Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)

SECONDA PARTE (1978-1985) GLI LP EXTRASANREMESI

Dopo il racconto legato ai miei ricordi di bambino legati alla musica sanremese, la seconda parte di questo viaggio vivrà dell'analisi di altre otto edizioni del Festival.

Perché questa scelta di riunirle?
E' il mio passaggio da bambino a ragazzo che comprende una nuova fase musicale: l'uso ponderato del danaro per acquistare musica.

Comprerò vinili e poi CD per una vita intera, ma in questo periodo i prodotti artistici venuti fuori da Sanremo non faranno parte dei miei acquisti.
E' il momento in cui scopro il Long Playing, il 33 giri.
Il re dei dischi.

L'assenza della rete, ti costringeva ad acquisti oculati.
Per cui diventavano essenziali i consigli degli amici o le recensioni delle riviste di musica.

Per la musica straniera il mio mentore è stato mio fratello maggiore, ma di ciò ho già scritto in alcuni capitoli dell'opera "Nostalgia Canaglia", citando nello specifico gli artisti oltre penisola che mi hanno catturato nel passato.
Qui si parla in italiano.

E tra gli italiani sarò conquistato dall'armonica, il tamburello a pedale e la chitarra a dodici corde di Edoardo Bennato.

Favolosi i suoi concept album legati alle favole di Pinocchio e Peter Pan.
Coinvolto da un compagno di classe intanto comprerò, a inizio '78, "Burattino senza fili".

Da lì andare a a ritroso nella sua discografia fino a completarla fu un processo naturale, imparando a conoscere brani eccezionali quali "Una settimana...un giorno...", "Un giorno credi", "In fila per tre" e "Venderò".