bones. newtmas!au

52. Closer

-No!- Thomas non sa che altro dire. -No! Ma ti senti? Cazzo Newt, torna in te! Dove sei Newt? Dove sei? Chi sei tu? Che fine ha fatto il ragazzo sorridente che dipinge e scrive poesie e scoppia di vita? Dov'è il Newt che ride e scherza e organizza feste a sorpresa? Quello che sorride quando viene baciato? Chi sei? Non ti riconosco più. Questo non sei tu. Anzi no, scusa. Evidentemente questo sei tu. È solo difficile accettarlo immagino. Allora che ti devo dire? Vai, tagliati, muori se é questo che vuoi. Se stai così male. Non sono Dio io, non ho tutte le risposte. Fai quello che vuoi. Non lo so, Newt. Probabilmente mi farei schifo anche io. Ma prima dimmi, che razza di persona è quella che non farebbe male ad una mosca ma si distrugge le piante dei piedi in quel modo? Perchè, poi? Perchè lì? Come si fa a volersi tanto male, Newt? Come fai? Sembri così felice e invece mi vieni a dire che vuoi morire. Sei arrivato a Spriengfield da tre mesi neanche e hai già deciso che non vuoi vivere qui? Con me? Con Kate e Peter e tutto il gruppo? Che razza di scusa è "mi sento troppo poco"? Non sei tu a decidere quanto piaci agli altri, cazzo. Non sei troppo poco, ficcatelo bene in testa. Poi, pensa se vuoi morire davvero. Una volta che avrai capito quanto tutti teniamo a te e quanto tu sia una persona fantastica, fammi uno squillo. Se sei fragile, lo capisco. Se hai dei problemi, lo capisco. Cazzo posso anche arrivare a capire se il tuo passato ti pesa troppo ma Dio, non usare come scusa il fatto di sentirti troppo poco. Quando dici che nessuno ti ama, che nessuno ti ha mai detto di non soffrire. Io ti amo. Io ti dico di non soffrire. I tuoi amici ti vogliono bene e ti dicono che non devi soffrire. Almeno, non al posto loro. Vai, tagliati le vene pensando di fare meglio. Quando capirai che mi farebbe stare trecento volte peggio sapere che fai queste cose a causa mia? Può la stessa persona che crede nei diritti umani tagliarsi e soffrire per gli altri? Chi cazzo sei? Io non lo so il tuo passato. Non lo so che cosa ti passa nella testa. Ma cazzo, non oso immaginare gli orrori che devi aver vissuto per ridurti così. Quale razza di diavolo ti ha spinto a questo? Hannah? Adam? I tuoi vecchi compagni? Non so nemmeno chi sia tuo padre, che rapporti avevi con lui. Senti, sai che ti dico? Se hai deciso che vuoi morire, alzati in piedi adesso, guardami negli occhi e dimmi che vuoi morire. Che vuoi ucciderti perchè non sei felice. E io ti crederò. Ma sappi che finchè non lo farai, io rimmarò qui a lottare per riavere Newt indietro. Ma il vero Newt. O il Newt finto, non lo so. Ma io voglio il Newt che ride e che lotta per se stesso, oltre che per gli altri. Questa imitazione fatta male di Newt che mi sta parlando adesso, non ci voglio avere a che fare. Una volta che sei lucido, fai il cazzo che ti pare. Alzati e dimmi che vuoi morire, buttati direttamente, chiedi scusa per qualcosa che pensi di aver rovinato, dimmi che mi ami, non lo so. Ma prego Cristo, fallo quando sarai tornato in te. Non ti riconosco più.- Thomas è in completa confusione. -Come pensi che vivrei sapendoti morto a causa mia? Sapendo che non sono riuscito a salvarti, come mi avevi chiesto tu? E se il mio errore fosse stato la goccia che fa traboccare il vaso? Sarebbe solo colpa mia. E io.... non posso fermarti dal fare quello che vuoi. Posso solo dirti che mi dispiace, per quello che ho fatto oggi e tutto quello che non sono riuscito a fare prima. Ti posso solo promettere che ti amo e che ti amerò, che ti aiuterò se vorrai andare avanti e... Sopporterò qualsiasi cosa tu mi chieda, se mi vuoi lasciare o se non mi vuoi più vedere ma non chiedermi di accettare il fatto che tu non sei felice. Farò tutto il possibile per renderti felice, per riaverti indietro, te lo prometto. Ti prego, non fare così. Non mi dire che vuoi morire. Non mi dire che è giusto così. Non è giusto. Tu non devi soffrire. E il tuo futuro da architetto? E l'università? E tutto quello che la vita ti può offrire, hai già rinunciato a tutto questo? Hai già rinunciato a me? Ai tuoi amici? Non devi soffrire, Newt. Non devi soffrire. Nel senso, puoi soffrire se la vita è dura ma non sei obbligato, non devi sentirti in colpa per ogni cosa. Non sei un'acchiappacolore. Tu sei il colore. Tu sei il mio colore. Sei bellissimo e importante e... Solo, ti prego. Non arrenderti. La tua guerra con la vita è ancora in corso, la puoi ancora vincere. Lotta ancora, Newt. Combatti. Per la tua felicità. Per te. Tu non ti rivuoi indietro? Non vuoi di nuovo sorridere ed essere veramente felice? Hai già rinuniciato a te stesso? Davvero vuoi solo morire?- La testa di Thomas gira, ha la vista offuscata dalle lacrime. Vede Newt alzarsi dalla sua posizione accartocciata a terra, lo vede venire verso di lui. Lo sente che si accoccola fra le sue braccia e Thomas si ritrova a stringerlo forte come se non volesse farlo andare via. Newt riprende a singhiozzare piano, nasconde il viso nell'incavo del collo di Thomas. Chissà quanto tempo passa. Piangono e si stringono come se fosse l'unica cosa possibile. Thomas non riesce a ragionare, spera solo che Newt non voglia davvero morire. Che un giorno, anche se con difficoltà, potrà riaverlo indietro. Bello e splendente e pieno di vita come era la settimana in cui si sono conusciuti. Pieno di gioia e di speranza e di aspettativa come era quando passavano i pomeriggi insieme solo loro due. Pieno di idee e colore come è sempre stato.

