13. Smile

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Apre la chat. Ci sono tre messaggi. Una è una foto, è il suo quadro. Era passato del tempo e Thomas non ricordava tutti i dettagli, ma ora riguardandolo dallo schermo del telefono, vede il grigio leggero per rendere le pieghe della maglietta nera, nota le nuvole sfumate con il tramonto, più scuro di quanto lo ricordava. Il suo cuore batte forte contro le costole, gli ricorda la prima volta che ha baciato una ragazza, e Newt lo fa sentire così solo con un quadro. Thomas respira forte, cerca di darsi un contegno anche se non c'è nessuno a vederlo avvolto nel buio della sua camera. Il secondo messaggio dice : "Mi sono reso conto che non lo hai, adesso sì. Mi sembrava sbagliato tenerlo solo per me." Thomas sorride, non se lo aspettava. Il terzo messaggio è criptico, senza la punteggiatura, cosa tipica di Newt. Dice solo "diamine tommy ho rotto il quadro". Thomas non sa che dire, cosa può significare una cosa del genere, alle tre di notte? Decide in fretta di chiamarlo, si agita sul letto e nota solo in quel momento di essere ancora in jeans. Compone il numero e comincia a pensare che forse non era la cosa giusta da fare, si sente come un nodo in gola. -Pronto Tommy?- Newt ha un tono preoccupato -Ti ho svegliato? Non è niente domani ti dico adesso torna a dormire.- dice velocemente. A Thomas il nodo in gola passa, il cuore gli si fa leggero. -Newt ero già sveglio dimmi cosa è successo scemo.- Dice tranquillo, non si aspettava nemmeno lui di riuscire ad essere così naturale, di riuscire a cambiare stato d'animo solo sentendo la voce del suo amico. -Ma no niente Tommy... mi stavo alzando per andare al bagno  e ho sbattuto al cavalletto e il quadro è caduto Tommy mi dispiace...- Newt sembra davvero triste. Thomas sorride, è come se l' ansia di sapere che adesso il suo amico gli piace ufficialmente fosse andata via, è tranquillo ma è triste per il quadro. -Newt, Newt tranquillo, non lo hai fatto apposta, me ne faccio fare un altro ok?- Thomas arrossisce al solo pensiero, pentendosi della proposta. Si sente un soffio dall' altro capo del telefono. -Stai fumando?- chiede Thomas, cambiando discorso. -Forse.- risponde Newt. Scoppiano a ridere. -Dai Tommy torna a dormire scusa se ti ho svegliato.- Newt sembra più tranquillo adesso, forse, pensa Thomas, sono le sigarette.  O forse è lui. -Ciao Newt, dormi anche tu, intesi? Ci vediamo domani... cioè, dopo. Notte Newt.- Thomas sorride ancora anche se Newt non lo può vedere. -Bene, notte Tommy.- Newt attacca e Thomas se lo immagina seduto sulla sua sedia in pigiama, che guarda fuori dalla finestra mentre fuma. Thomas si alza e va a mettersi il pigiama, si mette sotto le coperte e si addormenta, tranquillo e sorridente.

Le lezioni del giovedì volano, i tre vanno a fare le compere per i costumi di Halloween. Thomas, non sa neanche lui come, riesce a stare calmo con Newt e a non fare le cose stupide che si era promesso di non fare. Ora sono in un negozio di cravatte sulla via principale di Sringfield. -Salve, ha per caso delle cravatte simili a questa?- Kate fa vedere al negoziante, un uomo basso e tozzo, le cravatte che cercano sul cellulare. Lui annuisce e dice che va prenderle sul retro. Newt è accanto a Thomas. Il signore torna con due cravatte color oro e rosse come servivano a Thomas e Kate. -Vanno bene queste?- chiede. I due annuiscono sorridenti. Kate mostra all' uomo un' altra foto, della cravatta che serve a Newt. -Così ce le ha?- chiede. L' uomo fa un cipiglio pensieroso: -Devo andare a vedere sul retro, forse ho qualcosa di simile.- Così dicendo sparisce dietro al bancone. Newt fa una faccia triste da bambino: -Mamma Kate, gli altri bambini mi prenderanno in giro se non ho la cravatta!- Thomas scoppia a ridere, Kate regge il gioco. -Newt, tesoro, avrai la tua cravatta da serpemerda che vuoi tranquillo.- Kate mette una mano sul braccio di Newt, scena ironica visto che si passano almeno dieci centimetri. Newt fa la sua espressione carina e confusa alla parola 'serpemerda', Thomas sta per commentare qualcosa ma l' uomo torna con in mano due scatole. Le poggia sul bancone e i tre si ricompongono, Thomas ancora rosso dalle risate. Il negoziante apre le scatole, che contengono due cravatte simili, verdi e grigie. Ci pensano un attimo e poi Kate e Newt prendono quella con il verde più scuro. Uscendo dal negozio, i tre vengono investiti da una folata di vento freddo e si stringono nei giubotti. -Che urto, dobbiamo andare a studiare adesso.