23. Out

536 56 7
                                    

Newt spinge dolcemente Thomas via dall' abbraccio, ma la mano di Thomas rimane sulla sua spalla. Rimangono in silenzio per qualche secondo. Il moro sorride timido, Newt si asciuga le lacrime con il dorso della mano. E poi Newt annuisce piano, come se avesse capito il piano di Thomas, come se gli stesse dicendo "fallo tu perchè io non ne ho il coraggio.". E Thomas sorride ancora di più prima di posare l' altra mano sul viso di Newt, si fa coraggio e si avvicina. Così vicino che sentono l' uno il respiro dell' altro sulla pelle, sulle labbra. Newt mette una mano nei capelli di Thomas, come fa sempre, lascia scivolare le dita fra i capelli. E si baciano, sembra la prima volta. Un bacio dolcissimo, senza fretta, senza ansie. Dura solo pochi secondi, ma bastano. Bastano a Thomas per ritornare a respirare. Non gli era sembrato di trattenere il respiro, ma quando ha baciato Newt gli è sembrato che nuovo ossigeno lo stesse invadendo, lo stesse facendo rivivere. E per Newt sembra lo stesso, entrambi sembrano capire che certe volte un bacio vale più di mille parole. Si baciano ancora, di nuovo piano. E altro ossigeno arriva per l' uno dalle labbra dell' altro. Non è come quel bacio della notte prima, sempre bellissimo ma più passionale, più energico. Questo è un bacio che dice che va tutto bene. Thomas sente la mano di Newt sul suo fianco. Si lasciano di nuovo, Newt si lascia cadere sul letto dolcemente, sorridendo leggermente. Newt sembra stare davvero meglio, dopo aver pianto, dopo aver preso la pillola che sembra fare magie. Eppure c'è una sorta di velo sui suoi occhi, qualcosa che non somiglia a niente che Thomas abbia visto prima. Vorrebbe dire qualcosa che valga la pena dire, ma non sembra che ci sia. O forse sì. -Ti amo.- Newt piega la testa di lato, sul cuscino spiegazzato. Ha le mani sulla pancia, le gambe coperte dalle lenzuola. Sembra così tranquillo, così in pace. C' è qualcosa che non va nella sua voce, è troppo piatta, mentre risponde. -Anche io.- Guarda Thomas. Poi sbadiglia, il sorriso ha abbandonato le sue labbra. Thomas prova il forte impulso di baciarlo di nuovo per farglielo tornare. Lo trattiene. Newt si tira il lenzuolo fino alle spalle, ma lascia la coperta spiegazzata che lo copre solo fino al bacino. Ci pensa Thomas a portare la coperta fino alle spalle. Gli sorride, gli accarezza i capelli fini. Newt chiude gli occhi. Thomas cerca di ignorare il senso strisciante di disagio che gli sale per la spina dorsale. -Buonanotte.- Sussurra, Newt inspira forte, poi sembra assopirsi per davvero, in pochi momenti. Thomas si rende conto solo ora di avere ancora la giacca addosso. Esita qualche secondo, aspettandosi che Newt lo richiami, che gli dica di restare. Ma non succede nulla. Si alza dal letto senza fare rumore e si allontana, sta per mettere una mano sulla porta quando gli viene in mente un idea. Si gira, lancia un' occhiata veloce a Newt per controllare che stia ancora dormendo, è così. Si avvicina alla scrivania, guarda se c'è un foglio o un quadreno, una penna. Si accontenta di una matita e una pagina di agosto dell' agenda che Newt usa come diario. Sa che lo ucciderà quando lo scoprirà, ma gli innamorati fanno cose pazze. Scrive velocemente poche parole, poi piega il foglio e lo mette sul comodino di Newt vicino al sacchetto con il suo cornetto, sembra un film. Spegne la lucetta, l' interruttore fa un rumore secco, ma Newt non sembra sentirlo, addormentato in una posizione troppo composta per essere naturale. Thomas gira la testa prima del corpo. Il senso di disagio comincia ad essere sempre più insistente. Percorre i pochi passi che lo separano dalla porta, la apre ed esce, lasciando un' ultima occhiata a Newt e alla finestra che incornicia il sole ormai sorto.

