1966

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Solo andando oltre i risultati della classifica di questa edizione ci accorgiamo che qualcosa di nuovo all'orizzonte musicale di Sanremo sta arrivando.

E' vero.
Al primo posto c'è "Dio, come ti amo", cantata da due pezzi grossi come Domenico Modugno (alla quarta e ultima vittoria) e Gigliola Cinquetti (alla seconda in tre anni e, anche per lei, ultima), ovvero un brano melodico che parla d'amore,

Mister Volare è ormai il passato, nonostante abbia sconvolto la musica nazionale dieci anni fa, e l'innocente Gigliola non è mai stato il futuro perché nata tradizionale.

Ma la strada è spianata per l'arrivo del beat, quel genere musicale nato in Inghilterra negli anni '60 e dispiegatosi poi ovunque.
I Beatles sono già passati dalle scatenato movimento di capelli di "Twist and shout" degli esordi ad un capolavoro della melodia acustica come "Yesterday" e hanno appena pubblicato un album articolato come "Rubber Soul".

Per noi va tutto molto lentamente

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Per noi va tutto molto lentamente.
Troppo.
Ma intanto è, finalmente, l'anno dei complessi che si fanno spazio per la prima volta su questo palco.

Chitarre, batteria, tastiere: non male se consideriamo che poco prima al massimo, quando non si parlava di interpreti singoli, sul palco si erano visti quartetti vocali e qualche sparuto duo che armonizzava allegramente.

Adesso arriva, ad esempio, l'Equipe 84.

"Un giorno tu mi cercherai" è un accozzaglia di progetti musicali non proprio riusciti, tra riferimenti ai Fab Four, cori sparsi qua e là e sbalzi di melodia senza navigatore musicale come inconsapevole progressive primordiale.

Non vanno neanche in finale, ma l'importante è esserci.
E' il periodo delle cover internazionali riproposte in italiane e l'Equipe 84 ha appena pubblicato "Io ho in mente te" ("You were on my mind" dei We Five) e "Bang bang!" (un brano inciso da Cher) con gran successo: Maurizio Vandelli e soci sono, quindi, bene accetti a Sanremo per dimostrare che apre ai giovani.

Per prolungare la loro carriera, però, oltre la riproposizione di brani inglesi o americani, servirà l'accoppiata Mogol e Battisti che consegnerà l'anno successivo all'Equipe 84 "29 settembre" e "Nel cuore, nell'anima".

Un po' meglio fanno I Ribelli che arrivano quattordicesimi.

"A la buena de Dios" è una canzone sudamericana nel titolo, meno nell'atmosfera rivitalizzata da una sezione fiati che ripete un riff tipicamente rhytm 'n' blues che sarebbe piaciuto pure ad Otis Redding.

Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Where stories live. Discover now