Il Festival della canzone italiana compie 70 anni. Storie e ricordi delle edizioni precedenti, capolavori dell'umanità e malefatte artistiche attraverso le orecchie e l'insindacabile gusto di chi scrive e di chi commenta. Un viaggio di lettura ed as...
Ho raggruppato questi due anni per disperazione. Nell'80, con "Solo noi", vince Toto Cutugno (...e già questa è una disgrazia di per sé) e purtroppo si comincia a fare a meno dell'orchestra per cantare su basi preregistrate .
Nel '79 la musica italiana è circondata da una serie di sconosciuti. Considerate che le star sono i redivivi Collage (...che tornano a Sanremo, luogo del delitto dove avevano ucciso la musica qualche anno prima) e quel che resta di onorabile dei poveri Camaleonti: qualcosa vorrà pur significare tutto ciò per dimostrare l'inconsistenza musicale di quell'anno?
Non vi è bastato? Pescerelli, Marinella, Bauce e Roberta tra le donne. Kim & The Cadillacs, Pandemonium, Opera, Était une Fois, Grimm e Ayx tra i gruppi. Napolitano, Antoine, Sebastianelli, Vicino, Abbate e Mocchetti tra gli uomini. ...più che i "noti" artisti partecipanti alla massima manifestazione canora nazionale sembra un'inspiegabile sequenza di suoni insignificanti o al massimo la rivisitazione della famosa supercazzola di Ugo Tognazzi nel film "Amici Miei".
Addirittura si classifica quinto un comico (...per modo di dire) come Enrico Beruschi: diciamo che c'è stato di più onorevole in giro allo Zecchino d'Oro...
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Anche il vincitore, con una dimenticabilissima "Amare" sarà uno sconosciuto sia prima che dopo quel Sanremo.
Il suo nome è Mino Vergnaghi: futuro corista di Zucchero, si rifarà molti anni dopo scrivendo col bluesman italiano le bellissime "Diamante" (su testo di Francesco De Gregori) e "Di sole e d'azzurro" che arriverà seconda in una futura edizione di Sanremo cantata da Giorgia.
Di quell'anno bisogna parlare della seconda arrivata "Barbara" di Enzo Carella.
Stendendo un velo pietoso sul balletto e sulle capacità vocali dell'interprete, accentriamo l'attenzione sull'innovativo testo, denso di giochi di parole ammiccanti. A firmarla è un giocoliere della parola che si chiama Pasquale Panella: lo ritroveremo sulla strada di alcuni incroci determinanti della musica italiana.
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