Capitolo quarantunesimo: Buongiorno

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Era una fredda mattina di primavera quando qualcuno bussò alla porta di Ginny. Le ci volle qualche secondo per svegliarsi e alzarsi dal letto.
"Harry sono le sei, che succede?" chiese lei assonnata, con ancora la porta chiusa. Quando la aprì sobbalzò, guardò Hermione dormire e, uscendo, chiuse la porta alle sue spalle.
"Buongiorno".
Ginny fu come pietrificata.
"Non sembri felice di vedermi".
Ginny non rispose. No, non era per nulla contenta di averlo lì.
"Senti, ho ricevuto la tua lettera, dove mi dicevi che non saresti venuta quest'estate...".
Ma lei non lo fece continuare:"Christian non dovresti essere qui e nessuno deve venire a conoscenza di quella lettera".
"Inoltre, chi è questo Harry?".
"Non sono affari tuoi. Ora vai via!".
"Mi dispiace per quello che è successo tra di noi".
"Tu mi hai baciata contro la mia volontà! E non c'è mai stato nessun 'noi'".
"E se lo rifacessi ora? Sarebbe ancora contro la tua volontà?".
"Certo, tu sei matto. Che ci fai qui?".
"Vieni al campo da Quiddich, sta sera, alle otto e te lo dirò".
Scese le scale e sparì in breve dalla vista di Ginny. Lei era sconvolta e non sapeva cosa fare, cosa dire,... Era terribile la sensazione di pesantezza che la stava assalendo.
A colazione prese da parte Fred e George, gli unici con cui se la sentiva di confidarsi, e gli raccontò tutto.
"Non avresti dovuto rispondere alla sua lettera".
"Ma gli ho scritto che non sarei andata!".
"Lui l'ha presa come una provocazione".
"Beh? Ora che dovrei fare?".
"Dirlo a Harry come minimo" disse George.
"Ginny scusa è tardissimo, farò tardi all'esame" disse a un tratto Fred.
"Tranquillo, va pure".
Rimase sola con George, che la convinse a parlarne con Harry.
Quando finirono le lezioni e arrivarono le cinque di pomeriggio ancora Harry era all'oscuro di tutto, ma non lo sarebbe stato per molto ancora. Poco dopo Ginny gli chiese se potevano parlare e disse tutto d'un fiato:"Ho risposto alla lettera di Christian, dicendogli che non sarei andata da lui quest'estate, pensavo di schiantarla in questa maniera ma questa mattina me lo sono ritrovato davanti alla porta di camera mia e mi ha chiesto di presentarmi al campo da Quiddich sta sera".
'Ora si arrabbia', 'Sarebbe anche legittimo a dirla tutta', 'Mi urlerà contro come non  mai' pensò Ginny terrorizzata dalla possibile reazione del suo ragazzo. Tuttavia Harry si comportò in maniera davvero anomala rispetto a quanto si aspettava Ginny: la abbracciò.
Lei si aspettava una scenata di gelosia, un'arrabbiatura, tristezza, delusione, paura, tutto ma non che l'abbracciasse. Ne fu molto felice ovviamente e lo strinse forte anche lei ma non capiva.
Poi Harry parlò:"Non intenderai andarci vero?".
"Non può farmi del male, sono cresciuta".
"Quindi vuoi andarci?".
"Devo scoprire perché è qui".
"Io vengo con te".
"No, non direbbe la verità. Ma puoi sempre nasconderti e se succedesse qualsiasi cosa...".
"Interverrei immediatamente" completò lui.
Ginny gli si avvicinò e lo baciò.
Furono staccati bruscamente da Fred e George, che felici di sapere che Harry era a conoscenza dei fatti, entrarono a far parte del piano di Ginny.

Hinny nasce l'amoreTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang