Capitolo secondo: la stanza misteriosa

499 25 16
                                    

Harry era arrivato nella sua stanza ed, essendo solo, passeggiava avanti e indietro ripetendosi tra sè 'non mi piace, non  mi può piacere' ' ma mi piace' 'ma è la sorella di Ron e lui mi odierebbe per sempre se mi mettessi con lei' 'lei è proibita!' e mentre nella testa di Harry affioravano mille pensieri la porta si spalancò e ne sbucò Ron dicendo:"Non ti immaggini cosa ho visto e sentito!". Era arrabbiato ma anche sollevato così Harry gli chiese:" Cosa è successo?".
"Ginny" e nel sentire pronunciare quel nome lo stomaco di Harry fece una capriola, "Un ragazzo ha provato a baciarla!" e a quelle parole Harry sentì un misto di rabbia e gelosia crescere dentro di lui ma cercò di non farlo notare.
"Lei però non voleva e per fortuna sono arrivato in tempo e l'ho schiantato" continuò Ron.
"Chi era?" chiese Harry.
"Dean".
"Cosa?! Dean?! Beh si può scordare un posto nella squadra quest'anno!".
"Mi ero scordato che sei stato nominato capitano! E comunque Hey! Non sarai mica geloso Harry?!"
"Figurati!" mentì Harry Ron non parve molto convinto e Harry aggiunse aprendo la porta:" Scendo un attimo".
"Ok io sistemo" fece Ron.
Harry si diresse verso la sala comune ma non trovò chi cercava, così scese le scale e arrivò fuori dalla bibiblioteca dove la vide, era lì, in piedi, a cercare dei libri, con i suoi bei capelli rossi che le scendevano fino sotto le spalle e il suo profumo era l'unico che Harry pareva percepire.
Decise di avvicinarsi e si fermò dietro di lei per poi dire:"Serve una mano?".
Ginny si voltò con la sua solita grazia e disse:"Ha-harry sei tu"
"Aspettavi qualcuno?" chiese Harry.
"No ma prima Dean... non importa".
Harry percepì l'imbarazzo.
"So già cosa è successo e non posso crederci!", si rese conto che stava facendo tasparire la gelosia e divenne tutto rosso mentre lei fceva lo stesso.
Poi dopo qualche attimo di silenzio disse:"Lascia, te li porto io" e le prese i libri di mano, lei sorrise e si avviarono fuori dalla biblioteca.
"Harry ti devo dire una cosa"
"Dimmi" ripose Harry.
"No, non qui, non ce la faccio"
"Tranquilla se vuoi dopo possiamo parlare in sala comune"
"E' solo che non vorrei spuntasse fuori Ron capisci" disse Ginny con una risata, Harry la ricambiò e disse:" Dai vieni, ti porto in un posto".
Arrivarono di fronte a un muro, sul quale a un tratto apparve una porta. Entrarono e videro una stanza grande e tranquilla.
"Wow" disse Ginny, " Dove siamo?"
"Nella stanza delle necessità" rispose Harry raggiante, "Qui Ron non potrà trovarci e comunque anche io devo dirti una cosa".
"Comincia tu"
"Io... beh.. io.. io voevo dirti di partecipare alle selezioni di Quiddich".
Appena ebbe pronunciato quelle parole sentì un gran senso di rabbia e cordardia dentro di lui, perché le aveva mentito? Perché non era stato capace di dire la verità?.
"Ah sì" rispose Ginny, che dentro di lei pensava a quello che le aveva detto Hermione e a quanto si sbagliava, se gli piaceva perché non glielo aveva detto? Era l'occasione giusta e non era successo quindi i conti erano pochi e doveva rassegnarsi.
"Non so se avrò tempo quest'anno, ho i GUFO da sostenere" continuò Ginny.
"Ah già mi ero scordato" disse Harry pensando a quella brutta, bruttissima figura! Poi le chiese:"Tu cosa volevi dirmi?".
"Ah già io... io volevo chiederti se quest'anno seguivi i corsi di divinazione".
Pronunciando quelle parole pensò 'ma cosa ho detto?! Oh che scusa ridicola! E l'avrei portato fin quassù per questo?!'
"Sì" rispose Harry un po' deluso, "Beh è meglio se torniamo in sala grande ora" e si avviarono.

Hinny nasce l'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora