1988

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L'edizione 1988 ha molte analogie con quella precedente.
E' un ragionamento che ho fatto, di recente, anche in un'altra occasione ma così è.
Spiego il perché.

Vince Massimo Ranieri di ritorno a Sanremo e, più in generale, alla canzone dopo una decina d'anni dedicati al cinema e al teatro.

Anche per questo la sua vittoria è ampiamente prevista da tutti.
Ma "Perdere l'amore" è sicuramente bella e coinvolgente nel testo e nella musica.
Lui, in più, ci mette molto del suo: diventa così una canzone non solo da ascoltare ma anche da vedere.
Sì, perché Ranieri i pezzi li interpreta non solo con la voce, ma anche col linguaggio del corpo: lui non canta solamente i brani, ma li recita.

Ma il merito più grande di Massimo Ranieri è un altro.
Anche quest'anno, infatti, la canzone vincitrice ha il merito di tarpare giustamente le ali a chi è arrivato secondo.
E chi è arrivato secondo?
Indovinate un po'...
Tooooooto Cutugnoooooo!!!

Eppure vorrei spezzare, in questo caso, una lancia a suo favore prima che qualche suo fan la spezzi sulla mia testa.
Devo ammettere che, per la prima volta, nel suo brano "Emozioni" trovo finalmente qualcosa di positivo da dire.

Innanzitutto il testo che non sembra essere ruffiano e costruito come al solito, ma più sincero: in alcuni passaggi da' la sensazione, in effetti, che si difenda orgogliosamente dagli attacchi dei giornalisti contro le sue composizioni (<<emozioni, le mie canzoni che sfidano il tempo>>).

Anche la musica pare goderne giovamento e la solita litania prevedebile lascia spazio ad una composizione un po' più articolata, almeno nel ritornello particolarmente ispirato: per la serie "Dai a Toto quel che è di Toto".

Certamente ci sono state "Emozioni" di un livello decisamente migliore...

Ma anche le "Emozioni" di Cutugno, devo ammettere, mi arrivarono e non ho mai avuto paura a ricredermi quando ne sono convinto

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Ma anche le "Emozioni" di Cutugno, devo ammettere, mi arrivarono e non ho mai avuto paura a ricredermi quando ne sono convinto.

Le cose sono due.
O sono diventato improvvisamente buono l'età o in questa edizione c'era qualcosa di più ridicolo, furbo e banale delle composizioni di Toto Cutugno.

La risposta è la seconda e la incarna "Italia" di Mino Reitano arrivata addirittura sesta.
Scusandomi se siate italiani che lavorano in Belgio spezzandovi la schiena in miniera, vi risparmio il supplizio canoro di Reitano.

 Scusandomi se siate italiani che lavorano in Belgio spezzandovi la schiena in miniera, vi risparmio il supplizio canoro di Reitano

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Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Onde histórias criam vida. Descubra agora