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Thomas sta mettendo a posto i piatti sporchi del pranzo, più che altro li abbandona semplicemente nel lavandino, adesso c'è Newt alle sue spalle e non vuole sprecare tempo per le faccende di casa. In realtà di solito gli piace sistemare e cucinare, lo fa sentire tranquillo. Chiude il getto dell'acqua e si asciuga le mani sul panno. Sente una delle sedie del tavolo scricchiolare, sente Newt imprecare. Si gira di scatto, quasi preoccupato. Ma non c'è nulla di cui preoccuparsi, Newt è seduto scomposto come al solito, con una gamba sotto l' altra, i gomiti sul tavolo e il cellulare in mano, una smorfia sul viso. Thomas ride. -Illuminami.- Dice. Lo fanno spesso di scambiarsi le opinioni su cosa trovano su internet, che si parli di femminismo o di attualità, loro si divertono a parlarne. A fare "le gare di parole" come Newt diceva in latino. Il biondo lascia il cellulare sul tavolo e guarda Thomas, gesticola con le mani mentre parla. -Un coglione su twitter: "Che odio quando i barboni per strada ti chiedono l' elemosina più dei gay che si baciano." Io ci rinuncio. Io rinuncio all' umanità. Scappiamo Tommy, ti va? Andiamo su Marte?- Newt si alza, si avvicina a Thomas attraversando la cucina bianca. Thomas si appoggia al lavandino sentendosi un po' fico, almeno cercando di atteggiarsi. Si concentra sulla recitazione, per tirare fuori il meglio di sè. -Ma i gay fanno schifo, cioè ti pare che baci la persona che ami per strada? Che schifezza. Molto meglio i barboni pulciosi.- Newt è fermo davanti a lui. Thomas non pensa davvero nessuna delle cose che ha detto. Newt si stringe nelle spalle. Forse non se ne accorge, ma parla in dialetto londinese quando parla veloce o è arrabbiato. -Sì certo, perché essere gay fa schifo. Ma non si fa pena da solo? Qualcuno gli chiuda la bocca. Madonna se non fossi stupido ti bacerei per strada solo per fare un torto a quel cretino.- Thomas sa che hanno toccato un' argomento delicato. Nessun loro amico oltre a Peter e Kate sa della loro relazione. Thomas non è proprio convinto di volerlo dire così, magari buttando lì per caso: "Hey io e Newt stiamo insieme, cosa hai mangiato ieri?". Neanche Newt muore dalla voglia di fare coming out visto come gli è andata l' ultima volta. Thomas si sente ancora troppo ansioso, però quando escono da soli e nessuno che conoscono può vederli vorrebbe che Newt si lasciasse andare di più, magari anche solo tenersi le mani per strada. Thomas sorride, posa le mani sui fianchi di Newt e lo avvicina. -La prossima volta che usciamo ci proviamo?- Chiede, un po' a disagio. Newt gli lascia un breve bacio sulla bocca, sembra esitare un attimo. -Sì dai, ci possiamo provare.- Thomas sorride raggiante. Prende la mano di Newt. Decide di cambiare argomento. -Com'è andato il progetto di filosofia?- Chiede, sistemandosi meglio appoggiato al bancone. -Te lo dico se mi porti sul tetto di nuovo.- Newt sorride sbieco. L' ultima settimana Thomas lo aveva portato sul tetto del palazzo con una coperta, come faceva lui con suo padre. Accanto a Newt è stato mille volte meglio. Annuisce, mentre in silenzio si allontana dal biondo per andare a prendere le chiavi e la coperta dall' armadio. Intanto Newt si mette le scarpe e lo aspetta appoggiato al muro all' ingresso. -Chitarra?- Chiede. Newt annuisce sorridente. Thomas gli tira la coperta al volo e il biondo ride piano. Anche Thomas si infila le scarpe al volo. Prende la custodia della sua chiarra e la porge all' altro. Escono e si chiudono la porta dietro, Newt sembra sparire dietro il piumone, Thomas lo riprende, ha paura che Newt inciampi per le scale. Salgono in silenzio le tre rampe di scale scambiandosi occhiate complici ogni tanto. Il moro lancia le chiavi della soffita al biondo, che apre la porticina. Thomas si deve abbassare un po' per passare.

