11. Halloween

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Passano i giorni, ormai è più di un mese che Newt è arrivato in città. I quattro amici avevano creato una routine: il lunedì si andava a studiare da Thomas (anche Kate queste volte), il mercoledì da Peter e il venerdì sera si andava al pub. Tutto era tranquillo, adesso. Anche Newt sembrava stare meglio. I due non parlarono più nè del dipinto, nè di quella notte, ma in effetti, Thomas pensava che non ci fosse molto da dire. Aveva continuato, durante quel mese, a dare del cibo a Newt e a controllare che mangiasse almeno metà del cibo in mensa. Certe volte gli dava una mela sull' autobus, certe volte una barretta enetrgetica dopo le lezioni di motoria. Aveva imparato che a Newt non piaceva niente di dolce e si era arrangiato come poteva. A Newt non sembrava pesare molto quella storia, continuavano sempre a scherzare come bravi migliori amici. Thomas cercava, con quei gesti, di dire a Newt che adesso non aveva bisogno di odiarsi, che c'era qualcuno per lui, che era amato. Soltanto certe volte aveva rifiutato e Thomas non aveva insistito. Kate, alla quale non sfuggiva mai niente, una volta aveva sentito Thomas dire a Newt di mangiare un altro po' e, notando l' apprensione di Thomas, aveva chiesto spiegazioni. Newt sbiancò, ma rimase lì e disse a Thomas di spiegare per lui, cecando di dirgli con gli occhi di tralasciare più dettagli possibili. Thomas non aveva mentito a Kate, le aveva detto che Newt aveva dei disordini alimentari dovuti alla sua corporatura fragile e Thomas ci teneva che Newt non rischiasse di svenire mangiando troppo poco. Non aggiunse altro, Kate annuì seria e sorrise a Newt. Dopo pranzo Thomas aveva mandato un messaggio a Kate in cui le chiedeva di non dire niente e lei gli aveva detto di non preoccuparsi. Thomas stava andando bene a scuola e ogni tanto Newt andava a casa sua per farsi aiutare in chimica e capitò che la madre facesse delle domande strane su cosa facessero lui e Newt quelle volte. Thomas una volta ci aveva litigato, ma era passata subito. Una volta, Newt era anche uscito con una ragazza, ma non l'aveva più richiamata, liquidando le domande di Thomas dicendo che era noiosa.

