APPENDICE: QUELLI CHE NON CI SONO MAI STATI

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Il fatto che si parli di un'appendice in un'opera scritta col cuore non significa che il prossimo capitolo sarà dedicato alla milza...

Anche perché, purtroppo, il prossimo capitolo serve per altro.

Sarà utile, infatti, per chiudere quest'opera come farebbe un ragioniere: comunicandovi la speciale classifica che è venuta fuori per stabilire il podio, da voi preferito, per tutte le 69 edizioni del Festival di Sanremo.

Questa appendice, invece, ha il solo scopo di... perdere tempo.
Sì, capisco che se questo capitolo potesse parlare non sarebbe molto gratificato dal suo ruolo...

Ma era necessario dare un po' di tempo a chi ne aveva bisogno per elaborare i propri gradimenti musicali, magari andando a riguardare le varie edizioni qui commentate.

Ho pensato, quindi, di perdere tempo in modo costruttivo parlando di quegli italiani che a Sanremo non ci sono mai stati, ma che sono meritori, secondo il mio sindacabilissimo giudizio, di essere citati.

Di alcuni di loro, mai a Sanremo o frequentanti solamente come autori, abbiamo già parlato durante quest'opera (Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Tiziano Ferro, Gianna Nannini o la PFM).
Di altri ne parleremo ora.

Partirei da colui che forse è il più distante dal fenomeno Sanremo.
Parliamo di Francesco Guccini.

Difficilmente troverete note hit del cantautore modenese, in quanto poliedrico personaggio che fa della canzone solo una parte della sua vita artistica

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Difficilmente troverete note hit del cantautore modenese, in quanto poliedrico personaggio che fa della canzone solo una parte della sua vita artistica.
Lo conosco grazie al suo rabbioso brano di protesta senza filtri lessicali (leggasi... parolacce): la celebre "L'avvelenata" degli anni 70.

Ma il suo capolavoro è regalato ai Nomadi: "Dio è morto" sarà accusata addirittura di blasfemia, ma il sottotitolo "Se Dio muore, è per tre giorni poi risorge" fa capire quanta ottusità ci fu nella censura che subì in Rai.

In un'intervista fatta tempo fa a Ligabue scopri' che proprio Guccini fu uno dei suoi punti di riferimento artistici per il quale, mi confidò, un giorno avrebbe voluto sdebitarsi artisticamente.

Mi ricorderò di quanto mi disse, qualche anno dopo questa chiacchierata, scoprendo che nel suo CD del 2010 "Arrivederci mostro!" c'è "Caro il mio Francesco", dedicata in effetti alla sua fonte d'ispirazione.

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Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Where stories live. Discover now