35. Fight

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Newt e Thomas continuano a ridere per un po' poi si abbracciano forte, fino a cadere uno sull'altro. Le guance di Newt ancora bagnate di lacrime, però sorride. Thomas si tiene sui gomiti per non schiacciarlo, le loro gambe di nuovo incrociate ma stavolta niente baci passionali. Thomas sente un peso sul cuore comunque, anche dopo aver chiarito. -Ti da fastidio così?- Chiede, fissando gli occhi del biondo per vedere se mente. -No, no, no. Non finchè abbiamo le magliette.- A Thomas sembra di sentire il cuore di Newt cominciare a battere più forte. Newt tira la testa in alto per baciare Thomas, che però gira la testa, indeciso. Alla fine è sconvolto, non era successo spesso ma erano state almeno cinque o sei le volte in cui si erano tolti le magliette ed erano state almeno quattro le volte in cui aveva fatto un suchiotto a Newt e altrettante quelle in cui il biondo li aveva fatti a lui. E gli era piaciuto. Adesso si sente un schifo. Newt ricade indietro con la testa sul cucino. Thomas si volta, guarda le lentiggini intorno al naso del suo ragazzo e le sue labbra screpolate. Gli dispiace, magari Newt adesso sta pensando di aver fatto un casino e sta male. Thomas non ce la fa a pensare che potrebbe essere lui la causa del suo dolore. Gli lascia un candido bacio sul naso invece, come compromesso. Newt sorride triste. -Ti fiderai di me di nuovo?- Chiede, esitante, sussurrando. Thomas aspetta un secondo prima di rispondere. -Non ho mai smesso.- Newt non è ancora convinto. -Ho fatto un casino, Tommy, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace...- Thomas scuote la testa. Newt si morde il labbro, inspira forte. -Non dovevo dirtelo, adesso pensi che io...- Non termina nemmeno la frase, perchè Thomas lo zittisce con un bacio, al quale il biondo ricambia subito. Ma è un bacio breve, Thomas si è quasi pentito di averlo fatto. Aveva giurato a se stesso che non gli avrebbe mai impedito di parlare per la sua stupida voglia di baciarlo,in quella situazione poi era proprio l' ultima cosa che avrebbe dovuto fare. Newt è fermo sotto di lui, non trema come si sarebbe aspettato. -Scusami.- Dice Thomas dopo qualche secondo di silenzio. Newt deglutisce forte, ma non sembra triste. -No, Tommy.- Newt sta sorridendo, Thomas è ancora più confuso. Il biondo apre e chiude la bocca un paio di volte. -Questa è la prima volta dopo il tuo succhiotto in cui mi sento bene, in cui non mi sento...- Newt non lo dice, ma Thomas conclude per lui. -Una zoccola. Me lo hai ripetuto un paio di volte, sì, adesso te la smetti di dirlo? Le troie vanno con tutti, tu vai solo con me, tu non sei una troia, è chiaro?- Sorride, cercando di far capire a Newt che sta scherzando, il biondo sembra capire, annuisce, gli porta le mani fra i capelli e un brivido passa per tutta la schiena di Thomas. Si guardano a lungo. -Sono fiero di te.- Dice Thomas. Gli viene in mente un piano stupido e cattivo, ma è un'idea anche con un fondo di intelligenza. Deve sfruttare questo momento di forza di Newt al massimo. Gli lascia un breve bacio sulle labbra, pentendosi sempre di più per i suoi pensieri. Può ancora fermarsi. Ma sente che quella è la cosa giusta da fare. Proverà a togliere la maglietta a Newt, o qualcosa di simile, così lui lo fermerà e saprà di essere forte, saranno ancora più liberi. E se Newt non lo fermasse? Ovviamente si fermerebbe da solo, ma se gli distruggesse solo il cuore? Prova una strano senso di forza, come se si stesse immedesimando a pieno nel personaggio, la persona che vorrebbe solo toccare Newt. Thomas non è così. Ma lo spiegherà a Newt dopo. Deve provare. Newt sorride triste, steso sotto di lui. -Perchè? Ti avrò deluso da morire, cioè, me lo hai detto tu.