-Thomas.- La voce di Hannah è un misto fra lo schifato e il sorpreso. Thomas entra a passi incerti in cucina, dove la madre di Newt sta bevendo il caffè appoggiata al bancone, il telefono in una mano e la tazza fumante nell' altra. Il moro si porta una mano dietro la nuca, a disagio. Sa cosa chiedere, ma non sa se ne ha il coraggio, la sua mente è affollata da mille pensieri. Hannah non sembra voler parlare. -Hannah.- La richiama Thomas, spinto dalla curiosità, dalla paura. Esita un attimo. Hannah lo guarda distrattamente, non somiglia per niente a Newt, se non per il colore dei capelli. -Quella pillola, quella che ha dato a Newt, era un sonnifero?- Thomas si sente la pancia in subbuglio, spera che la risposta sia sì. -No.- Hannah spegne il telefono e lo posa sul bancone, guarda assorta l' oggetto. Thomas aspetta il resto, sa che c'è dell' altro. -State insieme, non è vero?- Hannah adesso guarda Thomas fisso. Non è questo "il resto" che si aspettava. Si chiede se mentire o no, ma la verità è evidente. -Cambia qualcosa?- Si rende conto che forse Hannah non sapeva che Newt è gay, Thomas non sa se Newt ha mai detto ai suoi di Adam. -Ovviamente no, sono anni che so che Newton non è... etero.- Quelle parole turbano un po' il moro, il tono della donna è più tendente al rassegnato che a qualsiasi altra emozione. Thomas nota che chiama suo figlio con il nome completo, che Newt chiama sua madre per nome, non devono essere molto affiatati. Gli fa il male il cuore. -Cos'era la pillola?- Chiede di nuovo, cambia argomento. La risposta arriva dopo un lungo sospiro. -Uno psicofarmaco di quelli che usava l' anno scorso.- Thomas sente un colpo al cuore, sbianca come se gli avessero sparato. Non pensava che Newt stesse così male, non aveva ancora realizzato l' eventualità in cui Newt prendeva psicofarmaci. In un certo senso pensa che avrebbe dovuto pensarci, ora che lo sa sembra una conseguenza così naturale del suo essere anoressico e depresso. A Thomas fa male pensare a Newt come "un anoressico depresso", per lui Newt è sempre stato un ragazzo normale. 'Ecco perchè diceva no' pensa. -Un inibitore, una specie di sonnifero. Per il dolore alla pancia e i pensieri.-Thomas sente a malapena le parole di Hannah, che gesticola distratta. Si sente male a pensare di aver baciato Newt quando lui a malapena se ne stava rendendo conto. -Mi vuoi dire che stavate facendo quando è svenuto? Perchè stava piangendo?- Anche se è preoccupata, Hannah sembra fin troppo disinteressata. Thomas si appoggia allo stipite della porta, non più sicuro di riuscire a stare in piedi senza cadere. Si sente la testa pesante. 'Mentire o non mentire?' si chiede cosa può cambiare se mente, cosa cambia se dice la verità. Come al solito, le parole escono prima che possa finire il pensiero. Thomas si promette di lavorare su quel difetto. Muore dalla voglia di dire sconcerie a caso solo per attirare l' attenzione della donna, gli da fastidio il fatto che sembri che gli stia facendo quelle domande come se dovesse compilare un modulo. Sembra annoiata e stanca. -Ci stavamo baciando quando Newt si è ricordato di un' altra cosa e si sentiva in colpa per aver "rovinato il momento". Poi abbiamo parlato e lui è scoppiato a piangere.- Sembra così facile detta così. Thomas sente una stretta alla base dello stomaco. Lo sguardo che gli rifila Hannah è indecifrabile. -Suppongo che per parlare tu non intenda lasciarvi, perchè altrimenti non saresti qui.- Thomas si stringe nelle spalle, ha deciso che non vuole dire niente di più a quella donna. Anche lui è stanco e confuso. -Quanto ne sai di questa storia? Delle pillole e della depressione?- Thomas vorrebbe di nuovo rispondere male, ma si trattiene. -Newt si è confidato con me, penso di sapere abbastanza.- Incrocia le braccia sul petto, cercando di fare il duro ma si sente stupido e lascia stare le braccia lungo i fianchi. -Sai, sei il primo che si porta a casa dopo quello biondo.- Thomas intuisce che "quello biondo" deve essere Adam. Hannah è quasi scocciata, ha un sorriso falso, come se stesse dicendo ad una sua collega quanto gli piaccia il suo maglione di venti stagioni fa. 'Come se Newt avesse avuto trecento fidanzati.' Pensa Thomas. Da quanto ne sa lui, ha avuto solo Adam, forse qualcuno prima ma non ne ha mai parlato. A vedere come si sta comportando adesso che è ufficilmente fidanzato con lui, a Thomas pare molto improbabile che Newt abbia avuto qualche relazione dopo Adam. E poi hanno solo diciassette anni, mica trenta, pensa. Stanno in silenzio per qualche secondo, Thomas non vede più ragioni per rimanere. -Adesso Newt dorme, gli ho lasciato un biglietto per quando si sveglia. Grazie per... l' ospitalità.- Thomas non sa come congedarsi, tornerà a casa in autobus, non ha intenzione di chiamare la madre. Non ha proprio voglia di rispondere ad altre domande imbarazzanti. Hannah riprende in mano il telefono augurandogli buona giornata. Thomas esce dalla cucina e si rimette velocemente le scarpe all' ingresso. Prima di uscire di nuovo all' aria fredda del mattino guarda le scale, quasi sperando di vedere Newt scendere. Ma Newt ovviamente non c'è, quindi Thomas si chiude la porta dietro le spalle e si stringe nella giacca mentre cammina verso la fermata senza guardarsi indietro.

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now