Capitolo settimo: L'infermeria

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Iniziò a correre e in meno di un minuto arrivò, Ginny era a terra e dolorante, Harry si chinò subito su di lei e le disse:"Mi dispiace tantissimo" provò a trattenersi ma non ci riuscì, gli scese una lacrima.
Lei replicò fioca:"E di cosa? Non hai fatto nulla, è stat-t-to lui, mi ha torturata e detto cose assurde".
"Malfoy!" urlò Harry.
"Sì, era così strano, mi ha detto che mi voleva, voleva che lo seguissi".
Harry la interruppe:"VOLEVA COSA? E TU COSA HAI RISPOSTO??"
"Harry calmati, non volevo e non voglio uscire con Malfoy". Lui tirò un sospiro di sollievo e lei continuò:"Io gli ho detto di no e lui beh mi ha fatto subire la maledizione cruciatus".
Ora era tutto chiaro, Draco aveva mentito e voleva stare con Ginny, Harry aveva finalmente capito ed era seriamente preoccupato per quello che sarebbe potuto succedere, aveva bisogno di parlare, di dirlo a qualcuno ma chi? Ecco arrivare la risposta Hermione correva erso di loro con due libri tra le braccia.
"GINNY!"
"Sto bene Herm"
"Ora ti porto in infermeria!"
"No" disse fiioca Ginny "Voglio che sia Harry".
Hermione si ammutolì e mise vicino a Ron, arrivato anche lui con il fiatone per la corsa, Harry sempre chino su di lei, le spostò i capelli dal viso e la aiutò ad alzarsi a sedere. Poi senza averlo premeditato, senza pensarci disse:"Mi aveva avvertito".
"Malf- f" ma la voce le si strozzò in gola.
"Ginny non sforzarti!" disse Hermione.
"Mi aveva avvertito, mi aveva detto di lasciarti o ti avrebbe fatto del male ma io non l'ho fatto, non volevo lasciarti e non lo voglio ma io mi sentirei troppo in colpa se..." continuò Harry.
Ron lo interrupe deciso:"Harry ma che stai dicendo! E' uno dei tanti trucchetti di Malfoy e tu non c'entri niente!".
"Har-ry ti preg-g" disse Ginny che stava per piangere, nonostante non ne avrebbe avuto la forza.
Harry rimase un attimo in silenzio e poi disse:"Mi dipsice ma non posso...".
"Non dirlo, non farlo".
"Ginny come potrei starti anche solo vicino se ti venisse fatto del male per colpa mia? Non me lo perdonerei mai".
"Non dire stupidaggini, ti ho aspettato per una vita, non rovinare tutto. Mi sento sicura come non mai con te accanto, capito? Quindi smettila di dire sciocchezze".
Era proprio fortunato ad avere una ragazza forte, decisa e coraggiosa come Ginny, non aveva intenzione di lasciarla, lui avrebbe provato a proteggerla per quello che poteva e non l'avrebbe lasciata sola.
Le accarezzò i capelli e poi la abbracciò, gli dispiaceva davvero tanto averla fatta soffrire così.
"Ai" mugolò Ginny.
Harry la prese in braccio e le disse cercando forse di rassicurare più se stesso che gli altri e lei:"Andrà tutto bene, ora ti porto in infermeria".
In pochi minuti arrivarono e Madame Pomfrey disse subito:"Grazie di averla portata Harry, posso chiederti se sai cosa è successo?".
"E' stata sottoposta alla maledizione cruciatus".
"Chi è stato?".
"Drac-c" non riusciva a parlare e Harry a guardarla sofrrire così.
"Malfoy! Informerò il preside, Harry devo chiederti di andare ora".
"N-no" disse lei.
"Non sa quello che dice, deve riposare e qui comando io!".
Harry lanciò uno sguardo a Ginny e lei aggiunse:" Lo vog-glio qui".
"Non devi sforzarti!" tuonò Madame Pomfrey e poi guardando Harry in lacrime e Ginny senza forze che provava lo stesso a convincerlo a restare disse:"Va bene Harry resta pure qui ma falla riposare" e li lasciò soli.
Harry si sedette nel letto dove riposava la sua ragazza e la guardò in silenzio, lei cercava di respirare a pieni polmoni per riprendere le forze e lui disse:"Ginny io credo non dovremmo" ma Ginny lo interruppe:"No, e non provare a dirlo. Non è stata colpa tua, conosci Malfoy e ti ha detto qesto solo per danneggiarti, se mi avesse fatto questo senza dirti nulla tu avresti mai pensato di lasciarmi?".
"Io... mai, mi dispiace tanto" e a Harry scesero nuovamente le lacrime, mentre Ginny gli accarezzava il viso con delicatezza, poi disse:"Vieni" e gli fece cenno di stendersi.
Poi rimasero lì abbracciati per un po' finché lei disse:"Ti va di ballare?".
"Ginny devi riprendere le energie, non puoi muoverti tanto".
Lei alzò gli occhi al cielo e lui aggiunse:"E lo sai che non so ballare". Ma a quello sguardo e a quel sorriso non seppe che dire sì. Così si alzò, aiutò Ginny e ballarono lentamente.
"Hai due piedi sinistri lo sai" rise dolce Ginny.
"E tu sei perfetta".
Si guardarono e si baciarono.

Hinny nasce l'amoreWhere stories live. Discover now