8. Dishes

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Il cellulare di Thomas suona ormai da qualche minuto. Newt è il primo a regire, tira un calcio al suo amico senza neanche aprire gli occhi. -'orca troia, Tommy.- dice a voce abbastanza alta. Thomas apre gli occhi e ci mette qualche secondo a realizzare dov'è. Allunga la mano verso in comodino e vede il nome 'Mamma' sullo schermo del cellurare, risponde alla chiamata, lucido ma con la bocca impastata dal sonno. -Pronto, mamma?- Thomas sente Newt ridere e girarsi nel letto. -Thomas! Ti ho chiamato venti volte! Dove sei finito?- la madre del ragazzo è furiosa. -Io... sono ancora da... Peter... sai ieri abbiamo fatto tardi e ci siamo svegliati da poco...- Thomas cerca di trovare delle scuse. -Thomas, sono le due del pomeriggio, quanto hai bevuto ieri sera? Che hai combinato?- Se solo la madre sapesse, pensa Thomas. -Aspetta mamma, che ore sono?- Crede di aver capito male. -Non sviare le mie domande Thomas, torna subito a casa. Se non sei qui entro mezz'ora non ti faccio mai più uscire finché non andrai al college.- la madre chiude la chiamata e Thomas si passa una mano sulla faccia. -Sei nei guai Tommy.- Newt sorride, poi il suo sorriso si spegne. Impreca. -I miei staranno arrivando. Devo mettere a posto e sporcare i piatti.- Newt si alza e si sistema i pantaloni. -Io volo via, ciao Newt. Grazie di tutto- Batte il cinque al biondo e scende le scale, si rimette le scarpe. Urla un "ciao scemo!" prima di tirarsi dietro la porta e correre alla fermata.
La madre di Thomas lo sta aspettando in soggiorno. Appena lui entra in casa lo vede. Thomas sa che sta per beccarsi una bella ramanzina e inventa un po' di balle per non far preoccupare la madre. Le dice che hanno fatto solo le quattro a chiacchierare, ma che quando alle due le aveva mandato il messaggio erano già sulla via di casa, il che era tutto praticamente vero, camabiava solo la compagnia. La mamma è clemente con lui e non gli dà nessuna punizione, dicendo che "non voglio bloccarti dal fare delle piccole ragazzate ogni tanto" il che era ok per Thomas, era sempre stato in buoni rapporti con la madre, semre nei limiti di un rapposto madre-fogliomaschioadolescente.

Thomas non pranzò, era tornato a casa alle due e mezzo del pomeriggio e si sentiva molto stanco. E confuso. Si butta sul letto e ripensa alla sera prima, al fatto che Newt avesse fatto il dito medio a Kate lo fece ridere. Decide di scrivere un messaggio sul gruppo whatsapp dei quattro, quel giorno chiamato "Newt in camicia", ogni giorno o quasi il gruppo cambia nome. Scrive: "Per allietarvi il doposbornia, vi pongo un problema di geometria astrale: Se Newt è ubriaco fracico e Kate pure, Peter cosa ha combinato con quella? Calcola la stupidità di tutti e tre e motiva la tua risposta.". Invia. Spera di ricordare a tutti quanto l' alcool possa influire sulle azioni di giovani ragazzi. Fa appena in tempo a spegnere e bloccare il telefono che lo deve sbloccare di nuovo per vedere la risposta di Peter. Il messagio dice: "Considerando il fattore stronzaggine del soggetto Newt e del soggetto Kate, e applicando la regola dello screzio-che-ci-sta, il soggetto Peter non ha combinato niente, perchè "quella" lo ha mollato a metà di un ballo per andare a vomitare." seguono faccine tristi e cuori spezzati. Thomas lascia stare il telefono e ripensa seriamente a cosa è successo dopo, quando lui è rimasto con Newt. Ripensa a quello che si sono detti, ricorda ogni parola e, cosa ancora più importante, ricorda il pianto dell' amico. Ricorda lo scatto di paura che gli ha provocato. Quello che prova adesso è indefinito. Lui vuole aiutare Newt a passare quel brutto guaio in cui si è cacciato non mangiando. Pensa che però anche Adam deve averci provato, ma Newt è finito comunque all' ospedale ad un certo punto. Sa che sarà difficile e ragiona che deve dirlo agli altri, deve svelarlo, almeno in parte. Convincerà anche Newt a farlo, non se la sente di fare qualcosa alle sue spalle, anche perché se ne accorgerebbe. Pensa a come Newt gli abbia dimostrato che ce la metterà tutta mangiando quel cornetto qualche ora prima. A Thomas balena in mente un pensiero cattivo, inutile e spaventoso: 'e se mi avesse mentito?'. Scaccia subito l' idea, non sa dove gli sia venuta. Rimugina a lungo e il pensiero finale che compone prevede che non metterà pressione a Newt, farà dei gesti che cercherà il più possibile di far sembrare naturali, cercando di far mettere su all' amico almeno quanto peso basta per non essere definito malnutrito. Cercherà di scherzarci un po' sopra, non deve diventare l' elefante nella stanza* quella storia, proverà a mantenere l' amicizia come era stata fino ad ora, naturale. Non prova compassione per Newt, non nel senso lato del termine: quando compatisci qualcuno, è solo un pensiero. Thomas,  almeno in parte, capisce Newt, vuole aiutarlo davvero. Ma nel frattempo non vuole fargli da mamma, vuole un' amiciza da stupidi adolescenti quali sono. Si fanno le tre e mezzo e Thomas si alza e va finire i compiti che non ha fatto il giorno prima. Verso sera vuole mandare un messaggio a Newt, ma non sa cosa dire, ha paura di sbagliare parole. Non devo farmi frenare, pensa,deve farla facile come aveva pensato. Ripensa al dipinto e si sente ardere le guance. Si dà un leggero schiaffo per riprendersi e alla fine scrive un messaggio un po' da amico scemo e un po' da amico preoccupato: "A me è andata a bene, tua madre che ha detto della tua faccia da drogato? Spero che tu ti sia accorto della macchia di colore sulla guancia in tempo. Non sporcare il piatto stasera scemo.". Invia.

La risposta del londinese arriva dopo cena: "Della faccia da drogato non ha detto niente ma non sai che scatole mi ha fatto per vedere cosa avevo dipinto, le ho fatto vedere un quadro vecchio. Mi ha chiesto se ho usato le protezioni in discoteca, non so se ridere o piangere. Della macchia mi ero accorto, grazie puzzone. Niente piatti sporchi stasera." Thomas legge il messaggio e poi ne arriva un altro: "Non ti dirò in mai in che senso, così ti impari a fare la mamma chioccia." Thomas per un attimo non capisce, poi collega: Newt potrebbe non sporcare il piatto sia perchè mangia davvero, o perchè non mangia proprio. A quel pensiero Thomas sorride, anche se non sarebbe proprio giusto in quel momento, ma è felice perchè è tornato il Newt di sempre. Thomas voleva parlare del dipinto, in effetti, ma si rende conto che quella non era una questione come quella del cibo, era molto peggio, erano sentimenti. E prima o poi avrebbe dovuto farci i conti.





























* è un modo di dire inglese, per indicare quando c'è un grosso problema o una situazione di cui nessuno parla, ma che è evidente.

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now