Hinny nasce l'amore

Capitolo trentottesimo: Il ponte

Un pomeriggio freddo e nebbioso sembrava l'ideale per una bella partita a scacchi di fronte a un fuoco caldo e un tavolo imbandito di cibo.
Harry e Ron erano molto concentrati sulle giuste mosse da attuare e tenevano gli occhi fissi sul tavolo della sala comune. A un tratto però una distrazione si fece avanti, arrivò Ginny sorridente e disse:" Harry vieni a fare una passeggiata con me?".
"Non lo vedi che stiamo giocando" intervenne Ron.
Harry si trovava di fronte a una scelta: la ragazza o l'amico? Fortunatamente Ginny scelse per lui ma questo non lo convise affatto.
"Tranquillo, vado da sola".
Gli ricordava qualcosa quella situazione, giusto poco tempo prima si era verificata la stessa situazione e non era finita bene. Non credeva davvero sarebbe riaccaduto ma perché rischiare? A dire il vero, aveva anche voglia di una bella passeggiata, così si alzò, salutò Ron, che rimase a bocca aperta, e andò con Ginny.
Erano quasi le quattro e decisero di andare sul ponte ad ammirare il panorama.
"Sai, forse non te l'ho mai detto, ma soffro di vertigini" disse Ginny.
"Allora ti consiglio non guardare giù" replicò lui vedendo che la ragazza si sporgeva per vedere.
Chiacchierarono per un po' e risero tanto.
Stavano ammirando il panorama quando i piedi di Ginny scoprirono il vuoto. Il ponte si ruppe improvvisamente e Ginny strillò. Harry, che aveva i riflessi pronti le afferrò rapido le mani, gridando:"GINNY!".
Rimasero fermi per qualche secondo, sospirando per lo spavento. Ginny singhiozzava, non aveva mai preso tanta paura, il cuore le batteva a mille.
"Non mi lasciare".
"Mai" le rispose Harry, facendo uno sforzo e tirandola su.
Ginny lo abbracciò, ancora molto spaurita.
"Va tutto bene, sono qui" tentava di consolarla Harry.
Quando si fu ripresa tornarono dentro ma Ginny si bloccò all'ingresso.
"Che succede?" le domandò Harry.
"Lui, è stato lui".
"Ginny siamo soli" disse Harry non capendo cosa le prendesse.