18. Rules

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Newt è seduto, sulla sua giacca stesa a terra. Thomas è seduto accanto a lui, nell' erba, a debita distanza. Kate è seduta di fronte a loro. Si sono seduti ormai da qualche minuto, ma nessuno dice niente, l' atmosfera imbarazzata. Il primo a rompere il silezio, più che altro per fermare i suoi pensieri, è Thomas. -Newt.- il biondo sposta lo sguardo dalle sue converse agli occhi di Thomas, lui deglutisce ma non perde il coraggio. -Lo vuoi dire tu?- Se risponderà di no, Thomas dirà tutto comunque, non se la sente di nascondere più quella storia a Kate. -Sì.- Gli occhi di Newt sono diversi, sembra che abbiano perso colore sotto le nuvole grigie di ottobre. Thomas annuisce, vorrebbe prendergli la mano, ma non lo fa. -Basta che me lo dite.- Kate si intromette, Newt non la guarda, poi comincia a parlare e pare quasi sbadire agli occhi di Thomas, come se i ricordi lo stessero portando via. -Ok, cazzo. Sono anoressico.- Sputa le parole come fossero veleno. Kate non ribatte, lo sapeva già questo, aspetta che il biondo continui. Una parte di Thomas gli urla di fermarlo, di prendere Newt e portarlo via, lontano dai ricordi. Gli fa male al cuore vederlo così. Si chiede da quando prova dei sentimenti così forti. Ma non fa nulla, rigido come pietra rimane al suo posto. -Ma non è perchè "è costituzione".- Newt continua a guardare il basso, il tono passa da arrabbiato a rassegnato. -Lo sono diventato, due anni fa.- La faccia di Kate comincia a predere colore. -Perchè... mi bullizzavano.- Thomas non sa se ce la farà a rimanere a guardare Newt in quello stato ancora per molto. -Quando ero in secondo liceo, caddi durante una gara di atletica. Mi fracassai completamente la gamba sinistra, caviglia e tutto il resto. Dopo due mesi in ospedale, tornai a scuola che zoppicavo.- Thomas nota che ha tralasciato la parte in cui suo padre lo abbandona. -Non era un problema grosso, un po' di amici ce li avevo, soprattutto uno: Adam.- Newt si ferma per un respiro. -Le cose erano tornare ok, penso. Poi una testa di cazzo ha detto a tutto il mondo che Adam è gay. E le cose cominiarono ad andare una merda. Sapete quando dicono che gli inglesi fanno schifo? Hanno ragione. Cominciarono a schernirlo nei corridoi, io lo difendevo. E così, prevedibile, si sparse la voce che io e lui eravano fidanzati. Lo eravamo, ovviamente. Ma lo negavamo.- è la prima volta che Newt ammette di essere stato con Adam. -Cominciarono a schernire anche me. Credevo di essere forte, ce la facevamo a ignorarli, ma poi tutti gli altri amici si allontanarono da noi, ci chiamavano "i malati".- Una lacrima silenziosa scende sul volto di Kate, anche lei immobile come Thomas. Newt trema visibilmente. -Io non ce la facevo più e cambiai scuola, mia mamma non sapeva tutta la storia ovviamente. Adam venne con me e durante l' estate mi divertii, feci nuove amicizie ed ero così pieno di speranze... io mi dimenticavo di mangiare. Almeno pensavo così. Alla nuova scuola, il primi tempi andava bene. Ma le voci corrono più veloci di uno zoppo. E a quella scuola i ragazzi grandi fanno sempre attenzione ai più piccoli. Cazzo.- Kate è in lacrime, scossa dai singhiozzi. Thomas si sente morire dentro, sente il cuore creparsi, può solo immaginare cosa senta Newt. La voce del ragazzo ridotta ad un sussurro. -Cominciarono a picchiarci, anche per i corridoi, non solo in bagno e sul retro.- Apre e chiude la bocca come se sentisse ancora il sangue sulle labbra. -Non ce la facevamo più. Adam mi allontanò. Fose aveva smesso di amarmi o che so io. Io mi sentivo così solo... mi sentivo totalmente uno schifo e non mangiavo più, litigavo con mia madre e smisi di andare a scuola. Prendevo lezioni private a casa. Adam riapparve dopo mesi e... Cominciò a venirmi a trovare a casa. Io, mi faceva sentire così amato che non ce la feci a mandarlo via, anche stare con lui non era più lo stesso.- Newt comincia a parlare più velocemente, come per finire in fretta. -Stavo un po' meglio, ma mi sentivo ancora così sbagliato, così fuori luogo. Ricominciai a uscire con lui e i suoi amici ogni tanto. Un giorno, svenni mentre ero solo in casa. Rimasi intubato per per tutta la primavera. Ogni volta che Adam veniva finivamo per litigare, forse perchè non potevamo più scopare.- Il tono del biondo è totalmente incolore. Thomas non ce la fa più, sconnette il cervello e cerca di non ascoltare, vorrebbe andarsene da lì, ma non abbandonerebbe mai Newt. -Qualche mese fa l' agenzia ha offerto al mio patrigno un grosso posto di lavoro qui. Quale modo migliore di salvare il proprio figlio dall' anoressia e dalla depressione se non spedirlo in America?- Thomas deglutisce, respira. Vede una lacrima scendere sulla guancia di Newt. Kate è in ginocchio, la testa piegata in avanti per nascondere il viso. -Io stavo pensando al suicidio, Tommy.- Il biondo lo chiama, finalmente alza lo sguardo e punta fisso negli occhi di Thomas, che ormai sa di essere sull' orlo di una crisi isterica. -Ma poi sei arrivato tu... e Kate...- il biondo guarda lei. I tre si muovono insieme e si stringono in un abbraccio lungo, Thomas stringe Newt così forte che ha paura di rompergli qualche osso. Ha paura che Newt si possa sgretolare fra le sue mani e venire risucchiato dai ricordi, ha paura che glielo portino via. Lui, che gli ha fatto trovare se stesso, che lo ho a portato a scoprire il suo lato nascosto. Thomas si sente ancora morire, come se tutto quello che avesse dentro fosse stato portato via. Quando i tre si allontanano, i pantaloni di Newt sono tutti bagnati di lacrime. Non c'è nessuno al parco con loro che possa notarli. Thomas, preso da un guizzo di coraggio, prende la mano del biondo e la allaccia alla propria. -Ci sono io adesso... ci siamo noi...- Sussurra mentre sente il cuore esplodergli conto la cassa toracica. Kate annuisce vigorosamente. Hanno tutti e tre gli occhi rossi. Kate parla: -Newt, tu sei fantastico, ti meriti tutto dalla vita, ci siamo noi adesso e ti aiuteremo sempre, ci saremo, Ok?- Newt sorride, le lacrime si sono asciugate sulle sue guance grazie al vento freddo, anche quelle di Thomas. -Adesso, me la dite quasta cazzo di regola numero uno?- Thomas ride piano. La tensione sta svanendo, Newt non trema più, si stanno sforzando di lasciare stare il dolore. -Questa gliela dici tu.- il tono di Newt è tranquillo, adesso. Porta un braccio indietro e ci si appogia, chiude gli occhi mentre un piccolo raggio di Sole, libero dalle nuvole, gli si posa sul viso. -Ok, diciamo che io e Newt, quando siamo tornati dalla discoteca... io sono andato a casa sua a dormire.- Non è preoccupato, adesso sembra una storiella, rispetto a tutto quello che era successo tra ieri ed oggi. -Ma non abbiamo dormito. Newt mi ha... raccontato la sua storia e alle quattro e mezzo del mattino l' ho trascinato a mangiare un cornetto al cioccolato.- Sorride al ricordo degli insulti che ha ricevuto da biondo. -E lui continuava a definirsi "uno sfigato di merda" e "un anoressico del cazzo" e altre robe del genere e con la regola numero uno gliel' ho impedito.- Thomas si stringe nelle spalle, sorride a Newt. Kate sorride leggermente. -Non sai quanto l' ho insultato, mi sentivo così preso per il culo.- Newt non sembra più sbiadito, lascia andare la testa all' indietro. Thomas si stupisce come un momento prima stessero tutti piangendo e il momento dopo stessero ridendo traquilli, 'Viva l' adolescenza' pensa, ora che lo sa anche Kate, tutta questa storia, a Thomas sembra più reale, si è affievolito notevolmente il suo senso di disagio nello stomaco, si sente leggero. Respira forte e l' aria fredda gli brucia i polmoni. Ha ancora la mano di Newt nella sua. -Newt.- lo richiama il moro. -Dimmi.- Kate tossisce leggermente, ma i due la ignorano. -Posso baciarti?- Lo guarda intensamente. -Adesso sei tu che lo chiedi?- Newt si morde un labbro. Kate continua a tossire. Thomas la ignora, ancora. Newt si sporge verso sinistra, verso Thomas. Si danno un bacio piccolo, Thomas sente una scarica per la spina dorsale. Posa una mano sulla mascella del biondo. Si sorridono, si allontanano. Kate tossisce più forte. -Ragazzi, una stanza. Trovatevi una cazzo di stanza.- Thomas le fa la linguaccia, Newt è un po' in imbarazzo. -Era solo un bacetto, tu ti limonavi Tyler davanti a me sempre!- protesta Thomas. -Ok, va bene, ma si vede lontano un chilometro che non vedete l' ora di scopare.- Thomas arrossisce violentemente, Newt per poco non si strozza con la sua stessa saliva e ridacchia. Thomas controlla l' orario sul suo telefono, sono già le dieci. -Che facciamo?- chiede, per cambiare argomento. Kate sogghigna: -Facciamo fare colazione a Newt.- Il biondo rimane impassibile, Thomas lo guarda, un po' incerto: -Ti va?- Spera proprio che dica di sì. Newt impreca, in tono così piatto e con lo sguardo così perso che Kate e Thomas scoppiano a ridere. -Lo prendiamo come un sì.- dice Kate. I tre si alzano e si dirigono allo stesso bar di quella domenica. Thomas nota che Newt non ha fumato.

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