Capitolo quarantaquattresimo: Ancora più dubbi

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Camminando Ginny rifletteva su tante cose: perché Harry era sparito così, senza dirle nulla? Cosa stava facendo? Perché Hermione le nascondeva le cose? Ma soprattutto: Dov'era il suo ragazzo?
Dopo pochi minuti svoltò l'angolo e vide un bel giovane avanzare verso di lei con una lunga tunica dei serpeverde, un sorriso forzato e dei capelli biondo platino. Ma per quanto non si fosse comportato bene con lei, si fermò ugualmente e lui fece lo stesso. Aveva bisogno di chiarimenti, tanti chiarimenti ed era talmente disperata da accontentarsi dell'aiuto di chiunque. Persino di Draco Malfoy.
"Hey" fece lui.
"Ciao" rispose lei.
"Hai visto Harry?" aggiunse diretta subito dopo.
Lui scosse la testa.
"Grazie comunque" dicendo ciò riprese a camminare ma lui la fermò, toccò una spalla con una presa morbida e disse:"Aspetta".
Ginny annuì in attesa.
"Mi dispiace se non mi sono comportato bene".
"E' tutto a posto, non ti preoccupare".
"Tu mi piacevi davvero Ginny" e bastarono cinque parole per farla arrossire quasi come lo erano i suoi capelli.
"Non fraintenrdemi" continuò, vedendola diventare simile a una fragola per colore del viso.
"Ora non provo più quei sentimenti, sono svaniti col tempo, ma ci tenevo a dirti che non ho mai voluto comportarmi come ho fatto".
Detto ciò la lasciò e si girò per andarsene da quel corridoio deserto.
Ginny era stata appena scaraventata in una tempesta: Harry che scompare, Hermione che non le parla e Draco che le confessa tutto questo. Eppure sembrava perfettamente ordinata, come al solito, come se nulla fosse.
"Non scappare come fai sempre".
Questa volta fu lei a fermarlo e lui a voltarsi.
"Io lo sapevo già che non sei come ti mostri agli altri. E' solo una maschera. Ma la domanda che mi pongo è un'altra: perché? Perché la indossi?".
Draco fu colto alla sprovvista, pareva aspettarsi tutto tranne che questa affermazione, nessuno l'aveva mai capito tanto, nemmeno passando anni al suo fianco, invece Ginny ci era riuscita senza neppure conoscerlo a fondo; ma, nonostante la sorpresa iniziale, decise di aprirsi con qualcuno per una volta e rispose lo stesso.
"Perché io volevo semplicemente essere come voi".
Ginny parve non capire e lui continuò.
"Io desideravo solo avere amici e invece mi ritrovo solo. Avrei voluto essere accettato, non sembrare debole, ma non è stato così, ciò che ho ricevuto è stato puro odio e antipatia".
"Io non ti detesto e forse nessuno ha davvero provato a capirti".
"Già, può essere".
Rimasero in silenzio, occhi contro occhi.
Fu lui dopo un po' a rompere il ghiaccio chiedendo:"Dove stavi andando?".
"Se non sono indiscreto" aggiunse quasi all'istante.
"Nell'ufficio di Silente".
"Ma non stavi cercando Harry?".
"Già, non lo vedo da due giorni e serve un permesso per stare fuori così tanto".
"Ti accompagno, sempre che tu voglia".
"Certo".
Si incamminarono insieme ma non parlarono più.
Arrivati davanti alla porta dello studio, Silente li fece entrare e dopo varie domande – sia da parte loro sia da quella del preside- constatarono che Silente non sapeva nulla delle assenze di Harry e che non gli aveva concesso alcun tipo di permesso.

Hinny nasce l'amoreDonde viven las historias. Descúbrelo ahora