Quella mattina di metà ottobre, Thomas nota che fa più freddo del solito e si stringe nella felpa grigia. Sale sull'autobus e si mette seduto, trova sempre i posti vuoti perchè la sua è una delle prime fermate del percorso. Guarda fuori dal finestrino, guarda gli alberi che ormai hanno cambiato colore, ora tendono al giallo e al marrone e non più al verde intenso. Newt sale senza che lui se ne accorga, mezzo addormentato sul sedile com'è. -Hey, bella addormentata!- lo saluta Newt. -Ah, buongiorno.- dice. -Senti, mi sa che oggi vi mollo, devo andare dal dottore.- dice Newt senza guardare Thomas. Lui, per un secondo non capisce, poi si ricorda che è mercoledì e che Newt sarebbe dovuto andare a studiare da Peter con loro quel giorno. -Bene, poi dimmi com'è andata ok?- Thomas tira un calcetto alla gamba dell' amico seduto davanti a lui per richiamarne l' attenzione. Newt cambia discorso: -Quindi che si combina ad Halloween?- chiede. -Non lo so, Kate mi ha accennato che una delle sue amiche di quelle popolari da una festa e forse ci invita... dovresti chiedere a lei.- dice Thomas. -Lo farò. Mi manca la tua faccia da ubriaco.- replica Newt, Thomas non ci fa caso, poi realizza: -Aspetta, cosa?!- Newt sorride sghembo. Thomas avvampa. Non gli succedeva ormai da un po' di arrossire 'come una ragazzina' ad un commento dell' amico, pensava che conoscendo Newt non sarebbe più successo. -Newt, amico, non ti offendere ma...- Kate lo interrompe a metà, sedendosi accanto al biondo e salutandoli. -Buongiorno Kate.- dice, ma lei non pare sentirlo perchè comincia a parlare velocemente mentre si sistema i capelli con le mani: -Allora, Melanie mi ha scritto ieri sera, dice che siccome sua sorella, non so se la avete mai vista a scuola, vabbè, comunque, sua sorella è nata il primo di novembre, che quest'anno cade di sabato e fa una festa a casa dei suoi nonni, la fa in maschera, venerdì trentuno e invita un sacco di gente, anche noi.- conclude, tirando un sospiro e smettendo di toccarsi i capelli. -Fantastico! Adesso dobbiamo costringere Thomas a travestirsi- dice Newt. Kate annuisce energicamente. -Ragazzi, voi due vi site mica messi d'accordo prima? Newt, come sai che odio travestirmi?- Kate scoppia a ridere e Newt si stringe nelle spalle ridacchiando. -No, no, no, no. Non esiste ragazzi, io non mi travestirò.- annuncia Thomas. -Oh no lo diciamo noi caro, tu ti travestirai eccome.- Kate lo guarda divertito. Thomas sa che non ha scampo, questa volta. Gli anni precedenti era riuscito a far desistere Kate, ma adesso erano in due contro uno, Thomas non poteva vincere. -Sentiamo quale idea fantastica avete in mente voi due scemi, avanti.- dice Thomas, sconfitto. -Vogliamo che tu ti travesta da Harry Potter, no, Tom sarà fantastico. Io sarò Hermione e Newt sarà Draco...- spiega Kate. Thomas tira quasi un sospiro di sollievo, pensava che lo avrebbero fatto vestire da Cowboy o cose del genere, Harry Potter è il meno peggio. -No.- dice comunque, non può cedere facilmente o gli amici penseranno che a lui l' idea piaccia, ma non è così, è solo meno peggio di quanto pensasse. -Tommy, non vuoi vedermi vestito da Draco? Ammetti che starei benissimo.- Newt guarda Thomas con lo sguardo dolce che rifila ogni tanto alle ragazze, o alle prof. -Sei un idiota, Sangster. Non andrò in giro con una tunica e un bastone in mano.- Questo è totalmente vero, pensa Thomas. -Andiamo Tom! In primo anno ti piaceva tanto Harry Potter... Avevamo pensato di non andare in tunica, abbiamo una dignità anche noi. Pensavamo di ricreare le divise che hanno nei film, con la camicia, il maglione e la cravatta. Dai, Thomas, fallo per noi!- Kate insiste, Thomas si chiede quand'è che i due "hanno pensato" di fare tutte queste cose. Desiste, sorride a Kate: -Ok, forse, e sottolineo a lettere cubitali forse, è un' idea carina.- Newt e Kate si battono il cinque. -Non vi entusiasmate troppo, ho detto che forse è carina, non ho detto che mi farò truccare da voi scemi.- sa che non è così. Newt lo guarda intensamente con sorrisetto sbieco, passandosi una mano tra la spazzola bionda, Thomas sente caldo. -Forse...- dice. -Apetta, cosa? no, forse, cioè, Sangster?!- Thomas è confuso, molto confuso. 'Che cosa mi è preso?' si chiede. Newt ride e dice: -Presente.- Thomas cerca di guardarlo arrabbiato ma gli esce una morfia strana e sia il biondo che Kate si mettono a ridere. -Sangster, non so cosa tu abbia fatto ma azzardati a farlo di nuovo e ti prendo a pizze.- dice, cercando di non ridere. Newt si appoggia con i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi in avanti, sorridendo di nuovo in quel modo, -Cosa, questo?- dice sottovoce, Thomas sa che è diventato rosso, lo sa, e non sa come smettere. Non riesce a distogliere gli occhi da quelli castani del ragazzo finchè quello non scoppia a ridere. Thomas si riprende, torna alla relatà. Impreca in modo colorito. Kate non ce la fa più dal ridere e si piega in avanti, anche Newt ride ma è più composto. Qualcuno sull' autobus si gira a guardarli male, a Thomas importa poco, impegnato a cercare di picchiare il suo amico con un quaderno che non si ricorda nemmeno quando ha tirato fuori. Scoppia a ridere, rinuncia a molestare Newt e rimette il quaderno a posto nello zaino. -Va bene, adesso basta, non lo fare mai più.- dice con allegria, ma si sente bruciare il petto o forse il cuore. 'Cosa mi è preso?' si chiede di nuovo, portandosi una mano al petto sopra la maglietta. Cala il silenzio per qualche secondo. -Allora è un si?- chiede Kate, allungando un piede per colpire la gamba di Thomas. -Forse, è uno stramaledetto forse.- dice lui, la sensazione di bruciore se n'è andata. Newt guarda Kate e le sussurra qualcosa all' orecchio. Lei dice: -lo so.- con una smorfia soddisfatta in viso. -Che cosa sai? Newt, che cosa lei hai detto? Insomma, da quand'è che archiettate piani malefici contro di me?- Thomas lo dice scherzando, anche se un angolino della sua mente si sta preoccupando. -Le ho detto che ti leghiamo e ti vestiamo per forza, poi ti portiamo alla festa e ti droghiamo così finalmente ti potrai divertire. Contento Tommy?- chiede Newt. -No, non hai fatto in tempo a dirgli tutto questo, non ci credo.- Thomas lo dice o forse lo spera. -Ok, Sherlock, hai vinto. Gli ho detto che sei un cretino.- Newt si batte le mani sui jeans, con aria vittima. Thomas questa volta ci crede.

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