[...] Se lo si guarda negli occhi, che sono scuri la maggior parte del tempo ma marroni ambra sotto la luce diretta del Sole, si può vedere il movimento degli ingranaggi che compongono i suoi pensieri. Se lo si guarda negli occhi, perfetti e profondi, si può vedere il colore del mondo riflesso dentro e la poesia con cui lui ragiona. Se lo si guarda di profilo, si può vedere il modo in cui la sua mascella spicca quando, se deve pensare, si morde l'interno della guancia. Se lo si guarda tutto insieme, si vede un'anima colorata di ogni sfumatura del giallo e dell'azzuro con un po' di rosa di qua e di là e tutti gli altri colori in piccole quantità distribuiti su tutto il corpo come fosse un quadro di quelli che dipinge. Se lo si guarda tutto insieme si vede il suo corpo magro, che secondo alcune teorie, serve a occupare meno spazio possibile perchè la sua anima e il suo cuore e il suo intelletto, sommati alla sua creatività e al suo estro, occupano tutto lo spazio rimanente che il Mondo gli ha concesso. Se lo si guarda tutto intero, ci si innamora. [...]

Così scriveva di lui Thomas. Ma Thomas, quando lo ha scritto, non sapeva. I suoi pensieri vengono interrotti da un mormorio. -Tommy. Guarda il cavalletto.-  E THomas come in un sogno si alza e va al calletto messo all'angolo della stanza del suo ragazzo come è sempre stato. Oggi c'è un quadro sopra, girato verso la libreria. Ogni tanto c'è una tela, ogni tanto non c'è. Oggi c'è. Thomas va e gira il cavalletto e la mano che sposta il cavalletto non sembra la sua, eppure lo è. THomas vede il quadro. La tela non sarà più di un metro per settanta centimetri eppure sembra enorme e in grado di avvilupparlo dentro. Il quadro raffigura due ragazzi, seduti di spalle. Uno tiene un braccio intorno alle spalle dell'altro e sembrano guardare qualcosa sullo sfondo. Se solo lo sfondo fosse visibile. Perchè tutto il resto della tela è occupato da altri disegni. Dalla parte del ragazzo moro, per tutta la "sua" metà di quadro, ci sono fiori. Girasoli e rose, dalie e margherite di ogni colore. Dalla parte del ragazzo biondo, c'è lo sfondo nero e tutta una serie complessa di ghirigori bianchi con qualche piccolo fiorellino colorato qui è lì. Sono Thomas e Newt, Thomas lo sa. Le due anime dei due ragazzi di mescolano al centro del quadro sopra le loro teste in una sfumatura di gialli e nero e bianco. Thomas sta tremando. -Non voglio morire.- Thomas si sveglia come da un sogno e corre ad abbracciare Newt che adesso siede da solo sul letto, con le mani davanti al viso. -Non lasciarmi morire, Tommy.- Thomas lo stringe. -Ci sono io qui, Newt. Va tutto bene. Andrà tutto bene.- Newt si accoccola ancora nelle braccia di Thomas ed entrambi, piangono ancora.