Pochi passi lo dividono dal cornicione, la coperta bianca stesa sotto di loro a dividerli dal cemento scrostato. L' asimmetria del palazzo fa sì che ci sia un angolo in cui non tira vento, Thomas è seduto con la schiena verso il muro, tiene in braccio la sua chitarra, suona lentamente un pezzo di Ed Sheeran. Gli ha insegnato suo padre a suonare ma quel pezzo specifico lo aveva imparato su youtube. Newt canticchia le parole, guarda il cielo azzuro libero dalle nuvole. Thomas gli lancia un' occhiata veloce. Smette di suonare, Newt si zittisce immediatamente, lo guarda e ride a disagio. -Mi hai fregato di nuovo.- Dice, inspirando forte. Si stiracchia alzando le braccia, avvolto nella felpa verde di Thomas, almeno due taglie in più delle sue. Thomas sorride, è vero che lo ha fregato. Lui comincia a suonare in silenzio e se fa finta di nulla prima o poi Newt comincia a cantare. Sembra così libero quando lo fa, sta quasi dicendo: "Tanto sono tranquillo posso anche cantare". -E tu ci sei cascato di nuovo.- Thomas ribatte mentre tende la chitarra al suo ragazzo, che la imbraccia senza però suonare. -Il progetto di filosofia è andato bene, comunque.- Dice, stringendosi nelle spalle. Thomas piega la testa e sorride. -Hai fatto prendere una A anche a Nick?- Chiede. Newt annuisce senza guardarlo. Sorride. Thomas dice: "Vieni qui." in tono dolce, si baciano piano. Newt adesso sorride, fa una smorfia contenta. Thomas ride. -Mi piace tantissimo.- Dice. -Cosa?- Chiede Newt, con la stessa espressione furba. -Il tuo sorriso quando ti bacio.- Thomas porta una mano sulla guancia di Newt, che continua a sorridere. -Niente di minimamente paragonabile alla tua faccia quando ti faccio lo sgambetto.- Thomas abbassa la testa, ride, riporta la mano sulla gamba. Nella sua testa l'immagine di Newt che gli fa lo sgambetto e Peter e Kare che ridono -Vaffanculo.- Dice, Newt posa di lato la chitarra. Si avvicina a lui, spostandosi un po'. Adesso i loro fianchi sono a contatto. -Oh, andiamo. Vieni qui.- Dice Newt con la voce morbida, portando una mano sotto il mento di Thomas, che posa lo sguardo su Newt. Thomas sorride, si baciano ancora a lungo. La mano di Newt si sposta dal suo mento alla sua mascella. Sorridono uno sulle labbra dell' altro, Newt morde il labbro di Thomas come gli piace tanto. -Mi fai impazzire...- Sussurra Thomas, Newt ride piano, allontanandosi un po', per poi sollevare di peso il suo braccio e mettersi accanto a lui abbracciati, Thomas lo stringe dolcemente. Newt poggia la testa sulla sua spalla. Thomas guarda le scarpe rovinate di Newt, che superano leggermente le sue nere. -Cosa? Hai le gambe più lunghe di me?- Thomas finge una voce scioccata, Newt ride ancora ma non si muove. -Quanto rosichi.- Thomas gli fa il solletico sulla pancia, sente Newt agitarsi sotto il suo tocco. Il biondo ride. -Basta Tommy, basta...- Dice fra le risate. Thomas smette, si guarda negli occhi con il suo ragazzo, che gli lascia un bacio veloce sulle labbra. Il moro gli blocca la mano a mezz' aria in un riflesso veloce. -Non ti azzardare a darmi uno schiaffo di nuovo stronzetto.- Newt ride, beccato. Il biondo ogni tanto lo fa, lo bacia e poi gli tira uno schiaffo per gioco, ma Thomas certe volte lo becca. Thomas lascia andare il polso di Newt dolcemente. Newt si morde il labbro, sconfitto. Gli lascia un altro bacio schioccante prima di tornare accoccolato fra le sue braccia. Thomas si sente bene. -Vorrei che questo momento durasse per sempre.