Capitolo trentaduesimo: Il ghiaccio

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I giorni seguenti non fuorono dei migliori e, non solo per la moltitudine di verifche, ma anche per i problemi che stavano sorgendo tra Harry e Ginny, gli uni poco comprensivi con gli altri.
Un giorno, dopo le lezioni, Harry e Ginny si trovavano in sala comune e si percepivano crinature nel ghiaccio che si era formato quella sera.
"Beh allora vai" le stava dicendo scocciato Harry.
Ma Ginny non aveva alcun desiderio di partire e lasciarlo.
"Harry io voglio solo stare con te".
"Non mi pare proprio sai? Questo Christian ti invita a passare l'estate da lui e tu tratti questa faccenda con indifferenza, come se nulla fosse!".
"Ci conosciamo da quando siamo piccoli!".
"Bene, allora vuoi andare".
"Devo".
Perchè lo aveva detto? 'Che sciocca' pensò, 'non dovevo'.
"Devi?".
Ma ginny non rispose più, si alzò e andò a sedere su un divanetto.
"Ah è così che stanno le cose? Non c'è più dialogo tra noi?" disse Harry.
"Tu non vuoi sentire ragione!".
"Se per ragione intendi sentirmi dire che c'è qulacosa tra voi, NO, NON VOGLIO SENTIRE RAGIONE!".
"Parla colui che ha intorno mille ragazze al giorno!".
Il giaccio si stava crinando sempre di più e non c'era modo di tornare indietro, ormai era inevitabile che si rompesse, e così fu.
"Bene!".
"Benissimo!".
"Dove stai andando?" gli chiese Ginny.
"Da un'altra parte" rispose Harry.
"Harry se te ne vai con me hai chiuso".
Lui uscì veloce dalla stanza e in quel momento il ghiaccio si ruppe e alcuni pezzi infilzarono il cuore di Ginny, altri quello di Harry.

Hinny nasce l'amoreWhere stories live. Discover now