Capitolo quarantaseiesimo: Le parole

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Passarono vari giorni e gli esami di fine anno si avvicinavano sempre di più, di conseguenza i professori aumentavano la tensione sugli alunni, anche se doveva essergli di preparazione, Harry non l'avrebbe definito esattamente il miglior aiuto che potessero dargli. Lo studio impegnava sempre di più la sua ragazza, che passava gran parte delle sue giornate in biblioteca o a ripetere con Hermione avendo i GUFO alle porte, perciò il tempo che Harry aveva per stare con Ginny diminuiva di giorno in giorno.
Una sera a cena, mentre Ron e Hermione parlavano tra loro, Ginny strinse la mano di Harry e gli sussurrò:"Devo parlarti".
"Andiamo" rispose subito lui.
"Hey! Dove siete diretti?" chiese istintivamente Ron vedendoli alzarsi mano nella mano.
"Quando ti farai gli affari tuoi?" replicò Ginny guidando Harry fuori da quella folla rumorosa.
Quando arrivarono in giardino si fermarono. Il cielo era di color blu intenso e le stelle brillavano tanto, insieme alla luna, da illuminare tutti i prati come lampioni. Non era una serata fredda, la primavera era arrivata e le giornate si facevano più calde e piacevoli.
Si sedettero e guardarono al chiaro di luna.
Finalmente Ginny avrebbe potuto parlare con Harry, cosa che aspettava da settimane, e mentre lui la osservava sorridente in attesa delle sue parole, lei non aprì bocca. Continuò a sorridere e si avvicinò lentamente ad Harry, lo baciò come non aveva mai fatto e lui ricambiò. Tutto ciò che li circondava sembrò sparire e i loro corpi sollevarsi fino alle stelle.
"Beh se desideri parlarmi più spesso non esitare a dirmelo" disse piano Harry staccandosi leggermente da Ginny. Lei rise, avendo capito che il suo ragazzo si riferiva a un parlare molto diverso da quello normale.
"Allora vorrei riprendere le nostre chiacchiere, se non ti dispiace" rispose lei assecondando il gioco; e ricominciarono a baciarsi.
Dopo un po' fu Ginny a staccarsi dolcemente da Harry e a dire:"Ora devo davvero parlarti".
"Ti ascolto".
"Sai che tra una settimana si parte per le weekout?".
"Sì certo, ho prenotato l'albergo proprio l'altro giorno ed Hermione ha già fatto un intenso programma di tutto quello che dovremo fare io, lei e Ron".
"Ricordi quel pomeriggio a Hogsmeade? Quando Fred e George mi hanno portata a fare un giro per parlarmi?".
"Sì, credo di ricordare" disse Harry senza capire dove Ginny volesse arrivare con quel discorso.
"Mi hanno chiesto di andare con loro a Londra nella weekout" riprese lei tutto d'un fiato.
"Ma come..".
"E' esattamente quello che mi sono chiesta io" lo precedette lei.
"Non ho ancora l'età per andarci e loro mi hanno detto di parlare con la McGranitt, dicendomi che mi avrebbe dato il permesso" continuò decisa Ginny.
"E lei?".
"Me lo ha dato la settimana scorsa".
"Perché non me ne hai parlato?" le chiese calmo Harry. Non era arrabbiato. Era felice per la sua ragazza ma si domandava come mai non avesse condiviso con lui questa faccenda sin da subito. Inoltre, gli sarebbe piaciuto portare Ginny con sé, così non sarebbe stato sempre il terzo incomodo e si sarebbe divertito molto di più.
"Volevo farlo ma eravamo entrambi molto impegnati e non mi sembrava mai il momento giusto. Sei arrabbiato?".
"Certo che no! Sono contento, però mi dispiace di essere stato così preso da tutto da non permetterti di condividere con me tutto questo".
"Non preoccuparti".
"No" disse lui "Mi dispiace davvero".
"Harry, non è successo niente, desideravo solo dirtelo".
Lui respirò profondamente e poi riprese il tono provocante che aveva avuto poco prima:"Sai, ora ho io una cosa da dirti".
"Cosa?".
"Sei davvero stupenda" e dicendo ciò le si avvicinò per baciarla ma quando furono a pochi centimetri di distanza si fermò e disse sottovoce:"Facciamo il bagno?".
"Scusa?" chiese Ginny incredula.
"Il bagno" ripeté lui "Guarda è tiepida" disse toccando l'acqua del lago.
"Io lì non ci entro, ci sono.... ci sono.. i.. i".
"Cosa?".
"Un sacco di cose che sarebbero convincenti a non entrarci!".
"Non mi resta che scoprirle" e dicendo questo si era spogliato e tuffato in acqua.
Era letteralmente impazzito pensò Ginny, aveva del tutto perso il lume della ragione.
Dopo un istante uscì dall'acqua e gridò:"Mi ha preso qualcosa".
Andò su e giù, sembrava inghiottisse tanta acqua.
"HARRY!!" urlò Ginny terrorrizzata.
Non sapeva cosa fare, si tolse le scarpe, la tunica e tuffò nel lago il più velocemente possibile, poi cercò Harry nell'acqua buia continuando a gridare il suo nome.
A un tratto lui tornò in superficie e si mise a ridere, una risposta più che chiara a ciò che gli fosse successo.
"Molto divertente" disse Ginny sarcastica schizzandolo.
"Ho visto un sacco di mostri marini sai?".
"Torniamo dentro dai".
"Vuoi dirmi che non ti piace stare qui con me?".
"Certo che mi piace" ammise lei.
Poi si baciarono abbracciandosi nell'acqua. Dopo un po' tornarono dentro la scuola e si dissero ai loro dormitori.
Quando Ginny arrivò fradicia nel suo subì i numerosi rimproveri di Hermione, la quale le diceva che era tardi, che doveva riposare, che avrebbe preso freddo,... ma non le importava di nulla in quel momento, era semplicemente felice per essersi divertita con Harry.

Hinny nasce l'amoreOù les histoires vivent. Découvrez maintenant