37. Ops

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Thomas si tira su la zip dei pantaloni, anche Newt si richiude la cintura con gesti veloci. Sono entrambi molto rossi in faccia, le magliette ancora abbandonate ai piedi del letto. Thomas cerca la sua cintura intorno a sè, tastando con le mani le coperte intorno a lui. Alza lo sguardo, sente del metallo tintinnare. Newt ha la sua cintura nera in mano, uno sguardo furbo in faccia. Thomas arrossisce ancora di più, se è possibile, si sente le orecchie bruciare. Ha il cuore a mille e ancora i brividi gli salgono per tutta la schiena. Ma è felice. Sente la testa vorticare, sorride. Mille emozioni gli girano per il cuore, si sporge in avanti per prendere la sua cintura, ma Newt ritira la mano. Thomas protesta debolmente, cerca di riprenderla. Newt la stringe al petto, tira degli schiaffetti alle mani di Thomas. -Newt sei un coglione ridammi la cinta.- Dice Thomas senza essere davvero scocciato, tornando a sedersi e allontanadosi da lui. -Ammetti che sono stato bravo.- Dice Newt, tenendo ancora la cintura stretta in mano, con un sorriso sulle labbra. Thomas sorride. -Cazzo sì...- Replica, passandosi le mani sul viso. -Io come sono stato?- Chiede, sbiriciando il biondo fra le dita. Newt ride. -Sei stato fantastico.- Thomas tira giu le mani dalla faccia, fissa lo sguardo in quello di Newt. -Ti amo.- Dice. Newt si stringe nelle spalle. -Okay.- Poi scoppiano a ridere piano, il biondo tende la cintura al moro, che se la rinfila in silenzio. Guarda Newt, il colorito rosso di entrambi sta lentamente svanendo. -Okay, adesso tregua. Non se ne parla per almeno una settimana.- Newt alza le mani in segno di resa. Thomas sorride, si avvicina al suo ragazzo. Lo spinge di nuovo sdraiato, il biondo ricade sul letto senza fare quasi rumore. -Riusiresti a stare lontano da me una settimana? Senza... questo?- Chiede, abbassandosi a baciargli il collo, poi un po' più giù sulle clavicole, dove già un segno rosso molto evidente comincia a diventare livido. Newt ride, porta le mani sui suoi fianchi. Thomas si sente libero. Newt lo spinge via dolcemente, inarca la schiena. Thomas per un attimo pensa di aver sbagliato qualcosa. Ma Newt lo bacia sulle labbra, gli porta le mani fra i capelli. RIdono uno sulle labbra dell' altro. Tutto questo è molto strano, per loro. Non capita spesso un momento tanto dolce e intimo. -Allora vuoi che lo dica a Kate? Tutti quei gemiti... scommetto che morirà dalle risate quando glielo raconterò.- Dice Newt, Thomas si morde un labbro. Il ricordo molto vivido nella sua mente. -Va bene, va bene, tregua. Non si dice niente.- Dice, prima di lasciare un bacio a fior di labbra al suo ragazzo. Dopo qualche altro bacio, i due si alzano, Thomas si allunga per prendere la maglietta bianca e la passa a Newt, guarda per l' ultima volta le sue costole sporgenti e i suoi fianchi stretti prima che vengano di nuovo coperti dal tessuto. Newt gli sorride. -Tutto questo. Tutto questo è stato folle.- Thomas si infila la maglietta, anche lui lo pensa. -Ah, ah, ah. Non se ne parla.- Fa Thomas, poi nota che i segni sul collo del suo ragazzo si vedono sopra la scollatura. Si alza subito per prendere la sua felpa verde dall' armadio, gliela tira e il biondo capisce senza bisogno di dire nulla. L'ombra di un sorriso sulle labbra di entrambi. Newt si rimette in silenzio al lavoro con il latino, mentre Thomas sistema i libri nello zaino. Si lanciano occhiate sbieche, poi Thomas torna a sedere sul letto. Lui ha già finito i compiti, quindi per fare compagnia a Newt si mette sul letto a giocare con il cellulare, dandogli fastidio con i piedi ogni tanto.

Dopo neanche mezz'ora, Newt annuncia di aver finito, chiudendo rumorosamente il dizionario. Si alza, togliendo i piedi di Thomas dalle sue gambe. Mentre si piega a posare i libri nel suo zaino, Thomas allunga lo sguardo. -Ok, hai un bel culo.- Dice. Newt si gira di scatto, con i libri ancora in mano. -Tommy!- Esclama, senza neanche troppa sorpresa. Il moro si alza, raggiunge il biondo, che intanto ha posato i libri. -Tu me lo dici in continuazione!- Protesta, avvicinandosi ancora. -Perchè io posso, sono io quello che guarda il culo nella coppia. Tu sei il bravo bambino imbarazzato. Suvvia, non rovinare tutto.- Dice sorridendo, posandosi la mano sul fianco come fa quando ha i suoi momenti "da donna" come li chiama Peter. Thomas si passa una mano fra i capelli, fingendosi a disagio. -Oh, no, amore mio, non ti guardo più il culo lo prometto.- Dice con la voce in falsetto. Newt incrocia le braccia al petto. -Coglione.- Thomas ride, Newt si morde le labbra. Passa qualche secondo di silenzio. -Davvero ho un bel culo?- Chiede, un attimo dopo. Thomas scuote la testa, ridendo ancora. Newt gli tira un pugno amichevole. Thomas smette di ridere, lo prende per i fianchi, lo avvicina a sè con fare sicuro. -Non ti sarai mica offeso.- sorride, si sporge in avanti per baciarlo. -Tommy, non sei figo. Non sai come si fa a fare il duro.- Thomas si allontana di un passo. -Mi becchi sempre però.- Replica, quasi triste. Newt sorride sornione. -Si fa così.- Dice, prendendolo per i fianchi, facendo un passo avanti in modo che Thomas si debba appoggiare alla scrivania per non cadere, si baciano piano. Newt è davvero bravo. Thomas non smetterà mai stupirsi. -Ok, accetto la sconfitta.- In quel momento, i due sentono girare le chiavi nella toppa. La madre di Thomas è arrivata. Newt ride piano, allontanandosi da Thomas e tirando su il collo della felpa, per essere sicuro di nascondere bene i succhiotti. Si affaciano entrambi alla porta della camera, Newt è un po' imbarazzato. Thomas cerca di non sembrare falso quando sorride, ma ha veramente tanta ansia. Non è la prima volta che si vedono ovviamente, ma è la prima volta in cui si incontrano ufficialmente da quando stanno insieme. Thomas si gira velocemente verso la sua scrivania, sono le sette di sera. Newt cerca la sua mano, la trova e la stringe. -Farò una figura di merda sono sicuro. Dio quanto ti odio.- Dice sottovoce. -Io ti amo, dai, andiamo a salutare.- Dice, lasciandogli un bacio sulla guancia. Trascina Newt in corridoio, il biondo quasi inciampa sui suoi stessi piedi. Thomas continua a stringergli la mano, mentre vede la madre che si sta togliendo la giacca in ingresso. -Ciao ma'- la saluta, Helen sorride e si sistema i capelli castani in una coda. -Ciao Tom, ciao Newt.- Dice tranquilla, fissa un secondo di troppo la felpa verde di Thomas addosso al biondo, sorride ancora di più. -Avete finito di studiare?- Chiede, come fa ogni volta. Thomas annuisce, intanto Newt gli lascia la mano. Helen sistema la borsa sul tavolino, poi si gira a guardare Thomas. -Tom cos'hai sul collo?- Il moro non ci mette più si un secondo a capire, si porta di scatto la mano destra sulla clavicola, guarda Newt, rosso fino alle orecchie ma con un sorriso stampato in faccia. -Corri.- Gli dice solo e il biondo scatta per il corridoio, inseguito da Thomas. Il moro pensa che potrebbe ucciderlo. Newt entra in camera, Thomas è dietro di lui. Si sente Helen che dal corridoio grida qualcosa: -Vi va bene la pizza?- Newt si butta sul letto, ride. Thomas urla un "sì" di rimando, ancora indeciso se picchiare Newt o no. -Ti ammazzo Sangster.