2013-2014

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Questo biennio è unito da un cambio di regolamento: si presentano due brani, ma solo uno partecipa alla gara.

Ma i gusti in musica, si sa, sono soggettivi: ciò farà sì che tanti "secondi brani" saranno scartati pur essendo meglio dei primi.

Non è il caso delle due vincenti.
Cominciamo dal 2013 griffato Marco Mengoni.
"L'essenziale" è veramente deliziosa.
Forse classica ed orchestrale, ma pur sempre bella e impreziosita dalle doti vocali di Mengoni che folleggiano tra variazioni di melodia e arrampicate sulle ottave.

Se il suo secondo brano aveva fra gli autori Gianna Nannini e Pacifico, questo ha quel Rocco Casalino di cui abbiamo detto nel capitolo precedente in occasione di brani scritti per Giusy Ferreri e Nina Zilli.

Dopo il terzo posto del 2010 e questa vittoria Mengoni non tornerà più a Sanremo, ma fuori di qui pubblicherà tanti brani buoni per ballare come "Pronto a correre", "Voglio" e "Muhammad Alì" e bellissime ballate per sognare come "Esseri umani", "La neve prima che cada", "Ti ho voluto bene veramente" e "Parole in circolo".

Nel 2014 invece vince Arisa, intascando il successo di vendite di due anni prima con "La notte".

Ma "Controvento", pur non essendo un capolavoro, vive di luce propria perché dalla sua precedente è molto diversa: comincia quasi in punta di piedi per poi aprirsi ad un ritornello che si ripete tante volte fino a entrarti dentro.

La firma è sempre di Giuseppe Anastasi che l'anno prima le ha anche permesso di cantare una splendida "Meraviglioso amore mio" sulle emozioni iniziali di un amore nascente.

Detto dei vincitori, c'è altra musica che mi conquista.
Nel 2013 sono affascinato da entrambi i brani dei Marta sui Tubi.

"Vorrei" sembra cominciare come una canzone del menestrello Branduardi, per poi tambureggiare fino alla fine in una costruzione che se potesse sconfinerebbe nel rock progressive.
Il resto lo fa la splendida voce del marsalese Giovanni Gulino.

Se arriva dodicesima ho la sensazione che non sia stato apprezzato tutto ciò che ho detto...

Quando arrivano a Sanremo hanno già quattro album alle loro spalle ma pochi li conoscono e io, purtroppo, sono tra questi.

Forse anche solo per questo mi permetto di inserire anche il secondo brano che presentano in questa edizione che, peraltro, ritengo ancora più bello di quello che va avanti in gara.

"Dispari" ha dentro sé di tutto: cori ecclesiastici in apertura, scale di pianoforte che salgono e scendono, violini e chitarre che si danno il cambio, passaggi musicali degni della Premiata Forneria Marconi dei tempi d'oro, cori sparigliati che dialogano col cantante e una sorta di rap da cartone animato che ripete il simpaticissimo assioma <<E non soffro se mi sento solo, soffro solo se mi fai sentire dispari>>.

Per vedere cos'altro viene presentato di bello, ci rifuggiamo in alcuni ritorni, seguendo una sorta di countdown in ordine cronologico.

Torna, dopo cinque anni, Max Gazzè.

Sanremo (Luci e ombre del Mascalzone Latino)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora