1990

78 15 88
                                    

Queste due edizioni che aprono gli anni 90 e chiudono questa terza parte avrei dovuto riunirle perché ci sono molte similitudini.

Quali?
Stessa tipologia di vincitori (grandi big all'esordio), assenza quasi totale di giovani interessanti (eccetto i vincitori) e presenza di artisti stranieri che tornano a Sanremo, seppur solamente per riproporre il brano in gara.

Eppure una differenza sostanziale c'è e riguarda... ta ta ta ta (ci stava bene la quinta di Beethoven).

Riguarda il secondo posto in classifica generale...

La quadrupla sillaba onomatopeica a cui ricorrere al posto dell'incipit beethoveniano dovrebbe essere, in realtà,  To To To To... perché parliamo di To...to Cutugno!!!

Anche quest'anno, infatti, arriverà secondo!
Ma possiamo chiudere qui questo tormentone perché, con gli anni 90, la figura di Cutugno perde finalmente appeal nel voto della giuria.

Parleremo più avanti, però, del brano che chiude alla grande l'era della collezione di questi suoi secondi posti.

Scusate per la digressione ridicola sul To-to-to o ta-ta-ta, ma del resto questa è l'edizione di "Vattene amore" e del suo <<trottolino amoroso e du du da da da>>.

Per chi non lo sa o fa finta di nulla, ricordiamo che ciò avvenne davvero nell'incontro tra un buon autore come Amedeo Minghi, un ecelttico paroliere come Pasquale Panella e una grande voce in nuce come Mietta.
Una sorta di Big Bang musicale dagli effetti incontrollabili che trasformò un discreto brano in un caso nazionale per quel passaggio testuale infantile.

Il resto lo fecero quei geniacci degli organizzatori che gli abbinarono l'ex-bimba prodigio di "On my own" Nikka Costa... 
Per completare il tutto mancava solo il Coro dell'Antoniano!

Nel 1990 vincono i Pooh, all'esordio su questo palco con un brano che diverrà uno dei loro classici.
Ricordo che "Uomini soli", al primo ascolto, mi lasciò interdetto per la mancanza di sviluppo ritmico.
Solo in seguito capii che si trattava di una precisa scelta tattica: voleva essere un brano di quel tipo per legarlo ad uno stile "Pierre".

Sui Pooh che dire?
Piacciano o no fanno parte della storia della nostra musica: esempio raro di gruppo che, partiti dal 1966, ha attraversato generazioni e generi rimanendo unito e metabolizzando, senza traumi o cali di ispirazioni e vendite, le piccole variazioni di formazione (via Valerio Negrini dentro Stefano D'Orazio, via Riccardo Fogli dentro Red Canzian, i cambi più importanti).

Forza del gruppo il fatto anche di non avere controfigure, ma quattro effettivi solisti e autori che avrebbero potuto benissimo essere i cantanti di altrettante band.

Particolare la figura del batterista fondatore Valerio Negrini.

Particolare la figura del batterista fondatore Valerio Negrini

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Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Where stories live. Discover now