- dice Kate, mentre si dirigono verso la fermata dell' autobus. Newt alza le spalle: -Prima li finisco meglio mi sento.- dice. Thomas concorda mugugnando. Aspettano alla fermata per sette minuti scherzando su che scuse possono usare per non fare i compiti. Salgono sul bus, si siedono. Kate nota che c'è una ragazza più o meno della loro età seduta qualche sedile indietro. -Ok Newt, ti faccio matematica per un settimana se rimorchi quella.- dice accennando con la testa, Thomas si immobilizza sulla sedia improvvisamente a disagio. -No, non ora Kate.- dice Newt. Thomas respira di nuovo, si rimprovera mentalmente per essere stato così stupido. -Andiamo Newt, so che non vedi l' ora di dare sfoggio delle tue qualità di londinese immigrato.- Kate gli sorride e gli da un pugno sul braccio. -Ok. Ok. Hai vinto.- Newt si alza e mentre cammina verso la ragazza, si mette il braccio dietro la schiena e alza il dito medio. Kate ride silenziosamente, Thomas si blocca di nuovo, l' unico pensiero che ha in mente ora è 'è etero.' se lo ripete finchè non diventa 'sei etero.'. Si sistema sulla sedia e si mette una mano davanti alla bocca, guarda Newt che si è seduto vicino alla ragazza, di spalle. Thomas lo fissa, passa qualche minuto in cui Thomas riesce solo a guardare Newt. Alla fermata successiva, la ragazza si alza e saluta Newt con la mano sorridendo. Il biondo aspetta che sia scesa per alzarsi e tornare dai suoi amici. -Allora? Hai il suo numero?- chiede Kate appena si siede. -No, ovviamente, nessuna è così scema da dare il suo numero a uno sconosciuto.- Newt si passa una mano fra i capelli, Thomas si impone di respirare, ostentando indifferenza. -Ok, lascio stare. Che cosa le hai detto?- chiede ancora Kate, impaziente. -Mah, mi sono presentato e le ho detto che devo fare un test per la scuola e le ho chiesto se potevo fare un paio di domande. Lei ha detto che non ero credibile senza appunti o un quaderno in mano. Le ho chiesto se le domande gliele potevo fare lo stesso, perchè dovevo aiutare un amico a organizzare un' uscita con una tipa. Allora le ho chiesto se preferisce il bowling o il parco e altre cose un po' stupide. Devo dire che è carina, me la aspettavo più stupida.- Newt gesticola mentre parla e Thomas fissa lo sguardo sulle sue mani. Kate gli chiede altri dettagli e Newt fa il vago, non rispondendo. -Teoricamente non l' hai rimorchiata allora.- dice Kate, con una faccia seria. Newt fa spallucce, Kate incrocia le braccia la petto: -Niente matematica per te.- Thomas si era dimenticato del perchè Newt fosse andato da quella ragazza in effetti e sembra che sia così anche per il diretto interessato, ma Newt ribatte comunque appena se ne ricorda. -No, Kate. un patto è un patto, mate me la fai.- Tenta un paio di volte ma Kate non cede. Newt si mette a sedere meglio e si gira verso Thomas. Le scarpe dei due si scontrano. -Tommy, me la fai tu mate?- chiede il biondo con viso angelico. Thomas, di nuovo calato nel ruolo del migliore amico, sorride anche se non troppo convinto. -Scordatelo.- Newt si morde un labbro, poi si appoggia in avanti con i gomiti sulle ginocchia, alza gli occhi su quelli di Thomas, il moro di sente il capogiro ma rimane serio. -Per favore, Tommy?- il biondo sorride, fa quel sorriso che manda in confusione Thomas da quando si conoscono. Aspetta qualche secondo prima di rispondere: -La risposta è ancora no.- dice prima di arrossire violentemente e scoppiare a ridere. Anche Newt ride: -Dovevo fare un tentativo.- In tutta quella scenetta, Kate è rimasta in silenzio e Thomas si era quasi dimenticato di lei, per poco non sobbalza quando parla: -Newt, smettila di sbavare dietro a Thomas. Thomas, ho capito che ti piace Newt ma datti un contegno.- Kate sorride, Newt ridacchia, in fondo ci scherzano di continuo e di solito Thomas non si imbarazzava, era una cosa normale. Ovviamente Kate sta scherzando, ma Thomas sente il cuore che batte, si impone di non arrossire di nuovo. 'Mannaggia a me' pensa. Per un attimo, si sente come immagina si sentisse Newt, si odia. Questo pensiero lo rattrista, anche se dura solo un secondo. Per fortuna Newt lo distoglie dai suoi penieri pochi secondi dopo, rispondendo a Kate: -E tu smettila di essere gelosa, Thomas non ti caga.- i due si mettono a ridere, Thomas scivola un po' più in giù sul sedile. -Diventerei lesbica pur di non stare con Thomas.- dice lei, dando una botta alla gamba del moro. Lui sorride falso, non dice nulla. Il bus frena. -Oddio è la mia fermata, ciao scemi.- dice Kate velocemente, recupera la borsa e scende senza altri saluti. Thomas si mette a guardare fuori dal finestrino, a disagio, ha il cuore pesante. Non si odia davvero, non odia nemmeno Kate, è solo triste, triste perchè teme di rovinare tutta la loro amcizia solo per una stupida cotta. Le porte si chiudono, il bus riparte. Newt gli da un calcio alla scarpa. -Hey, non ti sarai mica offeso?- Newt guarda Thomas con occhi indagatori, ma lui continua a guardare fuori. -No.- dice semplicemente, sa che il suo amico non si darà per vinto, e da una parte questo lo fa sorridere, dall' altra vorrebbe solo essere lasciato stare. 'Sei un cretino' gli dice una vocina nella testa. -Tommy, tutto ok?- Newt assume un tono preoccupato. -Si, sì.- dice Thomas con voce piatta. -Sì, certo, e io sono re Luigi. Dai, cosa c'è?- Newt gli da' un altro calcio sulla scarpa. Thomas sospira, le due parti dentro di lui continuano a combattere. -Sto bene, solo...- comincia a dire, ma poi i ferma. 'Stai zitto.' si dice, si sforza di sorridere. -Niente.- dice mentre continua a guardare la strada scorrere fuori dal finestrino. Sa di non essere stato convincente, Newt sta in silenzio per qualche secondo. -Tommy, a me puoi dire tutto. Ti piace Kate?- Thomas stavolta non deve sforzarsi di sorridere: -Assolutamente no!- dice allegro, la sua migliore amica non gli è mai piaciuta in quel senso, si conoscono da una vita e tra loro c'è solo una forte amicizia. Newt ridacchia, continua a guardare Thomas: -Allora cosa c'è? Sembri uno che ha appena visto la morte.- cerca di intercettare lo sguardo di Thomas, ci riesce. Thomas non sa da dove gli vengano le parole, non vorrebbe dirle, ma escono e non riesce a fermarle. -Solo... basta con questa storia dei sorrisi, ok? O Kate penserà davvero che stiamo insieme.- Thomas ha uno sguardo triste, ma niente di paragonabile alla delusione negli occhi di Newt. Il biondo abbassa lo sguardo, Thomas si maledice in tutti i modi che conosce, ma non dice nulla. Passano diversi secondi, nessuno dice nulla. La mente di Thomas viaggia a velocità supersonica, si sente uno schifo per quello che ha detto eppure non risce a trovare le parole per scusarsi. Il suo cuore batte. Newt rimane immobile mentre, finalmente parla: -Allora è questo il problema?- Thomas nota il tono amaro in cui lo dice, non sa se è un' affermazione o una domanda. Non era quello il problema, il problema non esisteva neanche. Thomas prova per la prima volta l' impulso di baciare Newt, si sente un brivido per le vene. Newt alza lo sguardo, Thomas non ha mai visto niente di più triste, gli occhi marroni del biondo sembrano privi di ogni emozione. Il bus frena, Thomas registra con la coda dell' occhio che la prossima fermata è quella di Newt. La sua attenzione torna a lui. Pensa che è bellissimo. 'Non è il momento' si dice. Newt apre la bocca, la richiude. Il bus riparte. Il cuore di Thomas batte all' impazzata, pronto a sentire ogni insulto che uscirà dalla bocca del suo amico, si merita tutto, pensa. -Sono gay. E ho una cotta per te.- dice Newt in un sussurro. Il cuore di Thomas fa una capriola. Rimane immobile, passano molti secondi prima che Thomas ricominci a respirare, la sua mente a ragionare. Thomas sapeva che forse Newt era gay, una parte di lui però lo aveva convinto che amasse ancora Adam, un' altra che fosse etero. Non riesce a formulare un pensiero perciso, è estremamente felice perchè adesso ha una possibilità con lui, è estremamente triste perchè pensa di averla bruciata tutta dicendo quella frase. Si sente lo stomaco in subbuglio, si odia per aver detto quella cosa e in contemporanea si accetta un po' di più per quello che prova. Ma ci mette evidentemente troppo a realizzare, perchè l' autobus frena dolcemente, Newt si alza di scatto e se ne va senza guardare Thomas, con le spalle curve. Thomas lo guarda scendere dall' autobus. Gli viene voglia di urlare. 'Che cosa ho combinato?' si chiede. Per circa tre fermate rimane immobile sul posto, poi accende il telefono e lo sblocca, apre la chat di Newt e giura a se stesso di non cancellare il messaggio che sta per inviare. Scrive: "Sono gay, per te.". Invia, mordendosi le nocche della mano sinistra. "Scusa" aggiunge. Spenge il telefono e lo appoggia sulle gambe, guardando fuori dal finestrino, non riesce a non pensare che come dichiarazione d' amore fa veramente schifo.

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now