- Thomas si pente di quello che ha detto poco prima sfogandosi, sta capendo solo ora che dirglielo era il suo modo di chiedere aiuto, aiuto per smettere di farsi toccare per paura. -Mi rimangio tutto. Non hai capito? Mi hai fermato. Hai detto basta, facendo così. E hai detto basta anche a te stesso. Ti stai salvando da solo.- Dice Thomas, sorridendo davvero. Bacia ancora Newt, che non sembra capire. Intanto porta una mano sul suo fianco. Newt non si ritrae a quel contatto. -No Tommy, io...- Comincia, poi fa una smorfia che Thomas non sa interpretare. -Oh.- Dice Newt, smettendo di accarezzare dolcemente i capelli del moro. Si fissano intensamente, Newt ha una faccia ancora confusa e lo sguardo distante, come se fosse perso nel suo mondo. Le sue guance si colorano di rosso. Thomas sfrutta quel momento per infilare le dita sotto la sua maglietta larga, si sente uno schifo, ma sorride a Newt. Pensa ancora che sia la cosa giusta da fare, deve solo recitare per un po' e sarà tutto finito, Newt sarà più sicuro di prima. Non lo farebbe mai, si sente una stretta al cuore. Eppure la sua voce è ferma, come se qualcuno parlasse al posto suo. -Adesso possiamo divertirci entrambi.- Dice con voce calda e bassa e senza dargli il tempo di rispondere lo bacia, non troppo delicato. Intanto spinge la mano un po' più su sotto la sua maglietta scoprendo parte della pancia del biondo, fa scorrere la mano sulla sua pelle calda. Questa è la prima volta che non si sente felice a baciarlo. Per un attimo Newt è fermo e non reagisce. Poi lascia che Thomas approfondisca il bacio, e il moro tira ancora più su la sua maglietta. La mente di Thomas sta urlando: "Newt cazzo fermami, reagisci!" Thomas sta per lasciare stare e spiegare tutto a Newt, anche a costo di deluderlo. Ma Newt interrompe bruscamente il bacio, in una frazione di secondo si allontana. Thomas non fa in tempo a pensare "Sono fiero di lui." Che sente la guancia bruciare. Newt gli ha dato uno schiaffo, e neanche leggero. Thomas realizza appena quello che è successo, intanto Newt si è divincolato dalla sua stretta. Il moro si mette in ginocchio immediatamente, così che il biondo possa allontanarsi ancora. -Thomas che cazzo fai?- Gli chiede, rosso in viso e tremante, ma con voce sorprendentemente dura. Le gambe al petto, le mani nei capelli. Thomas si siede a gambe incrociate cercando di capire cosa sia successo, sorride. -Thomas!- Lo richiama Newt, la voce più tremante di prima. Non lo chiama mai Thomas, dal giorno in cui si sono conosciuti non lo ha più chiamato così. Sempre Tommy. Il moro si preoccuperebbe, ma è troppo felice. In pochi attimi ha fatto ritornare Newt forte. Comincia a parlare agitando le mani, la guancia ancora brucia. -Newt mi hai fermato, di nuovo! Mi hai dato uno schiaffo Cristo Santo! Non ti sei lasciato toccare, non ti sei arreso. Mi hai allontanato come mi meritavo. Ti ho messo alla prova, Newt. E... Sei forte, Newt. Non sei debole.- Posa le mani sulle ginocchia, posa lo sguardo sul suo ragazzo. Thomas allunga una mano per fargli una carezza, ma Newt parla e lo blocca. -Non mi toccare.- Dice, la sua voce è fredda come Thomas non la ha mai sentita. Si sente sprofondare il mondo addosso. È stato un cretino, lo sapeva. Ma non si è fermato. Lui e i suoi stupidi piani. Gli psicologi non studiano per anni e anni per niente, la depressione non si cura in due minuti. Ha fatto solo peggio. Vuole morire. Sta per scusarsi, apre la bocca, ma non esce nessun suono. Ma che cosa può dire? "mi dispiace. Non sono un maniaco sono solo scemo, non ti tocco mai più, torniamo amici?" Si sente infinitamente stupido. Poi succede una cosa strana, più strana di quella che è successo pochi secondi prima. Newt si muove verso di lui. Stavolta non per dargli uno schiaffo, ma un lungo e travolgente bacio.

N.a. questo capitolo non ha senso haha, spero si capisca :)

bones. newtmas!auWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu