperte e si mette a cavalcioni di Thomas, che mugola più forte. Newt comincia a battere le mani sulla schiena di Thomas, cercando di svegliarlo e convincerlo a dirgli la password del suo computer. -Dimmi la password del computer e ci vado da solo. Non ti devi neanche alzare! Dai, Tommy ti prego!- Thomas sposta la testa di lato, per poter parlare senza doverlo fare coperto dal cuscino. Newt non smette di battere piano le mani sulla sua schiena, seduto sul suo bacino con le gambe ai lati. -No... Mi vergogno...- Newt finalmente gli dà tregua e smette di battere con le mani, passando invece a fargli un massaggio delicato sulle spalle. Cambio di strategia repentino. -Perchè?- Chiede e Thomas inspira forte. -Perchè sono cinquemila parole su di te...- Si sente veramente in imbarazzo, anche se sa che in teoria non dovrebbe. -Oh.- La sorpesa di Newt è tangibile. -Niente! Dimentica tutto! Non ti ho detto niente!- Thomas comincia ad agitarsi e ridere, cercando di distrarre Newt. Alla fine Newt scende da sopra di lui e Thomas in un attimo comincia a fargli il solletico. Chissà come dopo neanche un minuto di solletico, Thomas é sopra di Newt e si stanno baciando.

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now