- Dice Newt, praticamente dando voce ai suoi pensieri. Thomas sorride, poi pensa ad una soluzione. -Facciamo una foto.- Newt subito si leva da sotto il suo braccio, posandogli le mani sulle gambe, ha una faccia scioccata. Thomas per un attimo teme di aver sbagliato qualcosa, poi le labbra di Newt si piegano in un sorriso. -Ma è una cosa da etero.- Afferma, Thomas ride, allunga una mano per prendere il suo cellulare, abbandonato al bordo della coperta. Apre la fotocamera, Newt è un po' rosso in viso. Thomas gira la fotocamera in modo da avere quella interna, alza il braccio e lo tiene lontano da loro, mentre con l' altra mano tocca la spalla di Newt. Il biondo si avvicina, le labbra dei due ad un soffio di distanza. A Thomas viene da ridere, ridacchia piano insieme al suo ragazzo. -Non so neanche se riesco a beccare la fotocamera.- Sussurra. -Ti distraggo troppo?- Chiede Newt guardandolo negli occhi, posando una mano sulla sua mascella. Thomas in silenzio preme il tasto dello scatto, per immortalare anche quel momento prima. Poi posa delicatamente le labbra su quelle del suo ragazzo, continuando a scattare a casaccio. Il bacio continua anche quando Thomas posa il cellulare spegnendolo, abbassando il braccio. Newt termina il bacio, sorridono entrambi, il biondo si mordicchia il labbro e si allunga per prendere il telefono, cascando quasi fra le braccia di Thomas. Il moro pensava di sentire il solito odore di ammobidente e fumo che caratterizza i vestiti del suo ragazzo, ma in realtà la felpa che sta indossando ora è sua e quindi non sente proprio niente. Stringe Newt per i fianchi, chiudendolo in un abbraccio, impedendogli di ritornare a sedere. Il biondo ride. Il moro lo lascia andare. Newt riporta la schiena al muro, piega una gamba e ci appoggia il gomito, mentre con gesti veloci sblocca il telefono di Thomas con la password. Sanno l' uno la password dell' altro e certe volte torna utile quando si vogliono fare scherzi... Newt apre la galleria, Thomas si sporge un po' sulla spalla del suo ragazzo, che si morde un labbro. La prima foto è tutta sfocata, scattata mentre Thomas stava spegnendo, la seconda è decente anche se le dita di Newt, forse per fortuna, coprono le labbra. La terza è bellissima, è perfetta, Thomas perde un battito. Non si era mai visto da fuori ed è indescrivibile, un po' nota i suoi difetti, un po' vede la bellezza del suo ragazzo. Si vede dalle spalle in su, i capelli scuri e i capelli chiari a contrasto, lo sfondo bianco del muro. Newt sorride, guarda Thomas, che sorride anche lui. Bacia Newt veloce sulle labbra, non sapendo cosa dire. Poi gli lascia un bacio anche sul naso. -È la cosa più da etero che io abbia mai fatto.- Dice Newt, allontanando Thomas con una mano. -Ma mi piace da morire.- Torna a guardare la foto, sembra un bambino con le caramelle. Indica Thomas sullo schermo: -Però questo rovina tutto.- Ride piano. Thomas non sa se ridere o piangere. -Ti amo.- Dice Newt, riportando lo sguardo sul vero Thomas. Il moro si stringe nelle spalle, si finge indifferente. -Lo so.- Dice, tradito però dal sorriso sulle labbra.

bones. newtmas!auWhere stories live. Discover now