Capitolo ventottesimo: La lezione di astronomia

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Incredibile come i professori, in particolare Piton, avessero deciso di uccidere gli studenti tornati dalle vacanze.
"E' illegale, te lo dico io" stava dicendo Ron a Harry, dopo la verifica di pozioni e incantesimi.
"Se solo ti fossi avantaggiato ce l'avresti fatta" intervenne Hermione, che camminava con due tomi in mano.
Harry era certo che Piton lo avrebbe penalizzato al test ma non ci poteva fare nulla, poteva solo ringraziare Ginny per non averci dovuto trascorrere tutte le vacanze di Natale. Era così perso e distratto che non si rese conto di dove cammiva, finchè non sbattè contro Lupin.
"Oh mi scusi professore".
"Non preoccuparti Harry, un po' distratto eh?".
"Sì, diciamo" rise Harry.
"Tutto bene le vacanze?" domandò Lupin.
"Tutto bene e lei?".
"Tutto a meraviglia. Beh vi saluto. Ciao ragazzi" e sparì di corsa.
Arrivarono in sala grande per il pranzo e Ron fu il primo a gettarsi appresso alle deliziose cosce di pollo che li aspettavano. Dopo mezz'ora arrivò anche Ginny, che prese posto vicino a Harry, e annuciò il buon esito del suo compito di difesa contro le arti oscure.
"Harry è andato a sbattere contro il professor Lupin proprio poco fa" disse Ron mentre masticava.
"Davvero?" rise Ginny.
"Ero sovrappensiero" rispose Harry.
"Per me spero" disse Ginny e gli diede un bacio, anche davanti a Ron, che fece un espressione da cane bastonato, alla quale Harry si ritrasse subito da Ginny.
Non voleva ferire Ron ma nemmeno Ginny e sapeva qunato ci stava male ogni volta che faceva così, ma cosa poteva farci.
Dopo pranzo si dedicarono intensamente allo studio fino a tarda sera. Erano tutti esausti e volavano solo dormire in quell'esatto momento ma prima dovevano seguire la lezione di astronomia, alla quale Ron decise fermamente di non partecipare, affermando che non avrebbe perso sonno prezioso per ascoltare uno 'strambo centauro che dice sciocchezze'. Da una parte Harry era felice che Ron non venisse ma Hermione sarebbe stata la terza incomoda e così era peggio, quindi pensò di tentare a convincerla a saltare una lezione, ma sapeva benissimo che non lo avrebbe fatto, quindi adottò un altra strategia.
"Ron non c'è bisogno che salti la lezione, è stata rimandata a domani".
"Meraviglioso!" gioì Ron.
"Non è possibile, non c'era nessun annuncio in bacheca" intervenì Hermione.
"Hai bisogno di riposarti vedi, l'annuncio c'era eccome. Vero Ginny?" rispose Harry matenendo il massimo controllo. Fa che capisca, fa che capisca pensò.
"Esattamente".
Aveva capito, e Harry aggiunse:" Finisco di studiare questo e vado a dormire".
Hermione sbadigliò e disse:"Buonanotte ragazzi".
"Buonanotte" risposero in coro Harry e Ginny. Ron pure la salutò e andò a dormire. Quando rimasero soli Harry e Ginny si guardarono complici e scoppiarono a ridere.
"Non ci credo che ci è cascata" disse lei.
Harry continuò a contercersi dalle risate e Ginny aggiunse:"Sei pazzo".
"Sì, sono pazzo di te".
Si diedero un rapido bacio e scesero le scale per andare alla lezione.
Il cielo stellato, senza nuvole, era mozza fiato e mano nella mano le emozioni salivano alle stelle. Quel blu intenso, sdraiato nell'erba, con la voce di Arnold che spiegava gli astri, ti dava la sensazione di essere nel mezzo dello spazio. Solo tu, le galassie e tutte le costellazioni che ti circondavano. Questo provava Harry in quel momento e si rivolse con lo sguardo verso Ginny. Si guardano e sorrisero.

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