- Annuncia, sedendosi accanto al suo ragazzo, adesso armato di cuscino. Newt cerca di proteggersi, ma Thomas è troppo veloce ed in pochi attimi gli ha già tolto il cuscino dalle mani e bloccato i polsi sopra la testa. -Perdono, perdono, chiedo venia.- Dice Newt ridendo, Thomas non ci trova niente da ridere, forse. Ha fatto una figuraccia con la madre e ci dovrà fare i conti dopo, ma adesso deve decidere cosa fare con Newt. Vorrebbe baciarlo, ma anche dargli uno schiaffo per quanto é stato stupido. -Chiedi cosa?- Thomas non ha capito l' ultima parola. Newt approfitta di quel momento per liberarsi dalla stretta di Thomas. -Venia, Tommy, chiedo venia. È come dire scusa.- Dice, riprendendo in mano il cuscino. Thomas glielo tira via dalle mani, ormai non trattiene più le risate. Newt si lascia cadere all' indietro, sdraiato sul letto. Thomas sbuffa, gli fa il dito medio. Poi si alza per andare a prendere una felpa anche lui per coprire il segno sul suo collo. Newt ride, ancora sdraiato, guarda Thomas con un sorriso. Il moro si gira a guardarlo dopo essersi infilato una felpa con il cappuccio che copre abbastanza. -Sei una testa di scemo.- Annuncia. Newt si alza, si avvicina a lui. Thomas si gira di spalle, fa il finto offeso. Newt lo abbraccia da dietro, gli morde piano il lobo dell' orecchio. Thomas cede in una risata e si gira, bacia Newt stringendolo in un abbraccio. Sente un rumore provenire dalla porta della stanza, sua madre sta passando per il corridoio. Newt si allontana in un secondo, Helen non sembra aver notato nulla. Scoppiano a ridere entrambi, poi si riavvicinano e riprendono a baciarsi. Si sente ridere poco lontano da loro. -Voi due ragazzi, dovreste stare più attenti.- Helen si appoggia allo stipite della porta di camera di Thomas, che ancora stringe Newt fra le braccia. -Oh merda.- Sussurra Newt, poggiando la testa sulla sua spalla, imbarazzato. Thomas sente il sangue affuirgli al viso, guarda la madre, non sa cosa dire. -Mamma se la mia camera è l' ultima in corridoio, perchè sei qui?- Riesce a riprendersi nonostante stia sudando freddo. Helen ride, si porta una ciocca di capelli dietro l' orecchio. -Perchè voi due eravate troppo occupati per rispondere alla mia domanda. Che pizza vuole Newt?- Thomas cerca ogni appiglio per mettere in imbarazzo la madre, non sarebbe dovuta venire a metterli a disagio. Il moro sa che Helen si era immaginata cosa stessero facendo. -E perchè a me non lo chiedi?- Intanto Newt tira su la testa dalla sua spalla, le loro mani ancora incrociate. Ne libera una per passarsela fra i capelli. -Perchè so già che pizza vuoi tu. Newt, caro, che pizza preferisci?- Chiede, mostrando il cordless nella sua mano. Vuole chiamare il ristorante che le porta a domicilio. Il biondo fa un passo allontanadosi da Thomas, si gratta il naso. -Io non ho mai mangiato la pizza.- Dice sottovoce, solo Thomas riesce a sentirlo. -Tu cosa?- Il moro è seriamente scioccato. Newt riporta la testa sulla sua spalla, ride piano. -Questa cosa non poteva essere più imbarazzante di così.- Parla con la bocca premuta sulla felpa di Thomas, la voce ovattata. Il moro lo prende per le spalle gentilmente, lo allontana e lo guarda negli occhi. -Tu non hai mai mangiato la pizza?- Anche ad Helen scappa una risata, Newt si porta le mani sul viso. Con gli altri, con Kate e Peter, probabilmente avrebbe risposto con una battuta, ma adesso sembra davvero in imbarazzo. -Lo vuoi ripetere ancora?- Chiede a Thomas. Il moro non risponde, guarda sua madre. -Mamma non sapevo di essermi fidanzato con un alieno.- Dice. Helen si stringe nelle spalle, sorride gentile. -Prendo tre margherite.- Replica, sparendo dietro l' uscio.

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