28. Friends

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Thomas guarda Newt, che è poco distante da lui, sul letto, che cerca di coprirsi la pancia con le mani. -Tommy dammi la maglietta.- Il sorrisetto furbo sulle sue labbra tradisce il suo tono duro. Thomas è in piedi, tiene la maglietta di Newt in una mano. Si vede una striscia dei boxer grigi sopra i jeans neri del biondo. Thomas si morde un labbro, scuote la testa. -Tommy ho freddo, dammela.- Neanche Thomas ha la maglietta in questo momento, un vaghissimo dolore al lato del collo. Ride. Newt è bellissimo e non gli ridarà la maglietta fino a che non lo ammetterà anche lui. -Ammetti che sei bellissimo anche senza.- Dice Thomas sorridendo. In realtà non sa se sta facendo bene, ma uno dei migliori modi che gli è venuto in mente per far crescere l' autostima a Newt. -No, ovviamente, faccio schifo. Adesso dammi quella cazzo di maglietta.- Il tono di Newt è rassegnato, abbassa lo sguardo. Agli occhi di Thomas però non sembra fragile, questa volta. -Ti amo.- Dice Thomas porgendogli la maglietta. Newt la prende, sorridendo. Se la infila velocemente, fa un respiro profondo. Thomas prende la sua rossa da terra e se la infila di nuovo. Adesso c'è un silenzio imbarazzato tra i due, che si protrae per qualche secondo. Thomas è ancora un po' stordito, hanno appena finito di fare per la prima volta una delle cose che fanno i fidanzati. A Thomas era piaciuto moltissimo, soprattutto gli è piaciuto come Newt è stato deciso ma sempre cauto e delicato. Ed era solo una cosa da ragazzini, figurarsi cosa succederà dopo. Si impone di non fantasticare troppo, guarda Newt e le sue guance un po' arrossate. Newt incrocia il suo sguardo, sorride un po' incerto. -Sono troppo magro, lo so. Tutte ossa.- Dice, sorprendendo Thomas. Il moro si avvicina, si siede al bordo del letto, pensieroso. Non gli sembrava "solo ossa" quando gli passava le mani sulle spalle e sul petto. Accantona il pensiero. Si passa distrattamente una mano sulla clavicola destra. -Che cosa ti devo dire? Lo sai che a me piaci sempre.- Sorride distratto, caspita se gli piace. -Ma sai anche che dovresti mangiare, mettere su peso e toglierti questa rogna delle vitamine e il resto. Io ci sono qui per te.- Thomas pesa un po' le parole prima di dirle, gli posa una mano sul ginocchio, cerca di incrociare il suo sguardo sfuggente. -Ti amo, Tommy.- Newt non lo guarda, la sua voce è decisa, si porta una mano alla spalla. -Ti è piaciuto il succhiotto?- Cambia argomento, in effetti neanche a Thomas andava di parlare dell' anoressia adesso, anche se una vaga idea si forma nella sua mente. -Oh Dio.- Risponde, lasciandosi cadere accanto a Newt, che è seduto con la schiena al muro. Il biondo sta guardando Thomas, il suo profilo. Per non arrossire il moro guarda la finestra, quel rettangolo di cielo azzuro tentende al blu. -Non so cosa tu mi abbia fatto ma lo hai fatto benissimo.- Dice ancora, passandosi una mano sulla faccia, per nascondere un sorriso. Newt ride piano, porta una mano nei capelli di Thomas, comincia a coccolarlo. Allunga l' altra mano e sposta il colletto della maglietta di Thomas per controllare, poi la rilascia cadere lungo il fianco. -Che cosa dirai a tua madre?- Thomas non ci aveva ancora pensato. Si stringe nelle spalle anche se una leggera ansia si propaga nel petto. -Lo nascondo come posso, non sai quante volte ho aiutato Kate a farlo.- Pensa al giorno in cui, l' anno prima, Kate si era presentata sull' autobus con un livido sul collo più grosso di una moneta e avevano dovuto nasconderlo malamente con il suo fondotinta. Thomas non si era mai sentito così in imbarazzo per lei. -Una volta un prof l' ha beccata. Non ti dico quanto abbiamo riso io e Peter. Dovevi vedere la faccia di entrambi.- Newt ridacchia. -Cazzo non sai quanto ho aspettato per toglierti quella maglietta da addosso.- Dice, poi si porta una mano alla bocca , come se si pentisse di averlo detto. Thomas arrossisce violentemente, in realtà odia arrossire. Non sa come sentirsi, da una parte sorride, dall' altra è in imbarazzo, Newt non dice spesso cose di questo genere. Sente una specie di vuoto allo stomaco. Apre la bocca ma non ha proprio idea di cosa dire. -Scusa.- Mormora Newt. -No, non ti scusare.- Dice Thomas. -Insomma, io ti ho tolto la maglietta quando non ce ne era bisogno...- Thomas lascia la frase a metà, il suo cuore di nuovo a mille, Newt parla ancora dopo qualche secondo.   -Oh, nemmeno per te ce n'era bisogno. Volevo solo togliertela.- Thomas ci mette un attimo a realizzare. Si tira su, sfuggendo alle carezze di Newt. Fa una faccia mista fra lo scioccato e il divertito. -Come, scusa? Tu hai... Oh mio Dio.- Scoppia a ridere, Newt sorride colpevole e poi si unisce alla risata con Thomas.

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